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CULTURA ITALIANA NEL MONDO - DANTE NEL MONDO - "NELLA DIVINA COMMEDIA UN TOCCO DI ORIENTALISMO CHE RICORDA IL MONDO SUFI" A COLLOQUIO CON PROF. NEVIN ÖZKAN (UNIV.ANKARA)

(2021-09-06)

    Nella miriade di iniziative dedicate a Dante Alighieri ed alla sua "comedia", nella maggior parte dei casi promosse o patrocinate dalle Istituzioni della rete diplomatico-consolare e culturale italiana, quando non dai Comites e dall'associazionismo italiano nel mondo e non solo, si inserisce anche la proposta culturale di ITALIAN NETWORK che intende offrire ai propri lettori  un’occasione per riscoprire e tornare a riflettere sull'insigne poeta, scrittore e politico fiorentino, apprezzato universalmente per i suoi versi, oltre che per la fervida immaginazione.
Ma anche per tentare di comprendere la vastità dell'eco che ha lasciato, a distanza di tanti secoli,  riuscendo ancor oggi ad illuminarci nel ‘cammin di nostra vita’… 
E da queste considerazioni  e’ partita una ricognizione sull'uomo Dante, sulla sua opera  e sulla sua attualita’ che vuole coinvolgere studiosi e professori italiani - taluni di "origini italiane"- ma soprattutto  stranieri - la cui carriera e’ stata dedicata od, ancor di piu’, profondamente segnata da Dante.  Un'operazione che permette di evidenziare la "lettura", o meglio, le “letture" di "Dante nel mondo" nei cinque continenti. Un'iniziativa che potrebbe riservare interessanti sorprese. Ne siamo sicure! (ITALIANNETWORK)

La parola per quest'ultimo approfondimento alla Prof.ssa Nevin Özkan, dal 2003 ordinario di Lingua e Letteratura italiana all’Università di Ankara e dal 2009 responsabile di Cattedra nello stesso Ateneo dove ha tenuto diversi corsi su Dante.

Prof.ssa Nevin Özkan, rende la 'figura' di Dante ancora attuale a 700 anni dalla sua morte?

"A mio avviso, Dante e’ attualissimo  sia come uomo che  come scrittore: con la sua visione  che abbraccia tutta l’umanita’, tutte le religioni e  le etnie riesce a raggiungere il nostro secolo e, proprio come Machiavelli,  si  sofferma su problematiche  con cui ci misuriamo ancora oggi.

Ai miei studenti dico sempre  che  il suo coinvolgimento nell' amministrazione comunale  gli ha permesso di vedere quello che non andava nel sistema e le debolezze dell’uomo. E  tutto questo in fondo  non e’ cambiato, l’uomo continua ad essere lo stesso con i suoi pregi e, purtroppo, con i suoi difetti. 
Dante,  dunque, osserva l’uomo e ne descrive, talvolta con severita’, i vizi. Al tempo stesso sa essere empatico  come  dimostra, per esempio, quando scrive di Francesca da Rimini. E questa sua ‘misericordia', questa capacita’ di comprensione cosi’ moderna e’ un tratto che mi affascina sempre. Non dobbiamo, infatti, dimenticare che siamo nel Medio Evo e avrebbe potuto avere un atteggiamento piu’ rigido, crudele. Al contrario lui rivela una profonda umanita’.

Aggiungerei che Dante  e’ anche un grande visionario, un  raffinato umanista, un eccellente  filosofo e un  acuto conoscitore della psicologia umana: tratti che continuano a fare grande presa sui lettori! 
A renderlo molto attuale e’  inoltre la sua scelta di scrivere non solo di personaggi del passato ma anche  di personalita’ della sua epoca."

Dante e’ conosciuto principalmente per la 'Divina Commedia’. Secondo lei, quali sono i punti di forza di questo testo?

