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CULTURA ITALIANA NEL MONDO - WEKEEND ITALIA - LA "LEGGENDA DELLA VERA CROCE" DI PIERO DELLA FRANCESCA RISPLENDE DI NUOVA LUCE NELLA CAPPELLA BACCI CON PROGRAMMA "LIGHT IS BACK IGUZZINI

(2019-10-04)

ll Polo Museale della Toscana e iGuzzini fanno risplendere la “Leggenda della Vera Croce” il capolavoro di uno dei più grandi  pittori del Rinascimento italiano

Il Polo Museale della Toscana e iGuzzini presentano - in occasione della festività di San Francesco d’Assisi Patrono d’Italia - la nuova illuminazione dello straordinario ciclo della Leggenda della Vera Croce, realizzato dall'artista tra il 1453 ed il 1459 nella Cappella Bacci nella Basilica di San Francesco di Arezzo.

Capolavoro assoluto della pittura del Rinascimento, il ciclo illustra alcune delle storie della "Leggenda Aurea" di Jacopo da Varagine del XIII secolo, fonte iconografica sulla quale si basano molte raffigurazioni degli artisti toscani e italiani a partire dal Trecento. Scena dopo scena narra la storia del legno della Croce di Cristo, dal seme dell’albero posto nella bocca di Adamo morente fino alla riconquista della Croce dalle mani di Cosroe fatta dall’imperatore Eraclio ed al suo ingresso finale a Gerusalemme. Tra paesaggi cari all’artista e architetture dipinte, la stessa Arezzo arroccata sulla collina e Sansepolcro con i suoi edifici in prospettiva, figure eleganti e geometricamente perfette accompagnano l’osservatore nel racconto e nella Storia.

“È fonte di nuova emozione il poter ammirare il capolavoro di Piero della Francesca, e la sua ‘pittura di luce’, risplendere in tutta la sua cristallina leggibilità - dichiara Stefano Casciu, Direttore del Polo museale della Toscana - grazie all’intervento illuminotecnico che ne esalta allo stesso tempo le forme, lo spazio e il colore. Per questo straordinario risultato ringrazio vivamente lo sponsor tecnico iGuzzini per il generoso impegno economico e culturale che valorizza al meglio il capolavoro di Piero della Francesca, e il lungo e complesso intervento di restauro, tra i più avanzati in Italia e nel mondo, condotto dal Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo in collaborazione con i maggiori esperti del settore, concluso dopo anni di lavoro nel 2000, ma che resta ancora un punto di riferimento per la conservazione dei dipinti murali realizzati nella tecnica mista dell’affresco e della pittura a tempera e ad olio.”

Il nuovo impianto d’illuminazione - progettato dall’Arch. Antonio Stevan e realizzato in collaborazione con il Direttore della Basilica di San Francesco Arch. Rossella Sileno e di cui iGuzzini è sponsor tecnico - valorizza la pittura luminosa, chiara e tersa di Piero grazie alla grande versatilità degli apparecchi speciali Palco su binario Low Voltage (diametro 62 mm) qui utilizzati. L’allineamento del sistema alle nuove tecnologie ha consentito la sostituzione del precedente apparecchio illuminante, con una soluzione che riduce al minimo l’impatto visivo per consentire al visitatore di beneficiare delle meravigliose suggestioni dell’opera. L’intervento permetterà inoltre una riduzione significativa dei consumi energetici, pari a circa l’80%, grazie alla maggiore efficienza degli apparecchi a sorgente LED (con temperatura colore di 3500 K), nonché un notevole abbattimento dei costi di manutenzione. Tutti i corpi illuminanti sono infine dotati di driver DALI e sistema di controllo che permette di gestire da remoto e tramite dispositivi mobili diversi scenari luminosi, quando necessario.

“Siamo entusiasti di avere contribuito alla conservazione e valorizzazione dell’opera magna di un maestro dall’eccezionale sensibilità luministica” afferma Adolfo Guzzini, Presidente Emerito di iGuzzini illuminazione. “Con questo progetto prosegue il nostro impegno nella ricerca e sviluppo di soluzioni in grado di esaltare luoghi dal grande valore spirituale, artistico e culturale come la Cappella Maggiore della Basilica di San Francesco di Arezzo”.

La nuova illuminazione della Leggenda della Vera Croce di Piero della Francesca si inserisce all’interno del programma Light is Back di iGuzzini che contribuisce attivamente alla valorizzazione e salvaguardia dei beni culturali, per consentire alla collettività di beneficiare del patrimonio artistico mondiale. Il programma, nato negli anni ’90, ha interessato di recente capolavori come il Santuario Pontificio della Scala Santa a Roma (2019), i dipinti del Tintoretto presso la Scuola Grande di San Rocco a Venezia (2018), la Pietà di Michelangelo (2018), il Museo del Satiro di Mazara del Vallo (2018), la Cappella degli Scrovegni di Padova (2017) e il Cenacolo Vinciano (2015).
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Piero di Benedetto de' Franceschi, noto comunemente come Piero della Francesca (Borgo Sansepolcro, 12 settembre 1416/1417 circa – Borgo Sansepolcro, 12 ottobre 1492), è stato un pittore e matematico italiano. Tra le personalità più emblematiche del Rinascimento italiano, fu un esponente della seconda generazione di pittori-umanisti.
Le sue opere sono mirabilmente sospese tra arte, geometria e complesso sistema di lettura a più livelli, dove confluiscono complesse questioni teologiche, filosofiche e d'attualità. Riuscì ad armonizzare, nella vita quanto nelle opere, i valori intellettuali e spirituali del suo tempo, condensando molteplici influssi e mediando tra tradizione e modernità, tra religiosità e nuove affermazioni dell'Umanesimo, tra razionalità ed estetica.
La sua opera fece da cerniera tra la prospettiva geometrica brunelleschiana, la plasticità di Masaccio, la luce altissima che schiarisce le ombre e intride i colori di Beato Angelico e Domenico Veneziano, la descrizione precisa e attenta alla realtà dei fiamminghi. Altre caratteristiche fondamentali della sua espressione poetica sono la semplificazione geometrica sia delle composizioni che dei volumi, l'immobilità cerimoniale dei gesti, l'attenzione alla verità umana.
La sua attività può senz'altro essere caratterizzata come un processo che va dalla pratica pittorica, alla matematica, fino alla speculazione matematica astratta. La sua produzione artistica, caratterizzata dall'estremo rigore della ricerca prospettica, dalla plastica monumentalità delle figure, dall'uso in funzione espressiva della luce, influenzò nel profondo la pittura rinascimentale dell'Italia settentrionale e, in particolare, le scuole ferrarese e veneta. (04/10/2019-ITL/ITNET)

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