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CULTURA ITALIANA NEL MONDO - STATI UNITI - SOTTSASS: UN PIONIERE CHE HA SCARDINATO I CONFINI TRA ARTE E DESIGN " SPIEGA CHRISTIAN LARSEN CURATORE MOSTRA AL MET BREUER (N.Y)

(2017-07-19)

Quest’anno  il geniale Ettore Sottsass (Innsbruck 1917 – Milano 2007)****  avrebbe compiuto cento anni e gli omaggi a questo designer, architetto e fotografo italiano si rincorrono in tutto il mondo.

Dopo l’esposizione alla Fondazione Cini di Venezia in corso dallo scorso aprile dedicata alla sua produzione nel campo dei vetri e dei cristalli, quella al Vitra  Design Museum a Weil am Rhein in Germania  inaugurata alcuni giorni fa ed in attesa della grande retrospettiva alla Triennale di Milano in programma dal prossimo settembre, si  appresta ad aprire, il 21 luglio,  la mostra  presso il  prestigioso Metropolitan Breuer a New York.

Rassegne che vogliono  ricordare e  rendere omaggio al genio creativo del maestro a cui si devono oggetti iconici sia razionalisti e funzionali, come le macchine da scrivere e i computer progettati  per Olivetti,  che simbolici e  poetici. Un artista sorprendente, capace di reinventarsi e  soprattutto di farci sorridere. D’altra parte come più volte aveva dichiarato lo  stesso  Sottsass  era proprio  questo il suo intento…

“Il nome di Ettore Sottsass è legato  soprattutto al Gruppo Memphis, da lui fondato,  che  realizzò  creazioni molto colorate e dalle  linee audaci.  Il suo lavoro  che si è protratto per quasi 60 anni è stato però molto  più articolato. La finalità  della mostra ‘Ettore Sottsass. Design Radical’ al Met è proprio quella di approfondire  la sua complessità, seguire la sua evoluzione dal Modernismo al Postmodernismo e  mostrare come alcuni antichi manufatti hanno ispirato la sua produzione. Una produzione  che  continua ad influenzare nuovi designer. Ho notato infatti che alcuni giovani designer  stanno  esplorando il suo linguaggio  con un’estetica più contemporanea, riavvicinandosi a Memphis e  dando vita ad  una specie di Memphis revival. In occasione del suo centenario, ho pensato dunque  che  era  arrivato il momento di  esaminare il suo lavoro con attenzione,”  afferma Christian Larsen, curatore della mostra e  associate curator al Dipartimento di Modern Design and Decorative Arts al Met.
“Sarà una mostra sorprendente perché Sottsass è un pozzo senza fine di creatività. Più lo si studia e più ci si rende conto che la sua produzione è sterminata e diversissima.  In  questa mostra, abbiamo deciso però di concentrarci sui suoi lavori di design. A mio avviso, infatti, è proprio in questo campo che Sottsass è stato particolarmente innovativo. Un pioniere  che ha  saputo scardinare i confini tra arte e design,” spiega il curatore.

Per dare conto della prolifica ricerca  di Sottsass, il museo propone 160 lavori, di cui  la metà circa realizzati dal  maestro italiano, allineando creazioni  in vetro, in ceramica, in ottone,  mobili, tessuti, gioielli, progetti architettonici,  dipinti, fotografie  e soprattutto oggetti di design.

Particolarità della mostra l’allestimento che accosta alcune opere  antiche e moderne  a quelle create da Sottsass, una disposizione  che permettere ai visitatori di individuare rimandi e relazioni.

“Accanto alle antiche stupe indiane, ornamenti  buddisti posti nelle tombe,  che Sottsass aveva visto nel corso dei suoi  viaggi in India, ci sono per esempio  i suoi colorati  Totem in ceramica realizzati negli anni Sessanta, creazioni che pochi sinora hanno avuto modo di  vedere.  Abbiamo selezionato anche  amuleti egiziani, vetri greci e romani che lo hanno ispirato. E opere di artisti e designer che sicuramente lo hanno  influenzato come Josef Hoffmann, Koloman Moser, Kandinsky e Klee,” continua il curatore sottolineando che le opere in esposizione fanno parte  per lo più della collezione permanente del Met con aggiunta di prestiti da importanti collezioni private come quella di Daniel Wolf  e Jean Pigozzi.

