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IITALIANI ALL'ESTERO - CGIE: "FENOMENO MIGRATORIO ITALIANO E NUOVA EMIGRAZIONE" - SCHIAVONE (SEGR. GEN.): "NOSTRA SFIDA 'FOCALIZZARE L'ORIZZONTE' NEL QUALE IN FUTURO DOVRANNO MUOVERSI I CITTADINI ITALIANI NEI 5 CONTINENTI E RENDERLI CONSAPEVOLMENTE..

(2021-02-02)

  In vista della IV Assemblea plenaria della Conferenza Permanente Stato – Regioni / Province Autonome – CGIE - in programma il prossimo giugno a Roma - si e’ svolto oggi, in diretta streaming, un incontro preparatorio sulle "cause dell’ attuale fenomeno migratorio e le ricadute nei Paesi di nuova destinazione’ "  teso a definire le linee programmatiche e gli strumenti per la realizzazione delle politiche del Governo, del Parlamento e delle Regioni e per le comunità italiane all’estero  per il prossimo triennio .

All’ordine del giorno, in particolare, le misure per contenere l’esodo e favorire il rientro; le opportunità a sostegno della partenza; l’integrazione nei nuovi paesi di accoglienza; le nuove forme associative; la previdenza, la tutela sociale e i
servizi consolari; la sicurezza sanitaria; i diritti del lavoro e delle professioni; l’identità culturale e la sua trasmissione alle terze/quarte generazioni.   Temi estremamente attuali in considerazione del fatto che negli ultimi 15 anni, dal 2006 al 2020, il numero di persone che ha lasciato l’Italia è aumentato di oltre il 70 per cento e gli iscritti all’Aire, l’anagrafe degli italiani residenti all’estero, è  passato da poco più di 3 milioni a oltre 6 milioni, ovvero più del  10 per cento della popolazione residente in Italia.  Ma il dato particolarmente  significativo di quest'emigrazione è che si tratta di individui
qualificati: fra gli italiani emigrati i laureati sono aumentati del 23% in un quinquennio.

Ad introdurre i lavori il Segretario Generale CGIE, Michele Schiavone, che ha subito stigmatizzato  come   l’argomento odierno sia da sempre la ragione d’essere del CGIE e come l'odierna riunione rappresenti un'occasione per fare il punto sulle politiche per gli italiani all’estero da parte di tutti i soggetti coinvolti nella Conferenza.

"Nella nostra cultura il fenomeno migratorio e’ legato a luoghi in sofferenza, a storie ed immagini di negativita’ e di insuccessi. Potremmo in maniera obiettiva pensarlo invece in modo positivo, immaginarlo sotto altri soggetti ed aspetti piu’ articolati per rispondere  a domande piu’ complesse alle cui soluzioni dedicare tempo, strumenti e politiche idonee e innovative" ha affermato Schiavone.
Di qui l'invito del Segretario Generale del CGIE, all’assemblea plenaria della IV Conferenza Stato/Regioni-Prov. Aut./CGIE ad "andare oltre il contesto odierno  per delineare il futuro di questo organismo e le iniziative programmatiche che vanno maturando grazie alle agevolazioni della mobilita’ che ci consegna e si appropria di nuove opportunità e propone anche una narrazione positiva legata a successi individuali e comunitari" .

Schiavone sottolineando come "l’iniziativa odierna possa rappresentare un momento particolare per riflettere sui diritti e le nuove opportunita' del Sistema Italia nel suo complesso ai fini di ridurre i flussi e recuperare parte delle competenze uscite dal nostro paese". Ed a tal proposito ha ricordato alcuni "numeri significativi", si parla di oltre 6.240.000 cittadini italiani residenti all’estero e di oltre 80 milioni di italo-discendenti, italici, come li definisce Bassetti."

"I movimenti migratori si inseriscono in un contesto di squilibrio tra aree territoriali e sistemi economici e sociali del nostro Paese e come tali hanno minore capacita’ di valorizzazione individuale, a differenza di altri che hanno maggiore capacita’ di valorizzazione delle potenzialita' individuali.
Nel caso italiano, l’interlocuzione fra gli italiani all'estero ed Paese Italia è fondata per lo piu’ sulle prerogative dei diritti di cittadinanza. Quanto all'interlocuzione con i paesi di accoglienza rappresenta l’altro terreno di rivendicazione dei diritti verso cui le istituzioni italiane devono esercitare un constante monitoraggio delle condizioni di insediamento e di integrazione per contrastare eventuali discriminazioni" ha puntualizzato Schiavone.

Soffermandosi, poi, sul tema del "rientro in Italia"- argomento ampiamente discusso nella Conferenza preparatoria del 26 gennaio scorso - il Segretario generale del CGIE ha individuato un altro "diritto": " Laddove poi le risorse umane ed interculturali dell’emigrazione sono riconosciute come fattori da riattivare per uno sviluppo locale socialmente ed ecologicamente sostenibile puo’ emergere un ambito di "diritto dei territori di partenza".

Stante l'attualità e la perenne situazione d' instabilità governativa, il rappresentante del CGIE ha dichiarato "ci porta a fare profonde riflessioni, per cui invito ad intervenire con proposte da porre all’attenzione della prossima IV Assemblea Plenaria "per disegnare il futuro delle nostre comunita’ italiane all’estero sotto gli aspetti: culturali, sociali ed in particolare per rafforzare il legame con l’Italia".

Ed ancora "le domande che dovremmo porci dovrebbero ruotare intorno a diversi temi e sul come riuscire ad incalzare e coinvolgere le istituzioni e gli enti locali, la liberta’ di movimento con l’adeguamento di legislazioni nazionali e regionali, il diritto al mantenimento dell'identità culturale italiana dei figli a seguito delle famiglie migranti e il loro diritto ad una positiva integrazione nei paesi di arrivo con l’offerta di servizi di informazione e di orientamento, mantenimento della lingua italiana, il sostegno all'integrazione dei  nuovi migranti.  Oltre alle garanzie per il mantenimento dei diritti del lavoro, previdenziali e tutela, sanitari e di assistenza ottimizzando la collaborazione tra le istituzioni e gli istituti di Patronato, il diritto al reinserimento o integrazione e garanzie per l’inserimento di coloro che rientrano in Italia.
Non solo: Schiavone cita la necessita' di favorire l'incontra tra emigrazione tradizionale e nuova emigrazione:  quali leve
sollevare  per renderli una rappresentanza unica e plurale".

Infine, per Schiavone "La Conferenza deve mirare a costruire relazioni stabili e non episodiche offrendo opportunita’ per
incentivare il rientro di chi ha maturato esperienze, pensando a strumenti di contrasto al declino demografico e come sostegno allo sviluppo locale.  Rispondendo a tali domande, l'Osservatorio della nostra riunione dovrebbe focalizzare l’orizzonte nel quale in futuro si dovranno muoversi i cittadini italiani che in parte sono e si sentono cittadini europei, americani o australiani o di paesi in Asia od in Africa che vivono la loro dimensione come cittadini del mondo. Dobbiamo
sforzarci a renderli consapevolmente più italiani. Questo il nostro compito e la nostra sfida” ha concluso Schiavone.(02/02/2021-ITL/ITNET)

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