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CULTURA ITALIANA NEL MONDO - WEKEEND ITALIA - ARRICCHIRANNO IL PATRIMONIO DELLO STATO ITALIANO I 7 AFFRESCHI DEL TIEPOLO 'STRAPPATI' NEL '45 DA SALONI DI PALAZZO VALMARANA A VICENZA
(2021-07-07)
“Dopo un’attenta valutazione da parte della Soprintendenza di Rovigo, Verona e Vicenza, l’assenso della Direzione Generale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio e il parere positivo espresso oggi dal Comitato Tecnico Scientifico per il patrimonio storico e artistico, il Ministero della cultura eserciterà il diritto di prelazione sulle sette opere di Tiepolo, che andranno ad arricchire il patrimonio culturale pubblico”. Così il Segretario Generale del Ministero della cultura, Salvatore Nastasi, annuncia la decisione di acquisire in via di prelazione la serie di sette affreschi di Giandomenico Tiepolo “strappati” nel marzo del '45, applicati su tela provenienti da Palazzo Valmarana Franco di Vicenza, raffiguranti Ercole e Cerbero incatenato; Giove; Figura femminile con la clava; Ercole e l’Idra; Ercole sul rogo; Satiro con vaso di fiori; Satiro con vaso e satiressa con tamburello.
I sette affreschi, dichiarati di interesse artistico e storico eccezionale con decreto del 3 luglio 1989, furono rimossi con la tecnica dello strappo sul finire della Seconda Guerra Mondiale, nel marzo del 1945. Attualmente sono conservati in comodato presso Palazzo Barbaran Da Porto di Vicenza, sede della Soprintendenza, del Centro Internazionale Andrea Palladio e del Palladium Museum.
Gli eredi - Camillo e Giovanni - della famiglia Franco avevano consegnato per dieci anni in comodato gratuito gli affreschi del Tiepolo, voluti dall’antenato Gaetano Valmarana per decorare la casa di città che all’epoca era in contrà S.Faustino. Tiepolo aveva messo in scena una quinta teatrale con al centro l’eroe potente, Ercole, dotato di clava e catene. In realtà i sette affreschi facevano parte di un ciclo molto più ampio sulle Fatiche di Ercole che negli anni si è disperso.
A farne "strappare" 17 era stato l’ingegner Fausto Franco, titolare della Soprindentenza a Trieste, figlio di Giuseppina Valmarana e Camillo Franco, temendo che i bombardamenti li avrebbero distrutti li aveva messi al riparo prima in Seminario e poi a Venezia. Nel frattempo il Palazzo fu effettivamente lesionato, tanto da essere venduto nel 1957. Divisi tra gli eredi di Giuseppina gli strappi finirono per essere suddividi fra antiquari e in collezioni private. Ricompaiono, però, nel 1972 sette dei 17 affreschi di Giustino Franco nel palazzo tra San Domenico e contrà Porta Padova. (07/07/2021-ITL/ITNET)
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