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ITALIANI ALL'ESTERO - CGIE : IV° APPUNTAMENTO SU RAPPRESENTANZA E DIRITTI IN VISTA IV CONFERENZA STATO/ REGIONI/ PROV.AUTON./ CGIE - SCHIAVONE (SEGR.GEN.CGIE) :"IMPROCRASTINABILE AGGIORNARE POLITICHE ITALIANI ESTERO"

CGIE "TOCCA A NOI PROMUOVERE LA VOLONTA' DI DIVENIRE PARTE ATTIVA DEL "SISTEMA UNIVERSALE" SUL QUALE POGGIA LA NAZIONE"

(2021-02-09)

  I diritti civili e politici, la cittadinanza, la riforma degli organismi della rappresentanza parlamentare, la riforma di Comites e CGIE e gli strumenti a sostegno della partecipazione alle elezioni della Circoscrizione Estero" questi i temi al centro dell'attenzione odierna della IV Conferenza Preparatoria della IV Assemblea Plenaria della Conferenza Permanente Stato / Regioni / Prov. Autonome / CGIE, che dovrebbe tenersi a Roma nel prossimo mese di giugno.

" Sono argomenti che possono essere sintetizzati in un unico concetto: " i diritti dei cittadini italiani all'estero ed in Italia" - ha riassunto il Segretario Generale del CGIE, Michele Schiavone, facendo rilevare come si tratti di un argomento importante soprattutto in un periodo così difficile e controverso, come quello che stiamo vivendo, sia sotto l'aspetto  sanitario per la vita dei nostri connazionali,  che politico alla luce degli scenari che stiamo attraversando in questi giorni.

"Vorrei ricordare - ha proseguito Schiavone - che la Costituzione italiana, quando parla in termini di diritti, ne parla senza distinzione di  condizioni sociali, di censo e del luogo di residenza e che nel novero dell'espletamento di tali principi sono le leggi ordinarie a definire le modalita' e la fruibilità di tali presupposti normativi. Ed è proprio l'elaborazione dell'ordinamento legislativo che il legislatore deve sempre tener conto per favorirne l'estensione ai cittadini italiani residenti all'estero, avendo nei loro riguardi quell'attenzione necessaria per garantire la loro inclusione nella vita del Paese alla stessa stregua dei riconoscimenti previsti per le autonomie regionali, linguistiche e le minoranze presenti nel Paese. 

Il mondo degli italiani all'estero è composito, e  conta - lo ricordava il Ministro Vignali, la settimana scorsa -  6 milioni e 275.000 cittadini registrati all'AIRE, che corrispondono al 10% della popolazione nazionale ed a loro si aggiungono numerosi milioni di origine italiana.  La IV Conferenza Permanente Stato / Regioni / Prov. Autonome / CGIE può rappresentare la svolta per l'aggiornamento reale dei loro diritti e delle politiche verso questo nostro mondo.

Perciò questo organismo (il CGIE- ndr.) dovrà porsi come obiettivo, pur nella diversità, l'effettiva integrazione dei nostri connazionali all'estero  nella politica sociale, culturale ed economica che vivono all'estero promuovendo la volontà di diventare parte attiva del sistema universale sul quale poggia la nazione.  Lo indica la legge istitutiva e tocca a noi promuoverne l'azione."

Di qui le  proposte che il Segretario Generale del Consiglio Generale degli Italiani all'Estero ha avanzato al mondo politico ed istituzionale. Un "programma ambizioso", affermera' piu' tardi qualche intervenuto, ma che, certamente, è il risultato delle esigenze che il mondo politico dell'emigrazione intravede nelle richieste delle comunità italiane oltreconfine, del mondo associativo e partitico, che tra /e con esse convive".

Ed allora per il Segretario Generale del CGIE, Michele Schiavone, "occorrerà aggiornare e semplificare gli strumenti a disposizione degli italiani all'estero per renderli partecipi allo sviluppo ed al progresso del nostro Paese.
Servirà istituire forme di rappresentanza amministrative identificabili a quelli di una nuova Regione italiana extraterritoriale alla stregua della Circoscrizione Estero istituita nel 2000"

"L'aggiornamento delle politiche per gli italiani all'estero è improcrastinabile e risulta essere ancora più urgente in seguito ai profondi mutamenti politici ed alla situazione determinata dalla pandemia.
Alla vigilia dell'istituzione del nuovo Governo è opportuno inserire nell'agenda delle riforme che il nostro paese sta programmando per la resilienza ed il rilancio civile, economico, educativo, culturale  e amministrativo, anche le comunità residenti nei vari continenti che vanno coinvolte e valorizzate" rivendica il CGIE.

