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CULTURA ITALIANA NEL MONDO - STATI UNITI - A LOS ANGELES APRE IL MUSEO DEL CINEMA FIRMATO DA RENZO PIANO BUILDING FACTORY. IL RESPONSABILE PROGETTO, L'ARCH. LUIGI PRIANO NE ILLUSTRA LE PECULIARITA' AD ITALIAN NETWORK

(2021-09-27)

I sogni su celluloide di ieri e quelli digitali  di oggi, insieme a tutto quello che ha attinenza con il mondo del cinema,  si apprestano ad avere una nuova  grande "casa".
Stiamo parlando dell’Academy Museum of Motion Picture Arts and Sciences, un grandioso museo del cinema, il piu’ grande degli Stati Uniti, fortissimamente voluto dall’Academy Motion Picture Arts and Sciences - l’istituzione che ogni anno assegna gli Oscar - da cui prende il nome.
Un museo, la cui apertura al pubblico e’ prevista il prossimo 30 settembre, che si articola in  spazi di inizio  Novecento completamente rivisitati e in altri  dal sapore avveniristico costruiti ad hoc, il tutto firmato  da Renzo Piano Building Factory.
Un nuovo “gioiello”  progettato dallo studio dell'architetto genovese Renzo Piano, che negli Stati Uniti ha gia’ realizzato la Menil Collection a Houston,  la Morgan Library & Museum,  il nuovo Whitney e il New York Times Building a New York City;  la California Academy of Sciences a San Francisco…

Di questa ambiziosa opera, situata nel cuore di Los Angeles accanto al  Lacma Museum, che si sviluppa complessivamente su quasi 2.800 metri quadri, la cui realizzazione ha richiesto quasi sei anni  di lavoro e un investimento di oltre 400 milioni di dollari,  ne parliamo con  l'Architetto Luigi Priano, partner di Renzo Piano Building Workshop, e responsabile del progetto.

“Realizzare  un museo del cinema e’ stata una sfida molto impegnativa.
L’Academy Motion Picture Arts and Sciences - spiega Priano - riunisce l’arte di chi scrive le storie e  la scienza dei tecnici che le realizzano. Al tempo stesso, il cinema e’ un settore  in costante evoluzione che richiede spazi diversi da quelli di un museo dedicato  al Novecento o  magari all’arte contemporanea.  E’ una disciplina che  si rinnova costantemente, che produce nuovi  contenuti. Se  vogliamo e’ un work in progress. La sfida piu’ grande e’ stata, pertanto, quella di costruire un museo ancora piu’ flessibile”.

“Per  attuare questo progetto abbiamo utilizzato  un vecchio edificio acquistato dall’Academy, il Saban Building, una struttura di sei piani costruita nel  1939 come department store che aveva una maglia strutturale molto rigorosa e solida, le cui baie sono 24 piedi per 20, afferma l'architetto illustrando gli elementi da cui è partito il progetto. "Questa grande  griglia strutturale e’ diventata una sorta di matrice dentro la quale  poter inserire  il museo, anche in considerazione  di una flessibilità futura.
Abbiamo poi pensato a due grandi cinema: uno da  300 posti  situato nel primo piano interrato di questo edificio ed  un altro  da 1000 posti realizzato in una grande sfera  contigua, costruita ex novo. Abbiamo cosi l’edificio vecchio che rappresenta la storia del cinema e  il nuovo  spazio che diventa la rappresentazione del contemporaneo,”  spiega l'architetto Priano, delineando le caratteristiche di questa enorme sfera in vetro ed acciaio che sembra  quasi sospesa, una sorta di  mongolfiera in procinto di librarsi in aria, aperta lateralmente, non condizionata, e, quindi, piu’ sostenibile."

“Essendo Los Angeles una zona sismica, abbiamo  deciso di costruire questa nuova struttura  con le tecnologie  piu' innovative da questo punto di vista. Abbiamo,  quindi, isolato la sfera e l’abbiamo ancorata al terreno con dei giunti sismici: per cui, in caso di terremoto, il terreno si muove ma sono le giunture ad assorbire le  vibrazioni e  la sfera rimane ferma. Questa e’ stata una  grande sfida per noi progettisti ed é il nostro fiore all'occhiello. Pur avendo infatti realizzato  precedentemente - ad esempio in Giappone - edifici sismicamente isolati, non avevamo mai utilizzato questa specifica tecnologia,” ha dichiarato l’architetto.
"E come in quella metafora del  cinema in cui spesso un grande vascello ci porta via per farci vivere in un altro luogo ed in un'altra dimensione, così volevamo che questa  enorme sfera desse fisicamente l'impressione di volare via” aggiunge  Priano, soffermandosi, poi, su alcuni elementi  made in Italy che arricchiscono il museo.

“All’angolo esterno  del vecchio edificio vi e' un grande elemento cilindrico decorato con un mosaico  dorato prodotto negli Anni Trenta dalla Ditta veneta  Orsini*  fortunatamente ancora attiva, a cui ci siamo rivolti per il restauro delle mattonelle danneggiate. Da segnalare, inoltre, le poltrone: quelle del teatro piccolo, il  Tedd Mann Theater, sono state realizzate dall'azienda Lino Sonego**, mentre quelle del grande teatro, il Geffen Theater, sono della  Poltrona Frau***,” puntualizza. l’architetto.

