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PATRONATI ITALIANI NEL MONDO - MARCINELLE - PAGLIARO( PRES. INCA CGIL): "MEMORIA FONDAMENTALE. MA OGGI MARCINELLE PARLA AD UN'ITALIA CHE SEMBRA AVER DIMENTICATO DI ESSERE PAESE DI GRANDE EMIGRAZIONE"

(2019-08-08)

    "La  tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro resta un elemento importante su cui ancora c'è da sviluppare tantissimo in Europa ed anche nel nostro Paese"  Lo sottolinea ad Italiannetwork/Italialavorotv il neo Presidente del Patronato INCA CGIL, Michele Pagliaro, all'indomani di uno dei tanti incidenti che, purtroppo, funestano le nostre giornate lavorative, ed alla vigilia della tragedia di Marcinelle alla miniera belga del Bois Du Cazier, che 63 anni fa, l'8 agosto del 1956, provocò addirittura 262 morti, tra cui 136 emigrati italiani.

  Per il Presidente del Patronato INCA "l'esercizio della memoria è fondamentale, perchè ci aiuta a comprendere da dove veniamo, ci aiuta a capire meglio il presente,  ci aiuta anche ad immaginare il futuro, per evitare di commettere gli stessi errori, di ripetere la storia. Almeno così dovrebbe essere! " 

"Ma  Marcinelle ci racconta anche il valore del lavoro. Oggi abbiamo a che fare con un lavoro generalmente svalorizzato, un lavoro che in molti casi è un lavoro povero. E lo dico pensando alle condizioni del nostro Paese !"  sottolinea il Presidente del Patronato della CGIL, pensando alle scarse tutele in termini di sicurezza. 

" Nel nostro paese, fino a Luglio di quest'anno, ci sono stati 412 morti sui luoghi di lavoro, che diventano 445 se consideriamo anche quelle in itinere, cioè gli incidenti mortali che si verificano spesso per raggiungere o ritornare dal luogo di lavoro." Numeri che danno la misura dei drammi che si consumano nel mondo del lavoro, in particolare in alcuni settori, come spiega il Presidente Pagliaro.
  "Il settore dell'agricoltura resta quello con la più alta percentuale di morti, il 30%.  Ben 93, stando ai dati del  2019, sono stati schiacciati dal trattore ed il  20% delle morti riguardano persone con oltre 60 anni di età. Anche su questo bisognerebbe riflettere. Ovvero sul fatto che  oggi, con la normativa pensionistica che induce a lavorare fino a 67 anni ci sono settori notevolmente a rischio"  e, altro dato importante  "l'11,6% dei morti sul lavoro sono stranieri."    Dunque, stigmatizza Michele Pagliaro, "io credo che si debba lavorare - in prima fila l'impegno del nostro patronato - per sviluppare una tutela individuale capace di raggiungere quanti più lavoratrici e lavoratori per fare si che l'elemento sicurezza possa essere tratto fondante della quotidianità di chi si accinge a svolgere il proprio lavoro."

" Marcinelle ci racconta ancora un altro elemento:  quello dell'emigrazione. L'emigrazione del nostro Paese, quell'emigrazione che ha contribuito a rimettere in piedi l'Italia dopo la dittatura fascista e dopo la guerra. Eppure, per certi aspetti Marcinelle all'alba del terzo millennio parla ad un Paese, il nostro, che sembra abbia dimenticato d'essere stato, e di essere tuttora un Paese di grande emigrazione. E  lo dico pensando a quello che succede oggi, anche nel dibattito politico.  Una costante distrazione di massa utilizzata dalla politica del governo ed in particolare dal vice premier  Matteo Salvini, attraverso una propaganda elettorale che nasconde la verità. E su questo voglio sottolineare solo due aspetti.

Il primo è che ogni anno vanno via dal nostro Paese 120.000 ragazze e ragazzi mentre i migranti che arrivano sono solo 90.000. Eppure, si parla tanto di questi 90.000 e non si parla dei 120.000 giovani, per lo più laureati, che lasciano il nostro Paese. È come se sparissero due città come Palermo e Siracusa" puntualizza  Pagliaro.
"Il secondo aspetto è che la globalizzazione evidentemente ci presenta il conto. Non possiamo essere contenti solo  quando arriva il pacco di Amazon sotto casa, e poi alzare i muri quando arrivano i migranti. Ebbene, credo che oggi il compito dell'Europa sia quello di guardare a questi fenomeni con occhi diversi !  Noi,ovviamente, proviamo a fare la nostra parte !  Come Patronato Inca siamo punto di riferimento - sia nei paesi di emigrazione sia in quelli di immigrazione. Siamo presenti in oltre 25 Paesi con 92 uffici, circa 300 permanenze dove perseguiamo vecchie e nuove tutele individuali che possono fare la differenza in termini di qualità della vita".

Un impegno complesso, oggi forse più di ieri, soprattutto nell'ambito dell'immigrazione..

"Cerchiamo di offrire una tutela individuale agli immigrati, anche se in termini di accoglienza  non è sicuramente il clima giusto" afferma il Presidente Pagliaro, sottolineando " Siamo anche in questo senso, di fronte ad una dimensione nuova, frutto di una globalizzazione con cui dobbiamo misurarci. A tal proposito, le posso dare un dato:  ogni anno oltre il 20% delle pratiche aperte in Italia sono di persone nate all'estero e le pratiche Inca per prestazioni previdenziali a favore di cittadini stranieri sono passate in 4 anni dal 9,3% a 16,5% del totale. Questi dati sono lo specchio di una società che sta cambiando, di una società multietnica dove l'immigrato arriva in Italia ed è spesso disposto a svolgere lavori che magari gli italiani non sono più disponibili a fare. Ebbene, credo che bisognerebbe guardare questa realtà prima di arrivare a conclusioni affrettate, perchè questa realtà ci dice che c'è bisogno di manodopera in un paese che deve misurarsi anche con il calo demografico. Una condizione che riguarda tutta l'Europa, ma  soprattutto il Sud dell'Europa. 
Si calcola che  l'Italia e il Mezzogiorno del nostro paese nei prossimi 30 anni perderà addirittura 1 milione di abitanti. Bisognerebbe guardare a questi dati - dati scientifici - fa presente l'esponente del Patronato della CGIL- e immaginare una società del futuro diversa, dove possano trovare allocazione in un contesto migliore le condizioni di vita di tutti". (08/08/2019-m.f.-ITL/ITNET)

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