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CULTURA ITALIANA NEL MONDO - ITALIAN COUNCIL 2020 - A PALAZZO DELLE ALBERE "OVER TIME" VIDEO INSTALLAZIONE A TRE CANALI DI LAURA PUGNO SUL RAPPORTO ESSERE UMANO-AMBIENTE
(2021-07-08)
Il MUSE – Museo delle Scienze di Trento presenta dal 9 luglio al 26 settembre 2021, nella storica sede espositiva di Palazzo delle Albere, Over Time, la videoinstallazione a tre canali esito del progetto di Laura Pugno sviluppato e prodotto da a.titolo e curato da Andrea Lerda. Il progetto è tra i vincitori della IX edizione di Italian Council (2020), programma di promozione internazionale dell’arte italiana della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura.
Over Time è un’installazione video a tre canali che indaga secondo nuove prospettive il rapporto tra essere umano e ambiente naturale, da sempre al centro della ricerca di Laura Pugno, attraverso uno sguardo multifocale sulla neve, materia insieme potente e vulnerabile, che condiziona climi, sistemi di vita ed economie.
Quali sono le ragioni del nostro legame affettivo e del nostro bisogno di vivere, studiare e ricreare la neve nell’era dell’Antropocene? Risorsa per le economie di montagna, terreno di imprese sportive, fonte di immaginari edulcorati ma anche sublimi e tragici, capace in forma di ghiaccio di immobilizzare la vita per milioni di anni e come acqua di essere fonte indispensabile per la sopravvivenza di tutte le specie viventi, la neve rischia di scomparire a causa del global warming e dell’azione antropica. In questo senso, il video è un racconto che ruota attorno al tempo meteorologico e alle sfide che l’umanità è chiamata a fronteggiare in un’epoca caratterizzata da urgenze climatiche, scomparsa dei ghiacciai e da una crescente carenza idrica a livello globale.
In Over Time, lo sguardo critico che porta lo spettatore a confrontarsi con il concetto di fallimento – di game over – si intreccia con una visione dai toni più rassicuranti. Nel corso della narrazione, l’approccio scientifico alla ricerca sulle dinamiche di cambiamento della neve e del ghiaccio si apre a uno sguardo mediato dall’empatia verso un mondo fragile e silente, interrogandoci su quale possa e debba essere il tempo che ci attende, secondo la visione di una nuova ecophilia con il mondo, fondata su una rinnovata sensibilità al concetto di cura.
Over Time è composta da tre video proiettati in simultanea. Il primo video è girato a 2.901 di altitudine, nei pressi dell’Istituto intitolato ad Angelo Mosso, il medico, fisiologo e archeologo italiano (1846- 1910), che per primo studiò la resistenza del corpo umano ad alta quota e in condizioni sfavorevoli, situato sul Passo dei Salati, nel gruppo montano del Monte Rosa tra Piemonte e Valle d’Aosta. Protagonista è il docente Michele Freppaz, nivologo dell’Università degli Studi di Torino, impegnato in una serie di analisi scientifiche sulla neve. Il video documenta le indagini che lo studioso effettua ogni anno nel periodo invernale, con lo scopo di registrare e valutare le caratteristiche qualitative e quantitative del manto nevoso. In questo racconto, viene meno l’immaginario convenzionale della scienza che osserva e studia il mondo naturale attraverso uno sguardo analitico e distaccato. L’approccio all’indagine, mediato dal ricorso alla componente sensoriale ed esperienziale, presenta la figura dello scienziato sotto una luce inedita, lasciando trasparire un forte senso di partecipazione personale ed emotiva. Il risveglio emotivo della scienza riattiva passioni primordiali che sono in grado di riconfigurare potenzialità ed equilibri nel rapporto con la natura, al di fuori delle logiche di potere e sfruttamento.
Il secondo video è ambientato all’interno di un’azienda di aerosol che produce neve spray nei pressi di Cremona. Le immagini documentano il processo di realizzazione di un prodotto il cui scopo è ricreare artificialmente ricordi, sensazioni ed emozioni legate ai paesaggi innevati, destinati soprattutto all’industria del Natale e alla produzione di immaginari stereotipati di luoghi e tradizioni. Si tratta di una visione che allude al fenomeno della scomparsa della neve lasciando presagire un futuro distopico nel quale ciò che resta è il metallo del contenitore spray che della neve conserva il candido simulacro.
Il terzo video è realizzato nei boschi dell’Oasi Zegna, un’area naturalistica protetta di oltre 100 kmq nelle Alpi Biellesi a nord del Piemonte, che nasce dalla massiccia opera di “rinaturazione” promossa negli anni trenta dall’industriale laniero Ermenegildo Zegna a beneficio della comunità locale e degli amanti della montagna. In questo scampolo di natura “ricreata”, la camera inquadra una figura umana che cammina all’interno di un paesaggio innevato portando sulle spalle un busto in gesso. Lo spettatore segue le orme della figura, apparentemente senza meta, il cui passaggio ha il sapore di un commiato con la neve, o forse di un’esperienza di rigenerazione: un nuovo viaggio, un nuovo tempo. Le musiche di Over Time sono state composte e prodotte dalla sound artist zurighese Magda Drozd.