Oltre ai cinque totem, ‘Menhir’, ‘Ziggurat’, ‘Stupas’, ‘Hydrants’ e ‘Gas Pumps’, esposti per la prima volta alla Galleria Sperone nel 1967, la mostra presenta i ‘Superboxes’ (1966), armadi iconoclastici e minimalisti con grandi basi rivestiti in laminato print a righe, simili a segnali stradali o distributori di benzina. 

Da segnalare anche ‘Environment’, un sistema di armadietti modulari che si allontano dalle tradizionali strutture architettoniche  realizzati per la mostra ‘Italy: The New Domestic Landscape’ tenutasi al Moma nel 1972.

Del periodo di Memphis,  ‘ momento’ di profondo allontanamento dal design tradizionale, la mostra propone invece “Carleton”, la  colorata e divertente  libreria, creata nel 1981, rivestita in plastica laminata  ma costruita  con tecniche raffinate.
“Masters”, la sezione  finale della mostra,  allinea  gli ultimi e meno conosciuti  lavori di Sottsass insieme  alle opere di quattro famosi  artisti  e designer del Ventesimo secolo: Piet Mondrian, Jean Michel Frank, Gio Ponti e  Shiro Kuramata. Sempre in questa sezione, infine, alcuni oggetti di design realizzati in questi anni che rivelano l’influenza che il maestro continua ad esercitare sui giovani creativi.

Un apprezzamento che cresce anche tra i sempre i più numerosi collezionisti e si riflette sulle quotazioni  di alcuni suoi lavori: in una asta di Sotheby’s nel 2016 la libreria Carlton  ha raggiunto la cifra di  52.500 sterline mentre la credenza Casablanca  è stata venduta a  68.750  sterline.
La mostra rimane aperta dal 21 luglio sino all’8 ottobre". (19/07/2017-Letizia Guadagno-ITL/ITNET)

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Figlio d’arte, Ettore Sottsass Jr. (1917-2007) nasce ad Innsbruck  e si laurea al Politecnico di Torino. Nel ‘45 inizia l’attività professionale al fianco del padre. Dopo l’apertura del suo studio a Milano,  rivolge la sua attenzione verso il disegno industriale e l’arredamento e da subito  realizza  lavori che si caratterizzano per forza espressiva e per una personale ricerca ed analisi delle cromie, un aspetto che rimane una costante della sua produzione.  Dal 1957, collabora con Olivetti per cui progetta celebri modelli di macchine da scrivere tra le quali Praxis 48, Lettera 36, Valentine. Sempre per l’Olivetti progetta Elea 9003, il primo calcolatore italiano, col quale si aggiudica il Compasso d’Oro nel 1959.
Dopo la fase razionalista, Sottsass compie un particolare percorso progettuale creando oggetti, anche molto differenziati tra loro, dalla forte componente emozionale.
Sempre  sensibile alle neoavanguardie e  alle sperimentazioni, Sottsass è protagonista ed ispiratore di molte correnti del design degli anni Sessanta, italiano ed europeo. Crea mobili sperimentali e partecipa nel 1972 alla celebre mostra al Moma ‘Italy. The New Domestic Landscape’. All’inizio degli anni Ottanta dà vita al gruppo Memphis, attivo nella produzione di oggettistica e mobili, e allo studio Sottsass Associati che realizza architetture oltre che design. Dagli anni Novanta, la sua ricerca progettuale si  rivolge in prevalenza all’architettura, in particolare verso residenze.

Nella  sua lunga carriera ha ricevuto numerosissimi premi e riconoscimenti come  il titolo di Chevalier de l’ordre des arts et des lettres in Francia (1992); la Laurea ad honorem alla Rhode Island School of Design in USA (1993) e al Royal College of Art di Londra (1996).

Molte delle sue creazioni sono in mostra nelle collezioni permanenti di prestigiosi musei come il Moma e il Met a New York,  il Centre Pompidou a Parigi e il  London’s Design Museum.

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