Pertanto, "I ritardi accumulatisi nella legislazione vigente in ambito fiscale e formativo vanno superati perchè incombe anche il rischio di una perdita di rappresentanza che in seguito al taglio dei parlamentari - deciso con il Referendum del 19 ottobre 2020, anche nella Circoscrizione estero -  pone una cesura definitiva con il nostro mondo" avverte il rappresentante del Consiglio Generale degli Italiani all'Estero.

Dunque, "Nei due anni che ci separano dalla fine della legislatura vanno riformate molte leggi settoriali e prioritariamente va ridisegnata l'architettura della rappresentanza degli italiani all'estero ai vari livelli nelle istituzioni nazionali, comunitarie e transnazionali, procedendo entro l'anno con l'istituzione della Commissione Bicamerale degli Italiani all'Estero che diventerebbe - diventerà, ce lo auguriamo - la leva propulsiva delle riforme dalle quali ne discende quella della "rappresentanza diretta" degli organismi di base ed il rinnovo entro quest'anno dei Comites, come rivisto dal decreto di rinvio dell'anno scorso".

Ciò detto il Segretario Generale ha sottolineato "Si ravvede l'urgenza, sollecitata dalle stesse istituzioni di Camera e Senato di calendarizzare al più presto nei lavori parlamentari la riforma normativa ed istitutiva del CGIE e dei Comites.
Ad oggi sono state depositate in Parlamento molte proposte di riforma alle quali si aggiungono gli stessi articolati di riforma di entrambi gli organismi approvati dal CGIE, che vanno aggiornati soprattutto sotto l'aspetto delle funzioni degli strumenti alla luce degli effetti operativi causati dal Covid ed, in particolare, per la rappresentanza numerica che ha raggiunto - come si affermava - oltre i sei milioni di cittadini italiani all'estero".

Quanto al voto "A più riprese il CGIE, i Comites, le Associazioni e molti parlamentari eletti dalla Circoscrizione Estero hanno ribadito la necessità di rivedere le modalità di partecipazione nell'espletamento dell'esercizio del diritto di voto degli italiani all'estero, che proprio perchè universale, nella Circoscrizione Estero  deve essere garantito "incondizionatamente" per ogni consultazione elettorale.
Quindi la partecipazione nella Circoscrizione Estero va riformata, garantendo l'universalità del voto, la cancellazione dell'opzione e va presa in seria considerazione la sperimentazione del voto elettronico sia per abbattere i costi che condizionano sempre più la partecipazione, sia per la semplificazione ed il miglioramento delle procedure elettorali se effettuate con sicurezza e trasparenza".

Inoltre, il Consiglio Generale degli Italiani all'estero, chiede:
"Di riformare la legge sulla cittadinanza n.91 del 5 febbraio 1992, in particolare per le donne sposate prima del 1948, compresa quella degli italo discendenti che sono stati costretti a rinunciare a quella italiana uniformando prassi e procedimenti amministrativi.

Di procedere anche con il riconoscimento dell'elettorato attivo e passivo esercitabile all'estero per le elezioni regionali.

Di rivedere la legge dell'AIRE e di ripensare alla centralizzazione dei dati dell'anagrafe degli italiani residenti all'Estero
programmando un meccanismo di notifica di tutti gli atti o provvedimenti che incidono sulle posizioni degli iscritti .

Di ripensare le modalità che tengono assieme i cittadini e la rappresentanza diplomatica per tutte le materie amministrative e di promozione del sistema Paese all'estero" .

Ed a tal proposito, l'esponente del CGIE ha fatto presente: "E' triste constatare la condizione nella quale si trova la nostra amministrazione italiana all'estero. Il sistema sul quale è costruita la rete diplomatico-consolare non regge più all'esplosione dei numeri che compongono le nostre comunità. E' un dato di fatto !"

