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DIRITTI DEI CITTADINI - INTERNET - ON.SPADONI (V.PRES.CAMERA) "LA CARTA DEI DIRITTI IN INTERNET DEL PROF. RODOTA' UNA MODERNA E PROGRESSIVA COSTITUZIONE ON LINE"

(2018-10-23)

  "Un momento di approfondimento, di confronto e, soprattutto, di ascolto. "Così la vicepresidente della Camera dei deputati, Maria Edera Spadoni, esponente del Movimento 5 Stelle:
Nel 2016 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha approvato una risoluzione intitolata “Promozione, protezione e godimento dei diritti umani online”, in cui si afferma che “Gli stessi diritti che le persone hanno offline, devono loro essere riconosciuti anche online”. La natura globale ed aperta di Internet deve essere riconosciuta “come forza trainante per uno sviluppo sostenibile” sociale, culturale, economico e politico della comunità internazionale.

Prima ancora in Italia, il compianto professor Rodotà, nel 2014, curò la realizzazione della fondamentale “Carta dei diritti in Internet”, poi approvata il 3 novembre del 2015, qui, alla Camera dei Deputati all’unanimità, dopo mesi di discussione pubblica. Si tratta di una moderna e progressiva Costituzione sull’online che intende regolare ma non censurare, tutelando le libertà individuali e collettive, l’accesso, l’uso non distorsivo né violento, la sicurezza della privacy, la neutralità della Rete e anche il diritto all’oblio. Sono 14 articoli chiari e semplici, che solo un emerito Costituzionalista come lui poteva concepire.

Perché il professor Rodotà, parlava di un bisogno Costituzionale di regolare Internet? Perché riteneva che l’accesso ad Internet fosse da includere tra i diritti fondamentali dell’uomo? Perché Internet è ormai uno spazio nel quale si manifesta sia l’attività pubblica sia lo svolgimento della vita privata, e questo evidentemente è una condizione di eguaglianza. E’ importante garantire la pari opportunità di accedere alla rete, nessuno deve essere discriminato, non solo perché il sapere possa essere collettivo ma anche per garantire la concorrenza nel mondo economico.

Per questo sono inoltre molto contenta e soddisfatta che proprio nel Contratto di Governo un intervento importante dovrà riguardare l’innovazione digitale, quindi non solo a livello parlamentare ma anche a livello governativo dovranno inizierare a lavorare su questo.

D’altronde la coscienza dei diritti di cittadinanza digitale si è allargata come una marea in giro per il mondo e al di là dei credi politici, siamo tutti consapevoli che è nato un nuovo tipo di diritti o di fruizione dei diritti esistenti. Ma anche di strumenti che acquisiscono valore quanto più è partecipato il loro utilizzo. Tutti i cittadini devono avere – ad esempio – accesso online alla propria cartella sanitaria, al bilancio del proprio comune, o poter accedere alla rete per formarsi per nuove professioni, acquistare beni e servizi, votare o anche solo fruire in maniera migliore del proprio tempo libero e della propria socialità.

Oggi gli strumenti per esercitare questi diritti non sempre sono accessibili, ma quando sono resi disponibili e fruibili diventano indispensabili.

Voglio segnalare prima di chiudere il mio intervento di benvenuto che in Europa lo scorso luglio c’è stato un attacco di gruppi di interesse contro il web libero, con la presentazione di un testo che all’art. 11 prevede l’introduzione della cosiddetta linktax e all’articolo 13 mira ad introdurre una responsabilità assoluta per le piattaforme, nonché un meccanismo di filtraggio dei contenuti caricati dagli utenti. E’ molto importante che non si metta a repentaglio la libertà di espressione su Internet, cercando di imbavagliare la rete con norme che rischiano di essere anacronistiche ancora prima di essere implementate perché le nuove tecnologie evolvono in modo più rapido.

Il web deve rimanere uno spazio di condivisione libero e aperto, che non può essere controllato da pochi soggetti.

La concorrenza tra autori e colossi digitali sarebbe più equa se ci impegnassimo a combattere per esempio anche i paradisi fiscali anche all’interno dell’Unione. La soluzione è far pagare le giuste tasse ai colossi del web e applicare in modo puntuale la normativa antitrust.

Gli artisti e i creatori, come tutti i lavoratori, devono essere adeguatamente ricompensati per il proprio lavoro.

Come dichiarava il professor Rodotà nella sua Carta dei Diritti, poi, per quanto riguarda la sicurezza: “la sicurezza in Rete deve essere garantita come interesse pubblico, attraverso l’integrità delle infrastrutture e la loro tutela da attacchi, e come interesse delle singole persone. “Non sono ammesse limitazioni della libertà di manifestazione del pensiero, ma deve essere garantita la tutela della dignità delle persone da abusi connessi a comportamenti quali l’incitamento all’odio, alla discriminazione e alla violenza”.

Detto questo, sono ovviamente consapevole che il mondo del web è un mondo che ha rappresentato una rivoluzione copernicana nel nostro nuovo secolo e non solo nel nostro modo di comunicare, di vivere, di gestire i rapporti, di fare commercio, e mi rendo anche conto che chiaramente spesso ‘questa novità’ comporta dei grandi problemi, per questo contrastare il cyber bullismo, gli haters e le offese sessiste alle donne in rete, deve essere il nostro primo obiettivo per far sì che la rete rimanga uno strumento democratico e libero e soprattutto rispettoso.
Sono anche sicura però che Internet possa essere una grande fonte di democrazia e libertà che prima non avevamo e che diventerà strumento di emancipazione culturale, sempre più importante per quante più persone riusciranno a fruirne”.(23/10/2018-ITL/ITNET)

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