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ITALIANI ALL'ESTERO - MARCINELLE.... e non solo - DAGLI STATI UNITI UNA "PAGINA NUOVA" FRA LE GENERAZIONI DI MIGRANTI ITALIANI ALL'ESTERO NEL SEGNO DI MARCINELLE - L'INVITO DI SERGIO GAUDIO

(2017-08-10)

" Oggi, si commemora la giornata del lavoro italiano nel mondo, in corrispondenza dell'anniversario del disastro minerario  di Marcinelle, in cui morirono 262 minatori, di cui 136 italiani.
E' un momento per riflettere, anche alla luce della discussione in Italia sulle emigrazioni, per ricordarci da dove veniamo, qual'e' la nostra storia. Per ricordare il sacrificio di quanti si mossero e si muovono anche oggi per trovare una vita migliore."

  Ad affermarlo l'8 agosto,  "giornata del sacrificio del lavoro italiano nel mondo",  Sergio Gaudio, fisico italiano, ricercatore impegnato nel progetto LIGO sulla ricerca delle onde gravitazionali nel gruppo delle Supernove, oltre che  Segretario del PD USA, e prima ancora responsabile Immigrazione del PD romano.

Gaudio è esponente di quelle nuove generazioni di  italiani all'estero alle quali l'Italia guarda con particolare attenzione.  Giovani che, spesso, rappresentano l'eccellenza italiana all'estero  ma non solo. In ogni caso una  vera e propria opportunità per la continuità di quel rapporto con il Paese Italia che si è ridotto, in ogni caso trasformato, nella necessità di una piena integrazione propria e dei propri congiunti nei Paesi di accoglienza.

Giovani che sono espressione di un'Italia attuale, di cui conoscono le dinamiche, potendo così più facilmente  rappresentare l'anello forte della catena migratoria italiana all'estero, quella di oggi ma anche quella di ieri. Una rappresentanza, quest'ultima,  che stanno 'conquistando' con il loro impegno sociale, prima che politico, ottenendo la fiducia delle generazioni piu' anziane di emigrati. Non ovunque, certamente !. La transizione generazionale ha subito uno iato talvolta non colmabile. Perlomeno in tempi brevi.  Ma è indubbio che si debba a questi giovani, che non esitano a mettersi in gioco, per solidarieta' e senso civico,  il  progressivo recupero di un rapporto che l'Italia tutta, partiti, istituzioni, Consiglio Generale degli Italiani all'Estero e Comites,  universita', mondo dell'associazionismo, organizzazioni governative e non governative non hanno saputo finora cogliere, nonostante virtuosi tentativi. Valga per tutti l'esito della Conferenza Mondiale dei Giovani Italiani nel Mondo che, con la dovuta eccezione di una parte dei giovani  in America Latina, ha visto il dissolvimento di un  lavoro sinergico fatto con grande impegno.

In tal senso, la pur succinta  riflessione sulla commemorazione della tragedia di Marcinelle,  poche righe sul social network - facebook - risulta nel contesto della Giornata del sacrificio del lavoro italiano nel mondo il  "testimone" del  passaggio della memoria storica  fra le generazioni degli italiani in emigrazione.  Una nuova importante pagina da leggere con sensibilità  umana ed impegno  sociale, concretizzazione della politica in un contesto "a lunga distanza"  dove le sensibilità contano e contano piu' che nella irrequieta, caotica, quando non distratta, casbah della politica italiana. Altre ne stanno seguendo in questi giorni. Al "memorial" odierno a Toronto, davanti al monumento dedicato ai caduti sul lavoro, per ricordare i minatori di Marcinelle e tutte le vittime italiane del lavoro e delle drammatiche vicissitudini dell'emigrazione, prenderanno parte insieme alla giovane neo eletta Presidente del Comites Daniela Di Marco altri giovani italiani emigrati a Toronto.

"Chi e' fermo alla "fuga dei cervelli" non ha ancora compreso le dinamiche delle nuove migrazioni italiane e che i cosiddetti  "cervelli in fuga" 
rappresentano  una minima parte delle nuove migrazioni." afferma ad Italian Network Sergio Gaudio, il quale sottolinea come  "La gran parte dei giovani vada via dall'Italia, senza una specializzazione effettiva, alla ricerca di nuove prospettive occupazionali e migliori situazioni economiche."

La vecchia emigrazione e le nuove mobilita' hanno molti  elementi comuni ?
" Per alcuni aspetti si, anche se l'Italia di oggi non è quella del '56. E, comunque, soprattutto al Sud c'è un progressivo depauperamento delle forze giovanili che non riescono a trovare lavoro.  Spesso si spostano verso il nord Italia. Altri emigrano.  Il sud negli ultimi 20 anni ha perso oltre 1.1 milione di giovani" esemplifica Gaudio.

Poi, guardando agli USA fa presente "sono tantissimi i nostri giovani che arrivano qui con un visto turistico e poi finiscono con  lavorare in nero. Ed è difficile, in seguito, uscire dalla spirale dello sfruttamento.  Di questi giovani, purtroppo, non ne parliamo mai. Ed, invece, dovremmo perchè cominciano ad essere numeri importanti."
"Accanto a loro esiste, poi, un'altra componente 'sorprendente"  il segmento dei quarantenni che espatriano. Sono professionisti, gente che in qualche modo si ricicla e le cui professionalità vengono perdute dall'Italia, ma anche di loro non si parla."

Lei ha invitato alla riflessione sul significato della Giornata dedicata alla tragedia di Marcinelle, quanti di questi giovani che arrivano dall'Italia o che vivono in America conoscono questa tragica vicenda ?

"Pochi. veramente pochi !. Mentre vorrei che si comprendesse sul serio cos' e' stata l'emigrazione italiana all'estero, le sofferenze patite dai nostri nonni, il razzismo che gli italiani hanno dovuto subire, le privazioni. La vergogna per le proprie origini, tanto da nasconderle per paura di ritorsioni, i minori che raggiungevano gli Stati Uniti da soli convinti di poter trovare con facilita' un congiunto che poi pero' non riuscivano a raggiungere dovendo per altro provvedere in qualche modo a se stessi. In ultimo, cita Gaudio,  le deportazioni degli italiani, nell'ultima guerra mondiale,  che vivevano negli USA, considerati nemici alla stregua dei giapponesi.  Questo è quello che i nostri nonni subirono a cavallo della seconda guerra mondiale. Ed è quello che gli italiani dovrebbero conoscere "

E ritiene che, al  di la' del refrain sulla bell'Italia, la cultura, l'arte, il bel vivere, sarebbero pronti oggi gli italo americani a recuperare la memoria storica degli emigranti ?

"Beh, innanzitutto, ci sono diversi musei dell'emigrazione italiana negli Stati Uniti e recentemente,  Los Angeles, ne e' stato aperto un altro.
E comunque, credo che molti italo-americani oggi lo sarebbero. Le condizioni, fortunatamente, sono molto diverse. Nonostante Trump !." (10/08/2017-ITL/ITNET)

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