Parlando de La Divina Commedia, debbo ammettere che spesso  e’ soprattutto l'Inferno a essere oggetto di studio ed e’ quello che suscita maggiormente interesse.  In Turchia con i nostri studenti  ci soffermiamo soprattutto  su questa cantica. La legge del contrappasso qui e’ molto piu’ esplicita, le immagini e gli esempi sono forti e sicuramente colpiscono molto gli studenti.

Certo  anche il Purgatorio e il Paradiso  affascinano per alcune scene. Per esempio, nel Paradiso, nel canto XXXIII per essere precisi, alcune descrizioni  di forme rotanti ricordano il mondo sufi, vi e’ un tocco di orientalismo  e questi elementi visti dalla Turchia diventano ancora piu’ interessanti.

Vi e’ poi  un altro punto estremamente importante ovvero il modo in cui Dante  ha suddiviso l’Oltretomba: una ‘strutturazione' geniale, unica,  che ci permette di  avvicinarci piu’ facilmente al testo e ai suoi messaggi.

E  altrettanto rilevante  e’ la sua capacita’ di alternare tensione, passione, tenerezza, crudelta’:  un avvicendamento  di alti e bassi che  racconta bene questo viaggio ultraterreno.

Altri punti di forza sono, infine,  la bellezza della poesia e l' uso dell’italiano, una scelta che ha contribuito alla diffusione di questa bellissima  lingua."

Prof.ssa, in che modo questo testo e' vicino, parla alle persone di oggi?

"La Divina Commedia e’ ricca di messaggi, validissimi ancora oggi, che sottolineano la differenza tra il bene e il male. Tutto può cambiare,  i secoli passano pero’ il bene  e’ sempre il bene e il male continua ad essere tale.
Questo testo sottolinea l'importanza  di avere un'etica,  una morale,  di comportarsi in modo degno verso gli altri e  nella societa’. Se questo non avviene, vi e’ un castigo  che Dante ha  concepito nell'aldila’  ma che in realta’  esiste anche in questa vita  nella coscienza umana.

In fondo, questo testo e’ un viaggio  dentro noi stessi:  intraprendendo questo viaggio con Dante  compiamo anche un viaggio  interiore. Direi che e’ importante mettere questo specchio davanti a noi e fare autocritica e leggendo  Dante  capiamo i nostri sbagli e i nostri punti di forza."

Prof.  Nevin Özkan, che seguito ha oggi Dante in Turchia: quanto e’ studiato nei corsi universitari? Ci sono stati cambiamenti che hanno modificato lo studio di Dante e delle sue opere negli ultimi anni?

"Esistono due  corsi di Filologia Italiana  in Turchia,  uno all’Università di Ankara - il primo ad essere stato istituito - e  un altro all’Universita' di Istanbul.  In entrambi i corsi si studia Dante. Lui e Machiavelli, d’altra parte, sono due figure imprenscindibili per chi studia italiano.
Sono corsi molto seguiti: all’Universita’ di Ankara, dove insegno, abbiamo in media 250 studenti ed ogni anno 50 nuovi iscritti. Al riguardo  va detto che studiare la lingua italiana facilita  la ricerca di un lavoro, non sono poche, infatti, le aziende italiane  che operano in Turchia.
Abbiamo inoltre dei master  dove  si studiano i grandi autori tra cui Dante e poi chiaramente dei dottorati.

Voglio sottolineare che la Divina Commedia e’ stata tradotta in turco alcuni  anni fa  e cosa interessante  l'autore non era uno studioso di  filologia italiana. Tra l'altro, sempre a  lui si deve la traduzione del Decamerone di Boccaccio. 

E chiaramente la traduzione  della Divina Commedia ci aiuta nell’insegnamento. In linea generale, quello che cerchiamo di fare per coinvolgere maggiormente i nostri studenti e’ individuare  dei punti in comune  tra i testi di Dante e quelli  dei nostri scrittori.

Ad  Istanbul ci sono,  inoltre , licei e scuole private dove si studia italiano e quindi anche il grande poeta Dante. Chiaramente con dei programmi diversi da quelli universitari.