Durante l’inaugurazione di venerdì 9 luglio, si terrà un talk di presentazione nel parco del MUSE al quale parteciperanno:
Michele Lanzinger, Direttore del MUSE; Laura Pugno, artista; Francesca Comisso, curatrice di a.titolo; Andrea Lerda, curatore; Michele Freppaz, nivologo e pedologo dell’Università di Torino; Christian Casarotto, nivologo e ricercatore del MUSE.
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Laura Pugno (Trivero (BI), 1975) esplora da molti anni il tema del paesaggio, letto in relazione ai meccanismi della visione e della percezione, con una prospettiva al tempo stesso sensibile alle tematiche ambientali ed ecologiche, e alla sua natura di costruzione sociale. La sua ricerca si sviluppa in chiave processuale, con linguaggi che spaziano dal disegno alla fotografia, alla scultura, al video.
Ha tenuto mostre personali, tra le altre, alla Fondazione Zegna, Trivero, al MAN, Nuoro, alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo (con Rä Di Martino), Torino, e al MART, Rovereto, nell’ambito del Project Wall. Ha esposto in numerose collettive presso istituzioni quali la Fondazione Zegna, Trivero, Casa Masaccio, Arezzo, la Fondazione del Monte, Bologna, il Museo della Montagna, Torino, e in gallerie e spazi non profit quali Spazio Instabile, Colle Val d’Elsa, Alberto Peola, Torino, Renata Fabbri, Milano, Studio la Città, Verona, SpazioA, Pistoia. All’estero ha esposto in istituzioni quali, tra altre, il MAGASIN, Grenoble, Deutsche Bank Wealth Management, Londra, Nida Art Colony, Lithuania, e al Forum Stadtpark di Graz, con il quale ha vinto il premio Q-International Spring de La Quadriennale di Roma. Nel 2013 ha vinto il Premio Cairo. Tra le principali residenze alle quali ha preso parte: MH ART PROJECT, Cognac, Öres Residency Programme, Finlandia, Dolomiti Contemporanee, Belluno, Fondazione Spinola Banna, Poirino, CARS, Omegna. Ha co-fondato, nel 2007, il Progetto Diogene, del quale ha fatto parte fino al 2017.
La sua installazione site-specific Primati, 2018, è esposta in permanenza nel Giardino Botanico Saussure a Courmayeur. Dal 2013 insegna all’Istituto Europeo di Design (IED) di Torino, dove vive.
Il MUSE è il nuovo Museo delle Scienze di Trento, che nel 2013 ha raccolto l’eredità del Museo tridentino di Scienze Naturali in un innovativo allestimento museografico all’interno di un edificio progettato da Renzo Piano all’insegna della sostenibilità ambientale, nel quadro dell’ambizioso intervento di riqualificazione del quartiere delle Albere. Il percorso espositivo, caratterizzato da spettacolari installazioni multimediali, si sviluppa su una superficie di 19.000 m² distribuiti su sei piani ed è incentrato su di una narrazione dell’ambiente montano che attraversa la formazione delle Dolomiti, la biodiversità, la storia dei primi insediamenti umani e la scoperta delle origini del mondo grazie alla più grande esposizione di resti di dinosauri dell’arco alpino. Sin dalla sua fondazione, grazie a un approccio transdisciplinare, il MUSE dialoga con la creazione contemporanea attraverso installazioni e mostre di fotografia e arti visive. Tra queste ricordiamo Be-Diversity, nel 2015, e Circular Evolutions, nel 2017, realizzata da MCA - Mario Cucinella Architects con SOS - School of Sustainability. Nei primi cinque anni di attività, il MUSE è stato visitato da oltre 3 milioni di visitatori.
Palazzo delle Albere, sede territoriale del MUSE, è un gioiello di storia che oggi ospita mostre, laboratori e spettacoli che intrecciano passato, presente e futuro. Residenza estiva della nobile famiglia Madruzzo fino al 1659, oggi è luogo d’incontro tra arte e scienza. L’edificio, in stretta sinergia con il vicino museo scientifico progettato da Renzo Piano e gli spazi verdi che lo circondano, suggerisce nuove visioni e attività per costruire insieme un futuro più attento e sostenibile. Tra i temi affrontati nel 2021, proposti attraverso un approccio multidisciplinare e interattivo, il rapporto tra foreste e umanità, il legame tra scienza e filosofia e le sfide, sempre più urgenti, dell’Antropocene.
Il progetto è realizzato grazie al sostegno della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura nell’ambito del programma Italian Council (IX edizione, 2020), con la collaborazione del MUSE - Museo delle Scienze di Trento, del DISAFA, Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari dell’Università degli Studi di Torino e di altre otto istituzioni artistiche, italiane ed estere, che ne ospiteranno gli appuntamenti a partire dall’estate 2021: dalla Fondazione Zegna a Trivero, Cittadellarte Fondazione Pistoletto a Biella, l’Associazione Culturale AGIVERONA con l’Università di Verona, le OGR - Officine Grandi Riparazioni di Torino nell’ambito del public program curato dalla Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT e all’estero il Musée Gassendi / CAIRN Centre d’Art di Digne-les-Bains (Francia), le istituzioni non profit A Tale of a Tub a Rotterdam (Paesi Bassi), SÜDPOL, Luzern (Svizzera) e il Centre d’Art Contemporain Gèneve (Svizzera).
Realizzato grazie al sostegno di MUSE Museo delle Scienze . (08/07/2021-ITL/ITNET)
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