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ITALIANI ALL'ESTERO - FRANCIA/ITALIA - CONVEGNO A ROMA MIGRAZIONI TRA ITALIA E FRANCIA" CONS. MUSITELLI (AMB.FRANCE): "FASE DELICATA RELAZIONI FRA I DUE PAESI.... RICONSOLIDARE.."

(2019-03-25)

  All’Ecole Francaise de Rome il Convegno ‘Migrazioni e circuiti di scambio tra Italia e Francia dal XIX' secolo ad oggi’, promosso dal Centre Saint Louis a Roma, alla luce di una mostra sull'emigrazione italiana in Francia, allestita due anni fa a Parigi, al Museo dell'Immigrazione, ottenendo un grande successo, ed ora riassunta al Centro in una versione itinerante
In particolare, è stata illustrata da studiosi della materia italiani e francesi lo sviluppo dell’emigrazione italiana in Francia tra l’Ottocento e il Novecento, le politiche migratorie dopo la Seconda Guerra Mondiale tra i due Paesi  e le influenze culturali italiane oltralpe. Oltre alla  nuova mobilita’ italiana in Francia e la reciprocità degli scambi tra i due paesi.
Questi alcuni degli argomenti all’ordine del giorno del convegno organizzato dall’Ecole Francaise de Rome in occasione della mostra ‘Ciao Italia. Un secolo d'immigrazione e di cultura italiana in Francia (1860-1960)’ allestita presso l’Institut Francais - Centre Saint Louis a Roma. Un’esposizione, presentata due anni fa a Parigi presso il Museo della Storia dell’Immigrazione, che vuole dare conto della storia di questa lunga ondata migratoria che resta  la piu’ importante che la Francia abbia mai avuto.

Dalla meta’ del 19' secolo sino agli anni Sessanta dello scorso secolo, gli italiani furono infatti coloro che piu’ di tutti emigrarono  in questo paese.
Solo un dato per inquadrare il fenomeno: secondo le statistiche  italiane tra il 1873 e il 1914 attraversarono le Alpi per insediarsi in Francia ben 1,8 milioni di italiani.

Ad aprire il convegno Catherine Virlouvet, Direttrice dell' Ecole Francaise de Rome, che ha sottolineato come l’Ecole, istituto francese che si occupa di ricerca storica e archeologica, sia sempre piu’ incline a seguire anche tematiche afferenti alle scienze sociali.
Dunque, “Questo convegno segna una nuova tappa per l’Ecole Francaise de Rome in un percorso di ricerca collettivo, iniziato diversi anni fa, sulla migrazione italiana in Francia.
Alcuni dei primi lavori elaborati dalla nostra istituzione sulla storia contemporanea negli anni Ottanta riguardavano, in effetti,questo aspetto delle relazioni franco-italiane,” ha esordito Virlouvet ringraziando i vari ricercatori francesi e italiani e le diverse istituzioni che hanno reso possibile questo convegno come l’Ambasciata di Francia in Italia, Institut Francais, la Fondazione Centro Studi Emigrazione, l'Universita' di Roma La Sapienza e Aix Marseille Universite’.

Un convegno che scaturisce anche dal grande interesse mostrato dagli stessi francesi dal tema della mostra ha fatto presente Helen Orain, Direttrice generale del Museo della Storia dell’Immigrazione, che ha  sottolineato come la mostra ‘Ciao Italia’ sia stato l’evento.  espositivo che ha registrato il maggior numero di visitatori nella storia del museo ha precisato.(VEDI: http://www.italiannetwork.it/news.aspx?id=57322 )

Presente al convegno anche Christophe Musitelli, Consigliere Culturale dell’Ambasciata di Francia in Italia e Direttore dell'Institut Francais in Italia, che ha subito rilevato come le relazioni bilaterali Francia-Italia stiano attraversando una fase delicata.
“In questo momento le relazioni tra Italia e Francia sono messe alla prova e sembra importante fare un passo indietro per ricontestualizzarle e per ridare al fenomeno migratorio l’importanza e la precisione necessaria, in un momento in cui si ascoltano discorsi di odio,” ha dichiarato Musitelli sottolineando come l'idea della mostra sia stata subito accolta favorevolmente dall’Ambasciatore francese in Italia, Christian Masset.

“L'idea di questo progetto espositivo ci permette di riconsolidare, ristrutturare, ridefinire le relazioni tra i nostri due paesi che in questo momento sono piu' complesse di quello che dovrebbe essere,” ha osservato Musitelli.
“All’Ambasciata le questioni migratorie non sono davvero messe da parte, sono questioni che si trattano in un contesto diplomatico particolare,” ha aggiunto Musitelli evidenziando, pero', come il convegno non sia dedicato alle attuali relazioni tra Italia Francia. "Non si puo' impedire tuttavia che vi arrivino degli echi,” ha concluso Musitelli ricordando le sue origini italiane.

