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LAVORO - DA OSSERVATORIO INPS DATI LAVORATORI DIPENDENTI PRIVATO ANNO 2017: 15.306.007 LAVORATORI. RETRIBUZIONE MEDIA 21.535. OPERAI 55,6%. (NO AGRICOLI E DOMESTICI). 14% 40-44 ANNI

(2018-12-20)

    L'Osservatorio INPS  ha pubblicato i dati relativi ai lavoratori dipendenti del settore privato nel 2017

Nel 2017 il numero di lavoratori dipendenti del settore privato (esclusi operai agricoli e domestici) con almeno una giornata retribuita nell’anno è risultato pari a 15.306.007 (+4,1% rispetto al 2016), con una retribuzione media di 21.535 euro e
una media di 243 giornate retribuite. *****

Con riferimento alla distribuzione per qualifica, nel 2017 è prevalente la componente degli operai che con 8.509.445 lavoratori rappresenta il 55,6% del totale, contro il 36,9% degli impiegati, il 3,4% degli apprendisti, il 3,0% dei quadri e lo 0,8% dei dirigenti.

Da rilevare la variazione positiva, rispetto al 2016, degli apprendisti (+12,4%) favorita anche dalla conclusione delle agevolazioni contributive previste per le assunzioni a tempo indeterminato e per le trasformazioni da tempo determinato a tempo indeterminato effettuate nel 2016.

Per quanto concerne la struttura per età emerge che, nel 2017, la classe di età modale è quella tra i 40 e i 44 anni con 2.222.150 (14,5% sul totale). Rispetto al genere, i lavoratori maschi rappresentano il 57,5% della distribuzione.

La retribuzione media annua nel 2017, pari a 21.535 euro nel complesso, risulta molto differenziata sia per età sia per genere. In particolare aumenta al crescere dell’età, almeno fino alla classe 55 – 59, ed è costantemente più alta per il genere maschile (24.862 euro contro 17.028 euro femminile ).

Il differenziale retributivo per età è strettamente connesso alla presenza di lavoro stagionale o a termine, rilevante soprattutto nelle classi di età più giovani. Infatti, rispetto alla media complessiva di giornate retribuite nel 2017 pari a 243, si riscontrano valori molto bassi tra i lavoratori sotto i 20 anni (78 giornate) e nella classe 20 – 24 anni (169 giornate).

Il differenziale retributivo per genere, invece, sembra più correlato alla maggiore presenza di lavoro part time tra le femmine. Infatti il numero di lavoratrici che nel  2017 hanno avuto almeno un rapporto di lavoro part time è pari a 3.298.959, contro 1.887.555 maschi. Nel 2017 circa il 21% dei lavoratori maschi ha avuto almeno un rapporto di lavoro a tempo parziale mentre tra le femmine la quota di lavoratrici che ha avuto almeno un part time nell’anno è pari a circa il 50%

Rispetto alla tipologia contrattuale si evidenzia che il numero di lavoratori dipendenti con contratto a tempo indeterminato (che includono anche gli apprendisti, salvo una piccolissima quota classificata tra gli stagionali) nel 2017 è 11.406.556 lavoratori più del 74,5% del totale in leggera flessione rispetto al 2016 (-1,7%),con una retribuzione media annua di euro 25.676 e 277 giornate medie retribuite.

Da rilevare la forte crescita rispetto al 2016 del numero dei lavoratori con contratto a tempo determinato (+27,8%) e stagionale (+12,3%) dovuta in buona parte all’abolizione dei voucher (da marzo 2017).

Analizzando la distribuzione dei lavoratori per area geografica di lavoro, nel 2017 quasi un terzo dei lavoratori dipendenti (31,9%) lavora nelle regioni del Nord-ovest. Segue il Nord-est con il 23,7%, il Centro (21,0%), il Sud (16,5%) e le Isole (6,9%), solo lo 0,1% lavora all’estero. Le retribuzioni medie nel 2017 presentano valori più elevati nelle due ripartizioni del Nord rispettivamente 25.211 euro nel Nord-ovest e 22.616 nel Nord-est con un forte divario rispetto alle ripartizioni del Mezzogiorno, contrassegnate anche da valori più bassi del numero medio di giornate retribuite nell’anno.

Con riferimento all’attività economica5 dell’azienda presso cui i lavoratori sono occupati, nel 2017 una quota ancora significativa di lavoratori dipendenti è impiegata nel settore manifatturiero per un totale di 3.770.529 lavoratori (24,6%). Seguono i settori del commercio (15,1%) e del noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese (11,2%) e delle attività dei servizi di alloggio e di ristorazione (10,6%).

Per quanto riguarda le retribuzioni medie il settore delle Attività finanziarie e assicurative presenta il valore più elevato (47.506 euro). Retribuzioni superiori alla media si riscontrano anche nei settori Estrazione di minerali da cave e miniere e Fornitura di energia  elettrica, gas, vapore e aria condizionata dove è molto presente manodopera specializzata e dove è anche elevato il numero medio di giornate retribuite nell’anno.

Retribuzioni medie più basse si trovano in settori, come quello alberghiero, in cui è forte la presenza di lavoratori con contratti di breve durata. Il settore Attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento evidenzia il più basso numero medio di giornate retribuite nel 2017 pari a 163.

