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SINDACATI ITALIANI NEL MONDO - A SUD/TRANSIZIONE - CGIL SICILIA: RIVEDERE IMPIANTO DEFR 2022-2024 RECEPENDO INDICAZIONI SU OBIETTIVI E PERCORSI PER AGGANCIARE FASE TRANSIZIONE.
(2021-09-02)
Per la Cgil Sicilia il Defr 2022/2024 predisposto dal governo regionale “non disegna un percorso di sviluppo a breve e medio termine, non traccia un indirizzo per agganciarsi e portare a buon fine la fase di transizione in corso ma ha piuttosto lo sguardo rivolto a ciò che è avvenuto”. Per questo “il governo deve rivederne l’impianto complessivo, recependo le indicazioni delle parti sociali, impostando il defr secondo una visione strategica che oggi non riusciamo a intravedere”. Lo ha detto Gabriella Messina, segretaria regionale Cgil, nel corso di un incontro di Cgil, Cisl e Uil con l’assessore regionale all’economia, Gaetano Armao.
L’esponente della Cgil ha rilevato che “il documento non disegna un percorso verso il cambiamento e le singole azioni non danno un segno complessivo della direzione che si vuole intraprendere per la ripresa non essendone peraltro indicate le tempistiche”. Per Messina inoltre “non si intravedono le misure necessarie per valorizzare le linee del Pnrr, intercettando le risorse nei territori, nonostante si riconosca nel Pnrr una straordinaria opportunità”. La rappresentante della Cgil è anche scesa nel dettaglio sottolineando che gli obiettivi indicati spesso appaiono mere enunciazioni, per quanto accattivanti, allontanando il Defr dalle esigenze reali.
“Manca una visione complessiva di politica industriale, grande buco nero nella nostra regione – ha sottolineato- mentre il piano energetico guarda più ai ritardi del passato che alle prospettive del futuro”. Messina ha sottolineato la necessità di un “confronto di merito sul piano dell’energia anche in vista dei nuovi investimenti sul fotovoltaico che devono avvenire nel massimo della trasparenza e della congruenza con le reali necessità del tessuto sociale e produttivo dell’isola e con gli obiettivi di una transizione mirata all’abbattimento delle emissioni di Co2”.
Messina ha rilevato “l’utilizzo continuo della parola ‘governance’ come chiave di volta per i vari settori. Le governance sono importanti – ha sostenuto- ma la loro individuazione deve essere accompagnata dall’indicazione puntuale di obiettivi e percorsi che si intende seguire”. Specificando anche che “ha poco senso parlare di svolta digitale se, ad esempio, non si dice chiaramente quali percorsi di ammodernamento, di formazione e di nuovi reclutamenti si intende perseguire nella pubblica amministrazione per renderla efficiente e funzionale a un progetto di sviluppo.
Parimenti per la scuola che necessità di investimenti per strutture, strumentazione, personale, formazione”. Anche le politiche per le aree interne e per il territorio e l’ambiente, per la segretaria Cgil, sono carenti, così come quelle dei trasporti. Andando alla sanità “manca quell’attenzione che è oggi quanto mai necessaria alla medicina territoriale e all’assistenza domiciliare”. “Abbiamo passato una fase difficile ancora non conclusa- ha detto Messina- che ha evidenziato carenze del nostro sistema sanitario che devono indurre a interventi che ci consentano un salto di qualità nel post Covid. Anche in questo ambito servono misure complessive andando oltre gli interventi episodici”.
Per quanto riguarda il turismo manca un’idea di sistema. Messina ha sottolineato che “ mancano interventi che lascino presagire il rilancio dell’occupazione e della qualità del lavoro laddove è proprio su questo che occorre battere con adeguate politiche del lavoro rivolte in primo luogo a donne e giovani”. (02/09/2021-ITL/ITNET)
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