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DIRITTI DEI CITTADINI - ANZIANI - IL DIRITTO DI INVECCHIARE A CASA PROPRIA AL CENTRO DI UN INCONTRO DI LAVORO PROMOSSO DA AUSER : MANCA WELFARE DI PROSSIMITA'

(2018-07-19)

  I flussi migratori dall'Italia verso l'estero - aumentati, tra l'altro, considerevolmente in questi ultimi anni- condizionano anche le scelte familiari di quanti rimangono in Italia con le difficoltà di un modello familiare non piu' patriarcale e le difficoltà che intervengono soprattutto nella fase dell'invecchiamento. Un argomento, quest'ultimo, che si pone, dunque, all'attenzione anche dei nostri connazionali all'estero, soprattutto laddove gran parte del welfare territoriale viene lasciato alle scelte dei privati, se si eccettuano sperimentazioni davvero interessanti ma, ahinoi, decisamente parziali.
Una goccia nel mare in un Italia che registra il perseverare di una condizione sostanziale di invecchiamento della propria popolazione.

Tant'è che nei giorni scorsi Italia Longeva (braccio di settore del Ministero della Salute) ha presentato una propria riflessione in materia alla luce degli ultimi dati pubblicati dall'Istat in materia demografica.
La popolazione italiana, in continua crescita negli ultimi cento anni, oggi diminuisce, e al contempo invecchia, più velocemente che mai: nel 2050 saremo due milioni e mezzo in meno, come se la città di Roma sparisse dalla Penisola.
Ma il dato ancor più rilevante è che gli over65, oggi un quarto della popolazione, diventeranno più di un terzo, vale a dire 20 milioni di persone, di cui oltre 4 milioni avranno più di 85 anni. La “bomba dell’invecchiamento”, pronta a esplodere già dal 2030 se non adeguatamente gestita, innescherà tra l’altro un circolo vizioso: l’aumento della vita media causerà l’incremento di condizioni patologiche che richiedono cure a lungo termine e un’impennata del numero di persone non autosufficienti, esposte al rischio di solitudine e di emarginazione sociale; così crescerà inesorabilmente anche la spesa per la cura e l’assistenza a lungo termine degli anziani, ma anche quella previdenziale, mentre diminuirà la forza produttiva del Paese e non ci saranno abbastanza giovani per prendersi cura dei nostri vecchi.
Infatti, oggi tre lavoratori hanno sulle spalle un anziano, domani saranno solo in due a sostenerlo.

  E se Italia longeva invita a far si che l’Italia non diventi un enorme ma disorganizzato ospizio  nel quale resteranno pochi giovani costretti a lavorare a più non posso per sostenere milioni di anziani soli e disabili. Altre iniziative sono attente al diritto degli anziani a poter vivere nella propria casa o ad usufruire di  nuovi modelli abitativi che offrano anche il welfare di prossimità.
L'incontro ha promosso  una riflessione generale sulle condizioni di vita della popolazione anziana nelle nostre città grandi e piccole con l’obiettivo di produrre orientamenti e proposte di iniziative territoriali del sindacato e del volontariato con particolare riferimento al rapporto con le istituzioni.
Il diritto di invecchiare a casa propria si fonda sulla qualità tanto della condizione abitativa in cui vivono gli anziani, quanto sulla qualità del welfare di prossimità in cui si svolge la loro vita quotidiana.
Tali condizioni presentano  non pochi problemi. La loro soluzione comporta  il  ripensare profondamente le relazioni degli anziani con la casa e il contesto di quartiere. Si tratta di adeguare ai nuovi bisogni degli anziani le tipologie e i modelli abitativi creando le condizioni per una residenzialità leggera; di mettere a punto un sistema continuo di assistenza sociosanitaria nel quadro di Piani di zona integrati con la dimensione urbanistica;  di ridurre drasticamente le infinite barriere architettoniche che ostacolano la vita quotidiana di tante persone;  di rendere sempre più disponibili i servizi di tecno-assistenza intelligente.
L'iniziativa dell'AUSER vedrà nei prossimi mesi una ripresa del dibattito in materia. (19/07/2018-ITL/ITNET)

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