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SINDACATI ITALIANI NEL MONDO - PENSIONI: QUOTA 100 - CISL: "OPPORTUNITA' PER LAVORATORI MA PER DISCONTINUI NO ACCESSO. APRIRE CONFRONTO SU PENSIONE CONTRIBUTIVA GARANZIA GIOVANI"

(2019-01-18)

  “Le possibilità di andare in pensione con "Quota 100", con cui si chiede un minimo di 62 anni di età e 38 anni di contributi, rappresenta sicuramente un'opportunità per molte lavoratrici e lavoratori, ma il sistema previdenziale dovrà continuare ad essere riformato”. E’ quanto si legge in una nota della Cisl Nazionale che sottolinea come  “Tante donne e tanti lavoratori discontinui non riusciranno ad accedere a "Quota 100" perché 38 anni di contributi sono tanti e mancano meccanismi compensativi per queste situazioni, come ad esempio abbiamo ottenuto per le donne con figli nel caso dell'Ape sociale appena prorogata.

Si penalizzano ancora i lavoratori del pubblico impiego perché per loro il pagamento della pensione si sposta in avanti di 6 mesi, così come la soluzione trovata per anticipare in parte il pagamento del trattamento di fine servizio tramite il sistema bancario, sebbene sia un'opportunità, non possiamo considerarla ancora la soluzione alla questione posta, e cioè trattamenti uguali per dipendenti pubblici e privati.

Inoltre, se aver bloccato l'incremento dei requisiti per aspettativa di vita sulla pensione anticipata e per i lavoratori precoci è un passo positivo questo non basta perché bisogna bloccare l'incremento dei requisiti anche per la pensione di vecchiaia, per la quale quest'anno sono richiesti 67 anni di età che aumenteranno ancora nel futuro.

La CISL, quindi, conferma al Governo le sue richieste: aprire un confronto per la pensione contributiva di garanzia dei giovani che vada oltre la misura della “facoltà di riscatto” prevista nel decreto, la pensione con 41 anni a prescindere dall'età per tutti, agevolare la pensione per chi svolge lavori gravosi e riaprire la Commissione di studio specifica che era stata prevista nella precedente legge di stabilità, tutelare dal punto di vista previdenziale il lavoro di cura, trovare una soluzione definitiva per gli esodati, promuovere davvero la previdenza complementare rafforzando le agevolazioni fiscali e riaprendo un semestre di silenzio-assenso, rafforzare il ruolo delle parti sociali nella governance degli enti di previdenza”.
(18/01/2019-ITL/ITNET)

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