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CULTURA ITALIANA NEL MONDO - MODERNI MECENATI - GRAZIE A SINERGIE OPERA SANTA CROCE E FRIEND OF FLORENCE RESTAURATA "LA LIBERTA' DELLA POESIA" MONUMENTO DEDICATO A GIOVAN BATTISTA NICCOLINI

(2019-09-05)

L’Opera di Santa Croce e la Fondazione Friends of Florence alleate - in stretta sinergia con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio - per il restauro della Libertà della Poesia, il monumento di Pio Fedi dedicato a Giovan Battista Niccolini, poeta, drammaturgo, patriota e grande protagonista degli ideali risorgimentali.

Quelli del Risorgimento e dell’Unità d’Italia sono i decenni decisivi in cui Santa Croce diviene il luogo che celebra la storia collettiva e la memoria nazionale, assumendo in via definitiva un ruolo assolutamente originale tra i monumenti italiani. Valori e ideali di libertà segnano la nascita della Nazione e proiettano l’Italia in una nuova dimensione europea e mondiale. E’ in questo scenario che Pio Fedi realizza La libertà della Poesia. L’opera - dopo alterne vicende - venne solennemente inaugurata nel 1883 con grande partecipazione di popolo, politici e intellettuali. Era stata commissionata nel 1861, alla morte di Niccolini, a uno dei più importanti scultori del tempo, Pio Fedi, l’autore dell’acclamato Ratto di Polissena. La genesi dell’opera - ultimata nel 1877 - è travagliata, soprattutto per quanto riguarda la collocazione all’interno della basilica.

L’intervento è stato presentato questa mattina da Irene Sanesi, presidente dell’Opera di Santa Croce, Simonetta Brandolini d’Adda, presidente della Fondazione Friends of Florence, Claudio Paolini, funzionario della Soprintendenza insieme a Paola Rosa che, con Emanuela Peiretti, ha curato il restauro. È intervenuta Kathryn A.Rakich, del Consolato Generale Americano a Firenze, che ha ricordato come Santa Croce rappresenti da oltre 200 anni una porta verso gli Stati Uniti. Il progetto, infatti, è collegato alle celebrazioni per il bicentenario della presenza del Consolato a Firenze e delle relazioni diplomatiche tra gli Stati Uniti e la Toscana.

Copia in 3D per la mostra Sisters in liberty che si aprirà a New York in ottobre

L’intervento è stato interamente sostenuto dalla Fondazione Friends of Florence che in Santa Croce si è impegnata anche per il Crocifisso del Maestro di Figline e per la Robbiana della Cappella Pucci Berardi.

l monumento, realizzato in un unico blocco di marmo bianco di Carrara, rappresenta una figura allegorica di ispirazione classica che nella mano protesa verso l’alto mostra una catena spezzata, mentre nell’altra trattiene la lira e una corona di alloro, appoggiati su una pila di volumi scritti dal Niccolini: l’Arnaldo da Brescia, la Storia della Casa di Svevia, il Canzoniere nazionale e il Giovanni da Procida. Sul capo porta il diadema con nove raggi mentre con il piede calpesta i resti della catena. La figura è posta di fronte all’urna con il ritratto del poeta entro un medaglione e sul basamento porta l’orgogliosa firma dello scultore: “Pio Fedi immaginò e scolpì”.

Fedi aveva curato l’opera nei minimi particolari. Dopo aver portato in Santa Croce la scultura, quasi certamente già finita in atelier dalle sue maestranze, l’artista ha con tutta probabilità ri-lavorato la superficie sulla base dell’illuminazione prodotta dalla luce naturale proveniente dal finestrone laterale. Fedi ha messo la sua firma sulle parti più importanti, scolpendo il volto, le braccia, le mani, i piedi, le corde e le corna della lira. La mano dello scultore è ancora oggi ben riconoscibile anche nei numerosi segni di lapis lasciati sulle arcate sopraccigliari, tra i solchi dei riccioli, sul motivo decorativo del diadema e sul panneggio della veste.

“Questo restauro è testimonianza tangibile di quali risultati la collaborazione tra istituzioni e donatori privati che hanno a cuore i beni culturali riesce a produrre - sottolinea Irene Sanesi - Ringraziamo Friends of Florence, con cui condividiamo un positivo impegno comune, che ha sostenuto l’articolato intervento su un’opera che ha un alto valore simbolico ed è stata realizzata negli anni in cui Santa Croce, dopo l’Unità d’Italia, diventava luogo della storia collettiva e della memoria nazionale”. La presidente ha ricordato che il monumento è stato riprodotto nei mesi scorsi in 3D utilizzando un’accurata scansione ad altissima risoluzione, ad opera della Kent State University. A partire dal prossimo 18 ottobre sarà infatti al centro di Sisters in liberty, il progetto espositivo che l’Opera promuove all’Ellis Island Museum of Immigration di New York e che si concluderà il 26 aprile 2020.

“La nostra Fondazione ha scelto di intervenire proprio nell’anno del bicentenario del Consolato Americano in città, e questo restauro sottolinea il ponte fra Firenze e gli Stati Uniti - mette in evidenza Simonetta Brandolini d’Adda - Probabilmente la scultura è stata fonte di ispirazione della Statua della Libertà a New York, per noi è certamente l’opera depositaria di quei valori di libertà e di indipendenza che hanno fondato l’identità del popolo americano”.

Simonetta Brandolini ha ringraziato con i donatori che si sono impegnati, Paola Rosa e gli altri restauratori.
Profondo è il legame di quest’opera, sotto il profilo artistico e ideale, con la Statua della Libertà che illumina il mondo della Liberty Island di New York, realizzata da Frédéric Auguste Bartholdi pochi anni dopo.
La similitudine tra le due sculture è da tempo al centro di un dibattito critico: è possibile che la statua di Pio Fedi sia stata la fonte di ispirazione per l’artista francese che realizzò la statua tra il 1877 e il 1886. Bartholdi era in viaggio in Italia nel 1875-76 e avrebbe avuto modo di vedere a Firenze, nell’atelier di Fedi in via dei Serragli, una prima versione della statua. (05/09/2019 -ITL/ITNET)

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