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ITALIANI ALL'ESTERO - GERMANIA - COMUNITA' ITALIANA MONACO DI BAVIERA: "NO ALLA VENDITA SEDI CONSOLATO E IIC". LANCIATA PETIZIONE ON LINE

(2017-03-10)

  La comunità italiana a Monaco di Baviera ha lanciato il 23 febbraio scorso una petizione on line : "No alla vendita delle sedi del Consolato Generale e dell'Istituto Italiano di Cultura a Monaco di Baviera (D).
Ad oggi sono 228 firme. L'invito dei promotori "raggiungiamo le 300".

INDIRIZZO PETIZIONE: https://secure.avaaz.org/it/petition/Ministro_degli_Affari_Esteri_On_Angelino_Alfano_e_altri_No_alla_cessione_delle_sedi_di_Consolato_e_Istituto_di_cultura_d/?pv=4

Comitato promotori: Ing. Pasquale Petti, già Membro delle Camere di ricorso dell`Ufficio europeo dei brevetti; Dr. Daniela Di Benedetto, Presidente del Comites di Monaco; Dr. Tullio Lott, Dirigente scolastico già in servizio a Francoforte, Norimberga e Monaco, Dr. Diego Vanzi, Giornalista, già caporedattore Redazione Ital. Bay. Rundfunk.

La petizione è indirizzata al Ministro degli Affari Esteri, On. Angelino Alfano; Sottosegretario di Stato, On. Vincenzo Amendola; Rappresentati eletti nella Circoscrizione Estero Europa: On. Mario Caruso, Sen. Aldo Di Biagio, On. Gianni Farina, On. Laura Garavini, On. Guglielmo Picchi On. Alessio Tacconi; Segretario Generale MAECI, Amb. Elisabetta Belloni; DG per la Promozione del Sistema Paese, Amb. Vincenzo De Luca; DG per gli Italiani all`Estero e Politiche migratorie, Amb. Cristina Ravaglia Ambasciata d`Italia a Berlino, Amb. Pietro Benassi Consolato Generale di Monaco di Baviera, Cons. d´Amb. Renato Cianfarani; Istituto Italiano di Cultura di Monaco di Baviera; Com.it.es. di Monaco di Baviera e Norimberga.

Di seguito il testo della petizione:

Egregio Signor Ministro, gentili Onorevoli, egregi Signore e Signori,
ci rivolgiamo a tutti Loro, nelle diverse funzioni e competenze, per fare presente la viva contrarietà e l`allarme della collettività italiana circa l`intenzione del Ministero degli Affari Esteri di voler alienare le sedi storiche del Consolato Generale e dell`Istituto Italiano di Cultura di Monaco di Baviera. Chiediamo ai Responsabili di abbandonare queste intenzioni poiché ciò non procurerebbe un beneficio economico rilevante rispetto alla situazione debitoria dello Stato Italiano, ma getterebbe certamente la Comunità in uno stato di disorientamento. Chiediamo di ripensare invece ai vantaggi e al pregio delle due sedi che garantiscono lo svolgimento delle relazioni diplomatico?consolari, favoriscono la rappresentanza e la tutela degli interessi dei connazionali in Baviera, le prospettive di rafforzamento dell`interscambio economico, la cura e lo sviluppo delle relazioni culturali, linguistiche e sociali. Non ci sarebbe bisogno di ricordare che lo Stato della Baviera all`interno della Repubblica Federale di Germania è il partner più vicino all`Italia, conta quasi 13 milioni di abitanti (più dell`Austria e della Svizzera), gode di competenze e autonomie vastissime nei campi dell`economia, sicurezza, polizia, cultura, scuola, università e ricerca.