Matteo San Filippo, Direttore del Centro Studi Emigrazione - Roma, ha sottolineato l'importanza drl  convegno e il ruolo dell'Ecole Francaise negli studi sull’emigrazione, con il quale  la Fondazione Centro Studi Emigrazione condivide da tempo diversi contributi e scelte logistiche, gicchè entrambi hanno sedi sia a Roma che a Parigi, ha osservato San Filippo ricordando come l’Ecole Francaise sia stata la prima istituzione ad andare incontro al tentativo di scrivere una storia lunga dell’emigrazione partendo dall’antichita'.
"Come Centro siamo contenti di proseguire questa collaborazione iniziata negli anni Settanta e la nostra rivista e’ a disposizione per sviluppare ulteriori collaborazioni,” ha aggiunto San Filippo.

A nome della Sapienza e del Consorzio LIA Mediterrapolis e’ intervenuto Luca Salmieri che ha osservato come sia importante continuare a trattare temi migratori con un approccio multidisciplinare come nell'ambito di questo convegno e della mostra ‘Ciao Italia’.
"E’ importante soprattuto tentare di ricostruire tutte quelle esperienze e tutte quelle storie legate al fenomeno migratorio al di la’ degli stereotipi. La conoscenza e’ uno strumento utilissimo per non cadere nelle facili banalita’. Questa e’ dunque un'occasione per portare alla ribalta le ricerche anche di carattere visuale e di analisi semiotica e non solo,” ha affermato Salmieri.

In rappresentanza di Aix Marseille Universite’-CNR Stéphane Morlaine che ha affermato come le relazioni franco italiane a livello istituzionale siano al momento molto tese e turbate da malintesi. “In questo contesto, riunire ricercatori francesi ed italiani per parlare di migrazione non e’ proprio insignificante, anche in considerazione del contributo delle Ambasciate dei relativi paesi e dei Consolati Generali a Parigi e a Marsiglia nella valorizzazione della mostra ‘Ciao Italia’,” ha osservato Morlaine.

“Eppure. ha proseguito, sarei tentato di dirvi, avendovi scritto una tesi, che negli anni Cinquanta e Sessanta le relazioni franco-italiane non erano molto diverse da quelle attuali. Al di la’ delle affermazioni di amicizia e vicinanza, le divergenze e i malintesi non sono mai mancati in modo particolare sulle questioni frontaliere e sui rapporti da intrattenere con gli Stati Uniti o la Russia. La questione migratoria costituisce poi, da molto tempo, un problema tra i due paesi come ha anche evidenziato Pierre Milza nelle sue ricerche sui francesi e gli italiani alla fine del XIX secolo.
Gli italiani sono le prime vittime di un'ondata xenofoba che alla fine del XIX secolo si esprime violentemente come dimostrano i Vespri Marsigliesi e gli eventi di Aigues Mortes,” ha spiegato Morlaine ricordando come la questione fosse finita nel 1901 anche al Ministero degli Esteri che aveva ricevuto l’incarico di strutturare le 'colonie’ italiane all’estero. Una questione che porto’ ad una prima convenzione bilaterale sulla migrazione firmata nel 1904 e poi un Accordo sull'Immigrazione siglato da una Commissione mista nel 1951.

“Da una parte all’altra delle Alpi, la gestione della memoria migratoria conosce forme diverse.Talvolta dimenticato o misconosciuto, a volte idealizzato o disprezzato, questo passato migratorio trova posto nella memoria collettiva dei due paesi secondo modalita’ differenti dove si saldano insieme responsabilità storiche e problematiche contemporanee. C'é da dire che dal lato francese la memoria della presenza italiana e’ cresciuta in visibilita' grazie a prestigiosi ambasciatori del mondo della cultura e dello sport ma anche grazie al dinamismo associativo e alla mobilitazione di diversi attori culturali. La gestione di questa memoria pero' rimane soprattutto appannaggio dei discendenti degli stessi migranti,” ha proseguito Morlaine.
"La coscienza di una memoria condivisa tra la Francia e l’Italia e’ ancora in evoluzione anche in considerazione di queste nuove correnti migratorie costituite dai cosiddetti 'cervelli in fuga’,” ha spiegato Morlaine, precisando come la questione migratoria tra Francia e Italia sia diventata piu’ complessa anche a causa dello spazio transalpino dove a secondo delle circostanze transitano persone dalla diversa provenienza geografica e sociale.
"Uno spazio circolatorio di cui conviene esaminare nel tempo gli effetti politici e culturali dal punto di vista dei rapporti tra francesi e italiani,” ha concluso Morlaine. (25/03/2019-Letizia Guadagno-ITL/ITNET)

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