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CULTURA ITALIANA NEL MONDO - SPAGNA - ANTEPRIMA ITALIANNETWORK: DEBUTTO AL MUSEO DEL PRADO PER LORENZO LOTTO. INTERVISTA CON IL CURATORE MATTHIAS WIVEL (NATIONAL GALLERY LONDRA)

(2018-06-05)

Continua il riscatto di Lorenzo Lotto (Venezia 1480 – Loreto 1557), uno dei maggiori pittori del XVI secolo, finissimo ritrattista, in vita oscurato dal piu’ celebre Tiziano e alla sua morte quasi del tutto dimenticato. Un oblio durato secoli da cui provvide a toglierlo Bernard Berenson: fu infatti lo stimato critico di origine lituana, ma statunitense di adozione, a dedicargli la prima monografia nel 1895.
Una riscoperta che ha conosciuto una grande accelerazione dal 1980, anno a partire dal quale si sono succedute pubblicazioni, soprattutto nel mondo italiano e anglosassone, e gli sono state dedicate diverse mostre tra cui quelle alla National Gallery of Art a Washington, all'Accademia Carrara a Bergamo e al Louvre nel 1997 e nel 1998. Senza dimenticare l'esposizione alle Scuderie del Quirinale nel 2011 a Roma e le altre rassegne presentate in diverse citta’ italiane.

Ma per  Lorenzo Lotto e’ arrivato ora il ‘debutto' anche al Museo del Prado, a Madrid, in una mostra organizzata in collaborazione con la National Gallery a Londra.

“Lorenzo Lotto e’ stato uno dei piu’ grandi artisti del Rinascimento a cui si debbono per lo piu’ ritratti e lavori a carattere religioso. La sua ritrattistica non era mai stata al centro di una mostra o di una pubblicazione e proprio per questo abbiamo deciso di approfondirla augurandoci che possa attirare l'attenzione del grande pubblico e arrivare ad ottenere il riconoscimento che giustamente merita,” afferma in un'intervista in anteprima ad Italian Network Matthias Wivel, curatore della Collezione dei dipinti italiani del XVI secolo alla National Gallery di Londra e curatore dell’evento espositivo a Madrid  insieme a Miguel Falomir, Direttore del Prado, e Enrico Maria Dal Pozzolo, Professore di Storia dell’Arte all'Università di Verona.

“I suoi ritratti, dalle diverse tipologie, si distinguono per una simbologia, piu’ o meno evidente, e per la profondita’ psicologica dei suoi ‘modelli' le cui condizioni sociali e le cui aspirazioni vengono spesso definite dagli oggetti che Lotto inserisce accanto a loro. Tra l’altro, l’abbondanza di documentazione, in modo particolare la conservazione parziale della sua contabilità’ nel ‘Libro di spese diverse’ tenuto dall’artista dal 1538 al 1556, ci consente di disporre di informazioni insolitamente dettagliate su questi ritratti come l'identita’ dei soggetti rappresentati, le tecniche utilizzate e persino il prezzo corrisposto” svela il curatore.

Di questo artista, inizialmente influenzato da Giovanni Bellini e dal Rinascimento nordico e, successivamente, attratto sia dal realismo lombardo che da Raffaello, la mostra propone piu’ di venti opere allestite cronologicamente.

“Il percorso ripercorre tutta la sua carriera: dal suo esordio agli importanti anni trascorsi in Lombardia sino al lungo soggiorno nelle Marche. Non potendo competere con Tiziano, Lotto preferì lasciare la sua città natale, Venezia.
Nel 1503 il suo passaggio è attestato a Treviso da alcuni documenti,  poi nelle Marche e a Roma, probabilmente nel 1508. Dal 1516 al 1522 si stabilisce a Bergamo dove realizza diverse pale d’altare. Segue un soggiorno a Venezia dal 1526, dopodiché si stabilisce nelle Marche e nel 1552 si ritira in un convento a Loreto. Abbiamo cercato di dare conto di ogni fase di questo artista itinerante per permettere ai visitatori di apprezzare il suo stile distintivo e di cogliere la crescente spiritualita’ del suo lavoro. Lotto, infatti, era molto religioso e la sua fede ha avuto con il trascorrere degli anni un impatto sempre maggiore,” spiega il curatore.