Quest’anno in occasione del 700’ anniversario con l’Istituto Italiano di Cultura di Istanbul, con Casa Italia ad Ankara e l’Ambasciata Italiana in Turchia, abbiamo elaborato  un progetto  dal titolo ‘In cammino con Dante'.  E’ un'iniziativa  che ha coinvolto tutti i professori che insegnano  filologia italiana all'Universita' di Ankara: ogni mese  un professore tiene una lezione su un Canto che viene poi pubblicata  sul nostro  sito web e su Youtube.

Ogni anno, ad ottobre, abbiamo inoltre la Settimana della Lingua e Cultura italiana:  la prossima edizione sara’ dedicata a Dante e sono in programma diverse conferenze. Quest’anno, dunque, con mio grande piacere e con grande piacere dei miei colleghi parliamo molto di Dante!"

Secondo lei, in che modo lo scrittore e i suoi testi hanno influenzato la successiva produzione artistica e culturale anche del suo Paese?

"L’influenza di Dante su diversi  intellettuali turchi e’  innegabile e  non e’ solo  La Divina Commedia ad avere un grande impatto ma anche il De Vulgari Eloquentia e la sua Teoria dei due Soli ovvero la concezione politica medievale che vedeva l'autorità papale e quella imperiale di pari dignità, ma riferite ad ambiti diversi.

Direi, in linea generale, che noi  apprezziamo  soprattutto la grandezza di Dante che non e’ solo un grande poeta ma anche un eccellente  prosatore. 
Entrando  maggiormente nel merito, non posso non  citare Orhan Pamuk, Premio Nobel per la letteratura nel 2006, che  ha scritto ‘La nuova vita’, un romanzo - si potrebbe definire - che ha un legame simbolico attraverso l'intertestualita' con l'opera di Dante da cui ha preso in prestito anche il titolo.
Vi e’ poi Cahit Sitki Taranci, un famoso  poeta turco del Novecento, autore di una poesia intitolata '35 anni' che inizia  con ‘Nel mezzo del cammin di nostra vita”, un’espressione divenuta oggi molto comune in Turchia.

Per quanto mi riguarda, voglio menzionare la  conferenza che ho tenuto lo scorso aprile via zoom su  Dante e Yunus Emre, un poeto mistico turco vissuto nel XIII secolo, quasi contemporaneo di Dante, in cui ho sottolineato i punti in comune  tra questi due grandi poeti, tutti e due ancora oggi molto attuali ed amati. Ovviamente non sono molti, entrambi pero’ hanno contribuito alla diffusione della loro lingua e  il turco usato da Yunus Emre e’ puro proprio  come l’italiano di Dante.
Ci tengo a sottolineare che la conferenza e’ stata organizzata dall'Istituto di Yunus Emre di Roma, in collaborazione con l'Ambasciata d'Italia ad Ankara e  l'Istituto Italiano di Cultura di Istanbul."

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La Prof.ssa Nevin Özkan  svolge anche ricerche sulle passate relazioni diplomatiche tra gli stati italiani e l’Impero Ottomano,  su resoconti di viaggio che riguardano il Medio Oriente,  su  ecocriticismo e  traduttologia.

Ha preparato con Raniero Speelman e Mustafa Çiçekler l’edizione critica del Quadernetto di studente di lingue orientali di Pietro Della Valle, e con Raniero Speelman e Melek Özyetgin quella della Grammatica turca sempre dello stesso autore.

La Prof.ssa Nevin Özkan ha tradotto inoltre poesie di D’Annunzio, Montale, Quasimodo e Pasolini e romanzi di De Amicis, Di Lampedusa, Primo Levi e Marco Lodoli.

La sua ricerca  riguarda anche la letteratura italo-ebraica  e ha partecipato ai convegni internazionali ICOJIL dedicati all’ebraismo italiano nella letteratura di cui ha curato, insieme con altri colleghi, alcuni Atti. (06/09/2021-Letizia Guadagno- ITL/ITNET)


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