Secondo il CGIE  "E' necessario, pertanto, un ripensamento dei compiti, ruoli e funzioni espressi dalla rete diplomatica e perciò di fronte a questa evidenza vanno ripensati nella loro interezza. Non basta più ripensare i servizi amministrativi ma servirà prendere in considerazione l'istituzione o di una nuova Regione transnazionale o di un Ministero per gli italiani all'estero".

Infine, il Segretario Generale del CGIE ha stigmatizzato "L'esperienza di quest'ultimo anno ci ha insegnato come sia urgente aggiornare i diritti alle esigenze dei cittadini per rispondere alle emergenze; ed anche di come sia importante osservarne l'applicazione. Non è più concepibile che, misconoscendo i diritti garantiti dall'articolo 32 della Costituzione italiana, vengano fatte distinzioni fra cittadini residenti ed espatriati, e che nella pratica siano create corsie preferenziali per gli uni e negazioni per gli altri."

Questa riflessione dovrebbe servire a riflettere sul come noi organizzeremo l'Assemblea Plenaria  della Conferenza Permanente Stato / Regioni / Prov. Autonome / CGIE in termini di diritti nell'accezione più ampia e più diffusa perchè forte resta il desiderio di integrare, all'inizio di questo nuovo millennio, i nostri connazionali all'estero, siano essi nati in altri Paesi od in Italia". Il CGIE fa riferimento, in particolare alla " nuova mobilità attraverso la quale si esprime la gioventù ma anche ad un numero altissimo di connazionali che oggi partono per un'avventura ma che potenzialmente possono e dovrebbero ritornare con l'esperienza acquisita e, attraverso i diritti conosciuti anche in altri Paesi, contribuire e dare il proprio apporto allo sviluppo futuro del nostro Paese per migliorarne le istituzioni ma soprattutto per renderlo piu' protagonista e riconosciuto a livello geopolitico".

Ed a conclusione del suo intervento nel quale sono stati focalizzati, con estrema chiarezza,  ruolo e diritti delle comunita' italiane all'estero e delle sue istituzioni rappresentative nel contesto della Nazione Italia e delle sue istituzioni, il Segretario Generale del CGIE, Michele Schiavone, ha proposto "Nell'anno in cui l'Italia ospiterà il G20 e la COOP26 evidentemente anche da parte nostra sarà opportuno intervenire con delle proposte e progetti che riguardano la gioventu' italiana all'interno dei programmi della COOP 26."

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Infine, chiudendo la IV sessione dei lavori preparatori della IV Conferenza Permanente Stato/Regioni-Prov. Auton./CGIE
il Segretario del CGIE, dopo aver ricordato la figura di Franco Marini - sindacalista della CISL e politico italiano deceduto poche ore prima, segnalandone l'impegno, come  ministro del Lavoro e della Previdenza sociale,  alla condizione previdenziale degli italiani all'estero, Schiavone ha sottolineato l'attenzione con la quale il Consiglio Generale degli Italiani all'estero segua le vicende della nascita del nuovo Governo. Ciò anche alla luce della migliore scelta temporale,  in collaborazione con il MAECI,  per presentare le proposte di riforma di Comites e CGIE, augurandosi, tra l'altro, che sussistano  volonta'  e risorse per il rinnovo degli organismi di base, come previsto.
D'altra parte, ha stigmatizzato  con grande decisione il Segretario del CGIE, Schiavone "Non è giustificato nè tollerabile che vi siano sempre difficoltà",  facendo presente come sia, invece, necessario essere sempre più vicini alle rappresentanze di base delle comunità. Motivo per cui, occorre "una migliore ""sincronizzazione"  con i diversi soggetti direttamente interessati alla condizione degli italiani all'estero, per offrire un servizio di prossimità, anche se - ha ammesso - profonde trasformazioni politiche, sociali e sanitarie costringono, talvolta, ci costringono sempre ad una vera e propria rincorsa.

E prendendo congedo con intervenuti ed ospiti, il Segretario Generale del CGIE ha assicurato il grande impegno delle Commissioni che continueranno a lavorare e della Segreteria della Conferenza che dovrà definire gli interlocutori della Assemblea Plenaria e la preparazione del documento di base.  Chi saranno gli interlocutori per preparare la plenaria ed il documento di base. (09/02/2021-ITL/ITNET)

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