“Tuttavia la sua produzione si impone anche per il suo accento realistico e nei suoi dipinti, e si avverte meno quel filtro che caratterizza le opere di Tiziano e che rimangono piu’ idealizzate. Inoltre, pur essendo decisamente originale, direi quasi bizzarro, era un artista dotato di grande empatia, estremamente sensibile, capace di stabilire un vero contatto con i personaggi che ritraeva. Ne avverte i lati piu’ nascosti e melanconici e li rende su tela. D'altra parte,  non dimentichiamoci che Lotto ha finito i suoi giorni in un convento di frati.  Oggi sicuramente verrebbe definito un depresso clinico,” commenta il curatore, sottolineando un’altra differenza di Lorenzo Lotto rispetto a Tiziano.

“I personaggi di Lotto, diversamente da quelli di Tiziano, non appartengono solo al mondo degli aristocratici e dei potenti: con lui abbiamo i volti dell'emergente borghesia e di altre classi sociali. Nelle pale d’altare, per esempio, ai piedi dei santi, accanto ai dignitari e ai nobili, vi sono spesso poveri ed emarginati. E questo e’ piuttosto inusuale. Inoltre, ogni volto e’ reso con uno stile diverso, non troviamo mai lo stesso 'formato'. Direi che non c’e’ neanche un ritratto che ne ricorda un altro. Ogni personaggio e’ unico e l’artista ne definisce personalita’, status ed identita’ attraverso atteggiamenti, abiti ed oggetti che sono anche una testimonianza della cultura di quel periodo storico. Grazie a lui, la ritrattistica acquisisce ‘solidita’ ' e ricchezza psicologica. Insomma direi che é un artista stimolante che accende curiosita’ ed interesse,” aggiunge il curatore.

Tanti i capolavori in mostra, di cui molti in arrivo da istituzioni museali italiane, come ‘Ritratto di Bernardo de’ Rossi’ dal Museo di Capodimonte di Napoli; ‘Ritratto di gentiluomo’ dalle Gallerie dell’Accademia di Venezia; ‘Assunzione della Vergine con i Santi Antonio Abate e Ludovico da Tolosa’ dal Duomo di Asolo; ‘Matrimonio mistico di Santa Caterina d’Alessandria’, ‘Ritratto di Lucina Brembati' e ‘Ritratto virile’ tutti e tre dall'Accademia Carrara di Bergamo; ‘Ritratto virile’ dalla Galleria Borghese di Roma; 'Elemosina di sant'Antonino' dalla Basilica dei Santi Giovanni e Paolo a Venezia; ‘Ritratto di un giovane con libro’ dalla Pinacoteca del Castello Sforzesco a Milano e ‘Il matrimonio mistico di Santa Caterina’ dalle Gallerie Nazionali d’Arte Antica di Roma.

E ancora ‘Lucrezia’, 'Giovanni Agostino della Torre e suo figlio Niccolò, e ‘Ritratto di Giovanni della Volta con la moglie e i figli’ tutti della National Gallery di Londra; 'Allegoria della Virtu’ e del Vizio’ dalla National Gallery of Art di Washington; ‘Ritratto di Andrea Odoni’ dalla Royal Collection ad Hampton Court; ‘Ritratto di uomo con cappello di feltro’ dalla National Gallery of Canada di Ottawa.

Accanto ai dipinti, alcuni disegni del maestro e diversi oggetti che compaiono in alcuni suoi lavori come  statuette e gioielli.

La mostra di Lorenzo Lotto al Prado si inaugura il 19 giugno e rimarra’ aperta sino al 30 settembre 2018. Dal 5 novembre al 10 febbraio 2019 la mostra sara’ allestita alla National Gallery di Londra. (05/06/2018-Letizia Guadagno- ITL/ITNET)

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