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PATRONATI ITALIANI NEL MONDO - ROMANIA- PICCININI (PRES.INCA):"SODDISFAZIONE MEMORANDUM INCA CGIL/ ROMANIA. ALL'ESTERO CONSAPEVOLI VALORE AGGIUNTO LAVORO RETE PATRONATI. SI PUNTA A RIENTRO RUMENI"

(2019-01-18)

    "E' stato un bell'incontro al quale abbiamo lavorato  parecchi mesi, afferma soddisfatta Morena Piccinini, Presidente del Patronato INCA CGIL,  di rientro dalla Romania dove ha firmato un Memorandum d'Intesa con il Ministro dei Rumeni all'estero, Natalia Intotero,  che amplificherà l'impegno dell'INCA Romania e del  Patronato INCA Italia  a tutela non solo degli italiani in Romania  ma anche dei rumeni in Italia e di quelli che si preparano al rientro nel proprio Paese. (vedi: http://www.italiannetwork.it/news.aspx?ln=it&id=56449).

  "In pratica si tratta di un accordo di collaborazione tra l'Inca CGIL Italia, l'Inca Romania e il Ministero per i rumeni all'estero  che ha permesso di definire l'impegno sulle iniziative congiunte di tutela dei rumeni all'estero, ma anche di verificare - spiega Piccinini -come questo governo faccia della tutela dei propri cittadini, anche di quelli che sono emigrati un punto forte della propria politica, sia nella tutela e informazione dei  concittadini mentre sono all'estero, sia nel cercare di informarli  sulle possibilità occupazionali  esistenti in  Romania, mettendoli così in grado di rientrare.

L'attuale orientamento della Romania,  prosegue  la Presidente del Patronato INCA CGIL Nazionale, punta infatti al rientro dei connazionali,  soprattutto di quelli che hanno raggiunto un' importante professionalità nei  settori  dell'edilizia o dell'agricoltura, poichè il  paese  ha un importante fabbisogno di manodopera. E noi abbiamo dato la nostra disponibilità non solo riguardo alla tutela di carattere previdenziale ed assistenziale che ci contraddistingue ovunque, ma anche nel veicolare tali informazioni perché riteniamo davvero molto importante che cittadini  costretti a subire il percorso migratorio possano essere messi in condizione di scegliere se rientrare a condizioni agevolate nel loro paese. Quindi è stato un momento decisamente molto importante"

  Un punto di partenza per ulteriori sviluppi nell'area ?  Piccinini fa presente " Con il governo rumeno ci sono condizioni che sono state costruite nel tempo. Mentre per quanto riguarda  i paesi limitrofi non siamo ancora in grado di dire che si possano costruire relazioni analoghe perchè siamo in una fase un pò arretrata".

  "Alla Romania, comunque, abbiamo rappresentato anche la  possibilità, che stiamo già verificando e mettendo  in atto con l'associazione Itaca, di un percorso di studio e di ricerca sulla diaspora dei rumeni in paesi come l'Italia, il Regno unito, la Francia, il Belgio, e il governo rumeno ha manifestato la propria disponibilità  come  partner della ricerca, assicurando la propria presenza  anche  al comitato scientifico per la costruzione di un  questionario e per il rapporto con questi cittadini."
In buona sostanza, "Pensiamo di aver  messo  ulteriori elementi di un rapporto di collaborazione." afferma la Presidente del Patronato INCA CGIL. Poi aggiunge "tant'è che siamo stati invitati alla prossima  riunione di Marzo ad un'iniziativa promossa dalla Romania per il semestre di presidenza europea,  con i ministeri del lavoro dei diversi paesi dell'Unione"  Quindi stigmatizza "Siamo stati coinvolti ed invitati a partecipare a quest'iniziativa perché si sono resi conto  che abbiamo un'azione così diffusa in ambito europeo che anche per loro è un valore aggiunto d'interlocuzione."

  Presidente, questo è il secondo accordo - o ce ne sono stati altri - con ministero di un Governo diverso  da quello italiano...?

"Ne abbiamo fatti altri ! racconta Piccininini " abbiamo fatto protocoll, ad esempio, con l'Uruguay molto importante sulla formazione-lavoro.
Stiamo lavorando moltissimo, per esempio, con la Tunisia, sia per quanto riguarda l'ente previdenziale che  le
rappresentanze sindacali ed  ovviamente anche con il Ministero del lavoro,  perché poi questo aspetto dell' informazione corretta e gratuita sui diritti delle persone rispetto alla legislazione del paese di provenienza e la legislazione del paese nel quale lavorano, in realtà non è così diffusa". Quindi  l'avere un Patronato che è presente in tutti i paesi e con la stessa medesima metodologia e impostazione riesce a fare rete sulle informazioni, viene riconosciuto  dai diversi governi come  elemento particolarmente positivo.
Teniamo, oltretutto,  conto che a complicare il quadro e paradossalmente ad incentivare ancora di più il lavoro a rete, è il fatto che tante persone, che decidono la strada della mobilità e della migrazione, spesso non si fermano in un unico paese come avveniva in passato, ma tanti, ad esempio, sono venuti in Italia, hanno incrociato  la crisi ed allora si sono trasferiti  in
un altro paese, come Francia, Belgio, Germania. Di nuovo, quindi,  hanno bisogno di ricostruire la loro posizione ed il sapere che in ognuno di questi paesi incontrano l'Inca che lavora con modalità e con conoscenze simili o uguali a quelle che hanno incontrato in Italia, aiuta molto".  E la presidente dell'INCA aggiunge - "Parlo dell'Inca ma la stessa cosa vale per gli altri Patronati, la rete che ogni patronato ha nei diversi uffici dei diversi Paesi  significa esattamente questo "avere la possibilità di accompagnare le persone ovunque si trovino".

E' quanto, pero',  sembra  percepire ben poco l'Italia, ieri come oggi ?

"L'Italia sembra proprio non avere bisogno di tutto questo !. Purtroppo, invece,  con quello che si sta prospettando, ne ha tanto bisogno !  Noi - inteso come istituzioni, opinione pubblica, come forze politiche, - possiamo fare finta di niente, ma con quello che sta avvenendo anche in altri paesi... Non sappiamo, ad esempio, cosa avverrà nel Regno Unito con la gestione della  BREXIT. , il bisogno di farsi carico, di interessarsi delle migliaia di italiani che sono là e che cosa succederà alle loro condizioni lavorative e sociali. Per noi patronati certamente è ua vera e propria 'esigenza, sarebbe altrettanto utile che fosse un'esigenza anche per il governo. Al pari, come dicevo prima, è un'esigenza sentita dal governo rumeno per quanto riguarda i suoi concittadini. E, d'altra parte, se non se ne occupano le istituzioni del paese di provenienza, chi se ne dovrebbe occupare ?". (18/01/2019-ITL/ITNET)

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