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				LAVORO  - CAPORALATO - CONDANNA TRIBUNALE CATANIA - CGIL E  FLAI SICILIA: COSTITUIRE RETI PROVINCIALI DEL LAVORO DI QUALITA' 
				
				
				(2019-12-30) 
				“La condanna da parte del tribunale di Catania di tre  ‘caporali’ che reclutavano uomini e donne in Romania per sfruttarli nei  campi e nel giro della prostituzione è un fatto positivo che ci dà due  indicazioni. Dal lato della repressione la legge contro il caporalato  (199/2016) sta dando i suoi frutti. Ma il persistere dello sfruttamento  indica anche che sotto il profilo della prevenzione c’è ancora tanto da  fare”. Lo scrivono, in una nota congiunta, i segretari generali della  Cgil e della Flai siciliane, Alfio Mannino e Tonino Russo commentando  gli esiti processuali dell’operazione “Boschetari” che nel giugno 2018  ha portato agli arresti degli sfruttatori nelle campagne di Acate da  parte della squadra mobile di Ragusa.
   Nel  procedimento in questione la Cgil si è costituita parte civile.   Mannino e Russo sottolineano che “per aggredire il problema dello sfruttamento  a monte occorre istituire celermente le reti provinciali del lavoro di qualità e  il collocamento pubblico quale luogo di incontro della domanda e dell’offerta di lavoro  nella trasparenza”.
   I due esponenti della Cgil sollecitano anche  la  firma di un protocollo di intesa  sindacati-datori di lavoro- Inps e Dipartimento lavoro per azioni congiunte di  contrasto ai fenomeni di sfruttamento. “Chiediamo la convocazione del tavolo  per il completamento del percorso di attuazione della legge 199, che in realtà è  già avviato- concludono Mannino e Russo-, per andare avanti con le misure di  prevenzione quanto più celermente”. (30/12/2019-ITL/ITNET) 
			 
			
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