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IMPRESE ITALIANE NEL MONDO - SIDERURGICO - METALMECCANICA RALLENTA IN PROVINCIA DI UDINE: SI CONTRAE DOMANDA INTERNA, REGGONO ESPORTAZIONI, DIMINUISCONO INVESTIMENTI

(2019-04-05)

L’industria metalmeccanica della Provincia di Udine ha registrato da inizio 2018 andamenti congiunturali trimestrali in deciso rallentamento, analogamente a quanto avvenuto anche a livello nazionale. In particolare, nel quarto trimestre 2018, la produzione meccanica friulana - sulla base delle rilevazioni nell’indagine dell’Ufficio Studi di Confindustria Udine - è diminuita dello 0,9% rispetto al trimestre precedente e dello 0,7% rispetto all’analogo periodo del 2017. Ancora positivo, anche se in decelerazione rispetto al primo semestre, l’andamento del comparto siderurgico, che ha segnato nel quarto trimestre un aumento tendenziale del +1,2%.

“Mediamente nel 2018 – spiega Roberto Siagri, capogruppo Industrie metalmeccaniche di Confindustria Udine -, i volumi di produzione, grazie ai trascinamenti positivi acquisiti nell’ultima parte del 2017, hanno registrato una crescita del +1,8% per il comparto meccanico e del +1,9% per quello siderurgico, in evidente rallentamento rispetto al 2017, quando avevano segnato rispettivamente un aumento del +3,1% e del +2,3%. La significativa inversione di tendenza è attribuibile alla contrazione della domanda interna e in particolare a quella relativa agli investimenti in macchine e attrezzature. Ricordo che in Italia i volumi di produzione della metalmeccanica sono ancora inferiori del 23,4% rispetto al primo trimestre 2008, mentre in Germania siamo ormai ben sopra il livello pre crisi”.

“Buone notizie - prosegue Siagri - sul fronte del commercio estero. Le esportazioni nel 2018, infatti, sono cresciute con la stessa intensità dell’anno precedente, raggiungendo complessivamente nei 12 mesi i 4.027 milioni di euro, con un incremento del +11,1% rispetto al 2017 (in Italia le esportazioni metalmeccaniche sono aumentate del +2,5%). La decelerazione delle importazioni, aumentate del 9,6% rispetto al +31,4% registrato nell’anno precedente, incorporando beni impiegati nelle lavorazioni delle imprese metalmeccaniche, evidenzia i segnali di deterioramento ciclico”.

Scendendo nel dettaglio, sono cresciute le vendite all’estero dei prodotti della metallurgia (+13,2%, da 1.577 a 1.784 milioni di euro), di macchinari (+7,2%, da 1.078 a 1.115), di prodotti in metallo (+19%, da 518 a 616), di apparecchiature elettriche (+2,6%, da 255 a 261), di computer e prodotti dell’elettronica (+8,2%, da 128 a 139), di autoveicoli, rimorchi e altri mezzi di trasporto (+3,8%, da 68 a 70).
L’export è aumentato verso la Germania (+12,9%, superando i 741 milioni di euro) e l’Austria (+10,6%) e, tra i Paesi extra Ue, verso gli Stati Uniti (21,4%). Gli Usa si confermano, con oltre quasi 300 milioni di euro, il terzo Paese come destinazione per il comparto metalmeccanico. In forte crescita, +104,1%, da 53 a 109 milioni di euro, le vendite in Cina.
“A livello previsionale – sottolinea Anna Mareschi Danieli, presidente di Confindustria Udine - nei prossimi mesi non sono attese sostanziali modifiche del clima congiunturale, che permane debole.

Il crollo di fiducia delle imprese, a riflesso del clima di forte incertezza nell’economia, influenzerà anche la spesa per investimenti in macchinari, penalizzata peraltro da un riassestamento fisiologico dopo gli incentivi degli ultimi anni, e da condizioni sicuramente meno favorevoli attese per il credito”.

“Anche le esportazioni, che finora hanno retto bene e hanno avuto una funzione compensativa importante, potrebbero decelerare a seguito della minore espansione ipotizzata del commercio mondiale. Il rallentamento in Europa, specie in Germania, è rilevante anche per il ruolo che la produzione etalmeccanica friulana ha nelle catene del valore. La provincia di Udine, oltre ad esportare prodotti finiti, riveste infatti anche una posizione importante come fornitore di beni intermedi, buona parte dei quali viene inglobata nei macchinari e prodotti tedeschi”.

“L’industria metalmeccanica – conclude la presidente di Confindustria Udine - è un architrave del nostro sistema produttivo, deve contare per quanto pesa e per quanto vale, perché ad oggi non è al centro dell’iniziativa del Governo nazionale, come invece accade in tutti i grandi Paesi con i quali ci misuriamo nel mercato globale. Il prossimo venerdì 21 giugno si terrà l’Assemblea generale 2019 di Federmeccanica e sarà ospitata all’ArcelorMittal di Taranto. Per la prima volta, Federmeccanica e un’Associazione territoriale organizzano congiuntamente una grande Assemblea generale e ArcelorMittal diventerà per un giorno il simbolo non soltanto della centralità dell’intera filiera metalmeccanica italiana, ma anche del ruolo imprescindibile dell’industria manifatturiera per lo sviluppo del Paese”.(05/04/2019-ITL/ITNET)

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