Sponsor
|
DIRITTI DEI CITTADINI - CNEL E ISTAT PRESENTANO IL Io RAPPORTO SULL'ECONOMIA SOCIALE: IL NO PROFIT: UN SETTORE IN CRESCITA
(2008-09-30)
Circa 220 mila unit?, tra associazioni, fondazioni, cooperative sociali ed enti religiosi, che impiegavano pi? di 500 mila dipendenti e pi? di 3 milioni di volontari che svolgevano attivit? nei campi pi? svariati - per poi concentrarsi su settori specifici del mondo del nonprofit. Questi i dati principali del I Rapporto CNEL/ISTAT sull'economia sociale - Dimensioni e caratteristiche strutturali delle istituzioni nonprofit in Italia, presentato oggi al Cnel dal prof. Antonio Marzano, presidente del CNEL, e dal presidente dell'Istat prof. Luigi Bugger, insieme ad Edoardo Patriarca, coordinatore del Gruppo di lavoro economia sociale del Cnel, al prof. Stefano Zamagni, presidente dell'Agenzia per le Onlus, al cons. Gian Paolo Gualaccini, componente del Comitato di Presidenza del Cnel.
Il Rapporto ha inteso valorizzare un settore peculiare dell'attuale realt? socio-economica nella quale confluiscono una miriade di soggetti che, con forme e modalit? diverse, sono impegnati nell'economia sociale. Si tratta di quei soggetti che, nelle analisi scientifiche e talvolta nel linguaggio comune, vengono indicati con espressioni quali "unit? del Terzo settore" o "istituzioni nonprofit". Con questi termini ci si riferisce ad enti tra loro diversissimi come le organizzazioni di volontariato, le cooperative sociali, le organizzazioni non governative, le fondazioni - bancarie e non - associazioni di vario tipo - sportive, culturali, ambientaliste. Organizzazioni sociali che realizzano un welfare basato sulle esigenze dei cittadini.
"Il no profit italiano ha degli elementi di specificit? che lo distinguono da quello anglosassone- ha spiegato il prof Stefano Zamagni, Presidente dell'Agenzia per le Onlus - Prima di tutto il Terzo Settore italiano non ? soltanto redistributivo come quello americano, che con una mano prende da chi ha e con l'altra distribuisce ai soggetti bisognosi. Il Terso Settore italiano ? anche produttivo, cio? fa parte dell'economia sociale, ma, a differenza delle imprese, non ha un obiettivo lucrativo, ma sociale".
Elemento di novit? e significativo valore aggiunto del Rapporto ? stato quello di censire e raccogliere in un unico volume i principali risultati della produzione statistica ufficiale sul settore nonprofit. Va evidenziato che il Rapporto contiene dati ufficiali Istat fino al 2007, anno che rappresenta l'inizio della collaborazione con il Cnel ma la base di partenza ? l'analisi dei dati del primo censimento delle istituzioni nonprofit riferito al 1999, con il quale allora si poneva in luce il peso tutt'altro che marginale delle istituzioni nonprofit nel nostro Paese.
Vengono poi trattate le organizzazioni di volontariato (21 mila unit? alla fine del 2003) caratterizzate da una consistente dinamica evolutiva sia in termini di numerosit? che di variet? delle attivit? svolte. Esempio di tale evoluzione sono i profili dei servizi forniti: accanto a quelli di pi? classica valenza socio-sanitaria e assistenziale, si affiancano servizi pi? innovativi di promozione e sensibilizzazione verso temi sociali e ambientali.
Si passa, quindi, alle cooperative sociali (alla fine del 2005, pi? di 7 mila), meno dinamiche delle organizzazioni di volontariato sul fronte del numero, ma ugualmente vivaci sulla differenziazione dell'offerta e sulla capacit? di rispondere, adottando il modello mutualistico e utilizzando in prevalenza personale retribuito, ai bisogni di utenti socialmente esclusi o, pi? in generale, potenzialmente a rischio di esclusione sociale. Dal modello mutualistico si giunge a quello filantropico, con le fondazioni (quasi 5 mila unit? rilevate alla fine del 2005) che, anche in Italia, soprattutto grazie al processo di privatizzazione di alcuni enti del settore pubblico, iniziano ad affermarsi quali soggetti non solo finanziatori ma anche erogatori di servizi alla cittadinanza. Il Rapporto si conclude con l'analisi aggiornata ai dati pi? recenti di due tipologie di soggetti, organizzazioni non governative e associazioni di promozione sociale nazionali, che pur presentando numeri limitati (239 organizzazioni non governative e 141 associazioni di promozione sociale nazionali alla fine del 2007) si distinguono per il loro peso in termini economici e di coinvolgimento sociale. www.cnel.it (30/09/2008-ITL/ITNET)
|
Altri prodotti editoriali
Contatti
|