Nel 2017 il 54,8% dei lavoratori dipendenti ha un periodo retribuito dal datore di lavoro pari ad un anno intero con valore modale nella classe di importo della retribuzione annua tra i 20.000 e i 24.999 euro, mentre per i lavoratori dipendenti con
periodo retribuito dal datore di lavoro fino a 3 mesi il 91,9% appartiene alla classe di importo della retribuzione annua fino a 5.000 euro che è anche la classe modale del totale della distribuzione del numero dei lavoratori dipendenti pari al 15,7% come è ben evidenziato nel grafico successivo.

Nel 2017 l’8,6% dei lavoratori dipendenti ha cittadinanza extracomunitaria e più del 40% di essi si trovano nelle prime due classi di importo della retribuzione annua; dalla classe di importo della retribuzione annua superiore ai 25.000 la presenza di
lavoratori extracomunitari diminuisce sensibilmente.

Nel 2017 il numero medio di lavoratori dipendenti del settore privato non agricolo è stato pari a 12.766.909 (+3,3% rispetto al 2016). Il mese di giugno, con 13.148.964, è stato quello con il maggior numero di lavoratori. La distribuzione per mese e per tipologia contrattuale mostra che i contratti a tempo determinato presentano dei picchi in corrispondenza dei mesi di giugno, ottobre, novembre e dicembre mentre raggiungono il minimo nel mese di gennaio; il numero massimo di contratti a tempo indeterminato si raggiunge nel mese di giugno; il lavoro stagionale, invece, si concentra particolarmente nei mesi estivi, tra giugno e settembre.

Confrontando le distribuzioni mensili dei lavoratori dipendenti a tempo indeterminato nel periodo 2008-2017, emerge che il 2015 presenta un andamento crescente, in particolare negli ultimi mesi dell’anno, legato evidentemente agli effetti della legge 190/2014 (esonero contributivo triennale per le nuove assunzioni a tempo indeterminato e per le trasformazioni da tempo determinato a tempo indeterminato).

L’andamento del 2016 si presenta del tutto simile a quello del 2017 attestandosi però su un livello decisamente maggiore, pari circa 623.000 lavoratori in più rispetto al 2017, con un massimo di 165.000 lavoratori in più a dicembre 2016 rispetto a
dicembre 2017. Il livello del 2016, infatti, risulta aver recepito gli effetti dell’esonero triennale e del già citato esonero biennale di cui alla legge 208/2015.

Confrontando le distribuzioni mensili dei lavoratori dipendenti a tempo determinato nel periodo 2008-2017, si osserva a partire da aprile 2017 una crescita continua, presumibilmente a causa dell’abolizione dei voucher avvenuta a marzo 2017.
Nel 2017 il numero medio di lavoratori dipendenti con un orario di lavoro a tempo pieno è pari a 9.122.122, cioè il 71,5% del numero medio dei lavoratori, di poco inferiore all’anno precedente (72,1%).

La principale forma di lavoro a tempo parziale è il part-time orizzontale che nel 2017 ha raggiunto la cifra di 3.235.309 lavoratori medi con un incremento rispetto all’anno precedente pari al 5,6%. Molto più bassi sono i livelli del part-time verticale con 157.287 lavoratori medi nel 2017 e del part-time di tipo misto (orizzontale e verticale) con 252.191 lavoratori medi, questa ultima forma di lavoro a tempo parziale presenta incrementi percentuali consistenti rispetto all’anno  precedente (+10,4%).

La composizione per genere evidenzia che il part-time è una peculiarità prevalentemente femminile: nelle tre forme di part-time, orizzontale verticale e misto, la componente femminile nel 2017 rappresenta rispettivamente il 67,1%, il 66,3% e il 70,7%.

A livello territoriale nel 2017 il 76,2% del numero medio dei lavoratori del Nord-ovest ha un orario di lavoro a tempo pieno. Tale percentuale diminuisce fino al 59,8% nelle Isole dove invece è più diffuso il tempo parziale, con un’incidenza del 40,2%, rispetto al 28,5% su base nazionale.
Il numero medio di lavoratori full time nel Nord-ovest è quasi il doppio rispetto al Sud più le Isole; al contrario il numero medio di lavoratori con part time orizzontale nel Sud più le Isole è maggiore rispetto al Nord-ovest.

Nel 2017 il numero medio di lavoratori con contratto a tempo indeterminato è pari a 10.567.942, l’82,8% del numero medio dei lavoratori.
Mettendo in relazione il territorio con la tipologia contrattuale, nel 2017 il numero medio di lavoratori dipendenti con contratto a tempo indeterminato è massimo nel Nord-ovest con 3.571.630 lavoratori e un’incidenza sul relativo totale pari all’84,7
La tipologia contrattuale del tempo determinato, invece, presenta la maggiore incidenza percentuale nel Sud e nelle Isole rispettivamente con il 16,4% e 16,9%, (media nazionale: 15,6%).
Infine per lo stagionale la maggiore incidenza percentuale sul totale è nel Nord-est con il 2,8%, contro il valore nazionale pari all’1,6%.

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Il dato comprende anche parte dei lavoratori del settore pubblico, cioè i lavoratori soggetti al contributo per la disoccupazione (ad esempio i supplenti della scuola).

La retribuzione media nell’anno è calcolata come rapporto tra retribuzione complessivamente percepita da tutti i lavoratori con almeno una giornata retribuita nell’anno ed il numero degli stessi lavoratori. Per retribuzione è da intendersi l’imponibile previdenziale.  (20/12/2018-ITL/ITNET)

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