Quanto all'interno,  l’edificio storico vanta aree espositive, spazi dedicati alla formazione ed a eventi speciali, archivi, un negozio, una caffetteria  e chiaramente  la sala cinematografica che proporra’ proiezioni  sia in digitale che in 16 mm, 35 mm e 70 mm.

Per quanto concerne la  nuova sfera, collegata con ponti trasparenti al vecchio edificio, ospita la Dolby Family Terrace,  una grande terrazza panoramica  che  si affaccia sulle celebri colline di Hollywood, e  l’enorme cinema dotato  sia di proiettori laser digitali che di strumentazioni  per la visione di pellicole in 35 mm  e  70 mm. Qui si terranno proiezioni quotidiane e importanti eventi cinematografici tra cui anteprime, incontri e presentazioni speciali.

Ma non solo film, nel museo i  visitatori potranno apprezzare anche mostre permanenti  e temporanee  che ripercorrono la storia  e la magia del cinema;  rassegne dedicate a famosi registi,  attrici e  attori; e ancora esposizioni sui tanti materiali ed accessori necessari alla realizzazione di un film.

Cuore del museo la mostra permanente  'Stories of Cinema' sviluppata sui tre piani del Saban Building ed incentrata sulla storia della settima arte e su tutti gli aspetti delle arti e della tecnica: un percorso tematico  in continuo sviluppo in grado di riflettere la natura dinamica dei film, offrendo ai visitatori  sempre qualcosa di nuovo.
In esposizione i pezzi piu’ rilevanti  della collezione storica dell' Academy of Motion Pictures Arts and Sciences che comprende migliaia  di fotografie, film, video, sceneggiature,  poster, lavori su carta, immagini sulla storia del cinema non solo degli  Stati Uniti ma di tutto  il mondo.

Inoltre, si potranno vedere gli oggetti  di proprieta’ dell’ Academy Museum: dal 2008  il museo  ha iniziato una campagna acquisti  di oggetti tridimensionali realizzati per il cinema, tra cui costumi,  fondali,  materiali promozionali, maquette, strumenti…

Lungo il percorso verrà allestita una sezione dedicata ai tanti artisti che, dal 1929 sino ai giorni nostri, hanno vinto l'Oscar; ed un’altra  ancora che permettera’ di accedere "dietro le scene'' e di  scoprire le tante professionalita’ necessarie  alla realizzazione di un film:  dalla sceneggiatura al casting, dal  trucco alla coreografia sino agli effetti speciali e alla post produzione.
Da menzionare la sezione che illustra come alcuni documentari e film abbiano modificato la percezione di  alcuni temi  importanti come Black Lives Matter e il  #MeToo.

Quanto alle mostre temporanee: si parte con un omaggio al  famoso regista giapponese Hayao Miyazaki; un’esposizione  sulla storia dei fondali;  e 'The Path to Cinema’ ovvero una selezione di pezzi dalla Collezione Richard Balzer famosa per gli strumenti ottici  pre-cinematografici.

Da segnalare, infine, l’ 'Oscars Experience', una simulazione immersiva che permette ai visitatori  di immaginare di salire sul palcoscenico del Dolby Theatre e di ricevere l'Academy Award.

Come ha piu’ volte ripetuto Bill Kramer, il direttore e presidente dell’Academy Museum,  "questo e’ un museo di  cinema internazionale  dove  si  potranno scoprire le produzioni cinematografiche  di tutto il mondo”.  In questa ottica va visto  l’accordo di collaborazione  che l’Academy  ha firmato con Istituto Luce Cinecittà, che prevede l'organizzazione  di rassegne, mostre e attività dedicate al cinema italiano, classico e contemporaneo. L’Italia è stato  il primo paese a chiudere un accordo di tale portata.

Da segnalare che, in occasione dell’apertura del museo il 28 settembre, si terrà un galà riservato a personalità di spicco del mondo dell’industria e della politica internazionale a cui presenzierà, in rappresentanza dell'Italia, l'Ambasciatrice italiana, Mariangela Zappia, insediata a Washington dal marzo del 2021.
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Ditta Orsini realizza, con la tecnica artigianale tipica del vetro veneziano, mattoni in vetro.

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LINO SONEGO è oggi il primo produttore in Italia e tra i pochi specialisti a livello mondiale, nella produzione di poltrone per megaplex, multiplex, cinema, auditorium e teatri.

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POLTRONA FRAU,  azienda italiana che opera nel settore dell'arredamento di alta gamma con sede a Tolentino e con i marchi Poltrona Frau, Cassina, Cappellini, Janus et Cie, Luminaire. Fondata nel 1912 a Torino dal cagliaritano Renzo Frau, dal 2016 controllata dal gruppo americano Haworth Inc.
(27/09/2021-Letizia Guadagno-ITL/ITNET)

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