La salvaguardia e la cura in primo luogo della sede del Consolato Generale in Möhlstrasse, nr. 3 è pienamente giustificata e raccomandata per varie ragioni:
? nella medesima via hanno sede il Consolato Generale della Federazione Russa, uffici del Consolato Generale Britannico, il Consolato Generale Greco, la Scuola Ebraica e per questo la zona è vigilata stabilmente dalle forze di sicurezza bavaresi; ? successivamente alla chiusura del Consolato di Norimberga la sede di Monaco è competente per tutto il territorio della Baviera; ? il sistema di prenotazione dei servizi ai connazionali consente di avere un afflusso programmato, del tutto compatibile con l`importante edificio d`epoca; inoltre la raggiungibilità della sede è garantita con facilità dai mezzi pubblici: rete metropolitana, tranviaria e bus;

- il prestigioso edificio ha sempre risposto alle esigenze di rappresentanza, di contatto e cura degli interessi e delle necessità della collettività qui residente che conta più di 100.000 cittadini stabili, a cui si aggiungono quelli che, per periodi inferiori, gravitano in Baviera per ragioni turistiche, di studio etc
-  le sale del Consolato Generale ed anche la disponibilità dell`area adibita a giardino hanno spesso offerto la cornice per eventi e incontri molto apprezzati dalla collettività italiana e tedesca (Festa della Repubblica, eventi musicali, culturali, incontri degli operatori economici, sociali e scolastici);

- anche se la funzionalità dei due edifici, in talune circostanze, non risponde pienamente ad ogni esigenza della Comunità, la vendita di questi beni priverebbe la realtà di Monaco di due edifici storici, uno di grande pregio architettonico, l’altro di grande rilievo per la storia della Comunità Italiana a Monaco. Vi sono certamente lavori di adeguamento da effettuare; il restyling (normale dopo anni e anni di utilizzo) potrebbe riguardare le barriere architettoniche, la realizzazione di ascensore, di impianti per il risparmio energetico e di sicurezza; in questo modo l`edificio raggiungerebbe maggiore efficienza e decoro, verrebbe apprezzato lo stile e la capacità dell`Italia di preservare beni architettonici unici;

- gli introiti derivanti dalla vendita verrebbero acquisiti dall’erario senza tuttavia permettere l’acquisto di un immobile in grado di rispondere meglio alle reali necessità. Inoltre l`acquisto di una sede altrettanto prestigiosa come quella attuale sarebbe estremamente difficile da reperire e comporterebbe costi aggiuntivi di trasloco, adeguamento e sicurezza.
L`intenzione di alienare la sede dell`Istituto Italiano di Cultura andrebbe del tutto abbandonata per analoghe ragioni esposte relativamente alla sede del Consolato Generale e in ragione di ulteriori motivazioni che qui si espongono:

- la sede, dislocata in una delle zone di maggior pregio della città e collegata in modo ottimale, dispone di uffici, biblioteca, sale riunioni, spazio per mostre, aula magna e numerose aule per i corsi di lingua e cultura;
? la presente struttura ha consentito per decenni lo svolgimento di manifestazioni per la diffusione della lingua e civiltà italiana, ha legato generazioni di tedeschi alle iniziative culturali in convegni, dibattiti, letture, presentazioni di opere letterarie, musicali, teatrali, dando spazio a voci nuove di intellettuali italiani; ha attirato la presenza di illustri rappresentati della cultura nazionale e delle università;

- va ricordato che la sede dell`IIC è stata a suo tempo acquisita con lo sforzo, la passione e il contributo finanziario della comunità italiana e donata da questa allo Stato Italiano, e che sarebbe irrispettoso pensare di ignorare queste circostanze;

- infine ci si domanda dove, con quali vantaggi ed a che prezzo sarebbe reperibile una struttura con queste dimensioni e disponibilità. Chiediamo di mantenere le due sedi, di investire quanto necessario per l`adeguamento, sollecitando anche il contributo e la partecipazione di fondi privati di operatori economici locali e di risorse del volontariato più minuto. Dovrebbe essere un onore e un orgoglio favorire tale rinascita e dare agli Italiani in Baviera un nuovo obiettivo e un segnale di partecipazione e di identificazione."(10/03/2017-ITL/ITNET)

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