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IMPRESE ITALIANE NEL MONDO - FOOD MADE IN ITALY - CERTIFICAZIONE ”ITA0039" DI ASACERT PER RISTORANTI CON PRODOTTI 100% ITALIAN TASTE”
(2019-10-01)
Il 27 settembre 2019 presso il Villaggio Coldiretti, alla presenza del ministro dell’Agricoltura Teresa Bellanova, le controparti Coldiretti e ASACERT hanno siglato il nuovo Protocollo d’intesa per identificare i ristoranti italiani autentici e sostenere i produttori nazionali attraverso la certificazione ”ITA0039 | 100% Italian Taste”
Nutrita e ai massimi livelli la presenza delle personalità del mondo delle istituzioni. Erano presenti e hanno preso la parola oltre al Ministro delle Politiche agricole Teresa Bellanova, il Governatore della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini, il ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli, il Presidente di Coldiretti Ettore Prandini, l’arcivescovo di Bologna monsignor Matteo Zuppi e l’ex ministro dell’Ambiente Pecoraro Scanio.
Il Presidente di ASACERT, Fabrizio Capaccioli, ha tratteggiato con incisività le motivazioni che hanno portato alla sigla dell’intesa tra Coldiretti e ASACERT, grazie anche a supporto FAI-Filiera Agricola Italiana che si farà garante della genuinità dei produttori italiani, il tutto non più solo nella GDO, ma anche nella distribuzione capillare del prodotto nei ristoranti all’estero. Questo permetterà di promuovere e difendere i ristoratori italiani attraverso un Protocollo di Certificazione basato sulla rispondenza dei fornitori, dei menu? e della carta dei vini, premessa indispensabile per far vincere nel mondo il Made in Italy sull’Italian sounding. “Un progetto – continua Capaccioli - che ha subito trovato come suo alleato naturale Coldiretti, da sempre impegnata nella promozione e nella tutela dei prodotti italiani. Un lavoro di squadra che garantirà i produttori italiani, non più solo nella GDO, ma anche nella distribuzione capillare del prodotto nei ristoranti all’estero che intendono essere davvero italiani.
Tra i temi trattati l’emergere della volontà di accelerare verso una vera economia circolare, i nuovi scenari creati della crisi climatica e il suo impatto sull’agricoltura, la necessità di una tutela maggiore per gli agricoltori italiani, il no deciso agli OGM e il diritto ad un cibo che sia, sia per il consumatore che per il produttore, sano e sostenibile.
Incisivo l’intervento del Ministro Bellanova che ancora una volta ha ribadito la sua posizione su alcuni temi di scottante attualità: l’impegno del Ministero nel portare l’Italia ad avere, sul tema delle politiche agricole, un ruolo sempre più strategico all’interno dell’UE; un deciso no al caporalato per la difesa del patrimonio agroalimentare.
“Se nel mondo ci sono 100 miliardi di falso dobbiamo andare in quei mercati a portare il made in Italy” ha affermato il Ministro, che si è complimentata per questa nuova certificazione nel campo della ristorazione. ASACERT e il suo Presidente Fabrizio Capaccioli ringraziano tutti coloro che hanno creduto in questo progetto fin dal suo inizio e le istituzioni che stanno supportato questa importante iniziativa a tutela dei produttori italiani e del patrimonio agroalimentare del nostro Paese.
L’innovativo protocollo di verifica ha già debuttato nel Regno Unito certificando una delle più note “bandiere” italiane d’oltremanica: San Carlo Group, presente a Londra, Manchester, Birmingham, Liverpool, Bristol, Leeds e Leicester, attraverso i brand San Carlo, Cicchetti, Fumo, Bottega, Signor Sassi, Gran Cafe e Flying Pizza.
Capaccioli, 47 anni, ha fondato il Gruppo Asacert a Milano. Al giro di boa dei venti anni l’azienda ha sedi anche a Roma, Bari, Manchester, Dubai e in Georgia, con 65 dipendenti e 6,5 milioni di fatturato. Una piccola realtà che è riuscita a crescere grazie alle certificazioni in tutti i settori, dall’ambiente all’informatica, dalla sicurezza sul lavoro all’alimentare. Ed è proprio quest’ultimo comparto che ha ispirato il progetto Ita0039.
Una certificazione che risulta di notevole importanza per la valorizzazione del made in Italy considerando che la cucina italiana risulta la seconda a livello globale dopo quella cinese (13% di quota di mercato), mostrando una penetrazione più elevata in termini di numero di transazioni negli Stati Uniti (15%), in?Inghilterra (15%), in Brasile (13%) e in India (13%) e di cui è prevista una consistente crescita, stante all'incremento dell'export agroalimentare italiano (1,2%) che si attesta intorno ai circa 41,8 miliardi di euro.(01/10/2019-ITL/ITNET)
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