Sponsor
|
CULTURA ITALIANA NEL MONDO - ISRAELE - PRESENTATO A GERUSALEMME IL CATALOGO DEI MANOSCRITTI EBRAICI CONSERVATI DALLA BIBLIOTECA APOSTOLICA VATICANA:-EPILOGO DI UNA SINERGIA CON L'UNIVERSITA' DI GERUSALEMME
(2009-03-04)
Presentato ieri a Gerusalemme il catalogo dei manoscritti ebraici conservati dalla Biblioteca Apostolica Vaticana presso la National Library of Israel dal cardinale archivista e bibliotecario di Santa Romana Chiesa, Raffaele Farina.
"il Catalogo dei manoscritti ebraici - ha affermato il Cardinale - riveste una particolare importanza per il contenuto scientifico, ma anche per le circostanze in cui esso ? stato realizzato. Non mi soffermo sul primo punto se non per accennare al fatto che il volume, pubblicato dopo oltre mezzo secolo dall'inventario analitico di Umberto Cassuto, ? il primo catalogo dall'epoca del Catalogus di Giuseppe Simonio Assemani, "Primo Custode" - carica che attualmente corrisponde a quella di prefetto - della Biblioteca Vaticana, inserendosi a pieno titolo nel solco della tradizione vaticana, che dai secoli XVI-XVII e fino ai giorni nostri si ? valsa della collaborazione di eminenti studiosi ebrei per censire e coltivare le sue collezioni ebraiche."
" Il Catalogo che oggi possiamo leggere,ha proseguito Farina, frutto di uno studio lungo e attento, consente di conoscere e far apprezzare un patrimonio di circa 800 segnature distribuite in 11 fondi manoscritti della Biblioteca, alcuni dei quali costituiscono i soli o i pi? antichi testimoni conservati del loro genere."
"Le circostanze in cui il volume ? nato, ? cresciuto e ha visto la sua piena e riuscita realizzazione, sono quelle di una vivace collaborazione tra la Biblioteca di Gerusalemme e la Biblioteca Vaticana. Rispondendo alla richiesta della direttrice della Biblioteca Nazionale e Universitaria di Gerusalemme, la professoressa Sarah Japhet, con una lettera d'intenti da me firmata il 31 gennaio dell'anno 2000, abbiamo formalizzato l'accordo, ed ? iniziato cos? il lavoro di ricerca e compilazione che si ? concluso con la pubblicazione del volume.
Come prefetto della Biblioteca, quale ero allora, ho seguito da vicino e in prima persona il progetto e le visite che i due professori e ricercatori dell'Universit? di Gerusalemme, Malachi Beit-Ari? e Nurit Pasternak, facevano periodicamente per verificare sugli originali le ipotesi di lavoro elaborate sui microfilm; ricordo con piacere i nostri incontri e il progredire del lavoro, in una collaborazione non solo efficiente ed efficace, ma sempre di buona intesa, serena, amichevole. D'altra parte, fin dall'origine la Biblioteca Vaticana era stata pensata con il preciso scopo di servire Pro communi doctorum virorum commodo - "per la comune utilit? degli uomini di scienza".
Cos? l'aveva infatti voluta Papa Niccol? v (Tommaso Parentucelli), insigne umanista, esperto bibliofilo e uomo di grande apertura intellettuale e culturale, prosegue il Cardinal Farina, che la rese accessibile agli eruditi e confer? un'impronta "universale" alle collezioni in essa custodite, facendo raccogliere e copiare testi che ricoprissero tutte le facultates (discipline), senza limitazioni a singole specializzazioni - teologia o diritto, per esempio.
Tale spirito umanistico e di servizio alla cultura, aperto a ogni popolo e religione, ? rimasto lungo i secoli un elemento fondamentale per la nostra Istituzione, tanto da essere esplicitamente ricordato - con le parole riprese ad litteram dal documento di Niccol? v - nell'articolo 1 del nostro attuale Statuto, e quotidianamente vissuto.
Proprio la cultura, ovvero l'insieme di "tutti quei mezzi con i quali l'uomo affina e sviluppa le molteplici capacit? della sua anima e del suo corpo; (...) rende pi? umana la vita sociale (...) mediante il progresso del costume e delle istituzioni; (...) esprime, comunica e conserva nelle sue opere le grandi esperienze e aspirazioni spirituali affinch? possano servire al progresso di molti, anzi di tutto il genere umano", rappresenta un contributo concreto alla costruzione di un mondo migliore, andando incontro al desiderio di sapere e di bellezza insito in ogni uomo, alla sua profonda aspirazione al vero e al bene.
Anche in nome del comune amore per la cultura e per la conoscenza, ? stato un piacere e un onore per la Biblioteca Vaticana poter accogliere gli studiosi impegnati nel progetto di catalogazione e mettere loro a disposizione il patrimonio librario e gli strumenti necessari per lo studio; ed ? anche per questo che oggi condividiamo pienamente con voi la gioia del risultato.
La cooperazione tra la Biblioteca Vaticana e la National Library of Israel ha anche il pregio di perpetuare e attualizzare ci? che gi? i nostri predecessori avevano saputo realizzare, e che talvolta i manoscritti stessi testimoniano. Mi riferisco per esempio a codici - alcuni dei quali furono esposti all'Israel Museum di Gerusalemme nella mostra inaugurata il 27 settembre 2005; esperienza, anche quella, che ricordo con piacere e gratitudine, per la intensa e proficua collaborazione di allora - commissionati da ebrei e contenenti testi di cultura e di tradizione ebraica, ma vergati e ornati in ambiente italiano da copisti e miniatori cristiani.
Essi - ha concluso il Cardinale - sono segno concreto e visibile delle relazioni fra ebrei e cristiani, del felice incontro delle rispettive peculiarit?, e indicano, nel loro splendore, quali insigni risultati possa produrre il lavorare insieme, forti di ci? che ci unisce: le comuni radici e la condivisione di obiettivi scientifici e culturali."(04/03/2009-ITL/ITNET)
|
Altri prodotti editoriali
Contatti
|