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ITALIANI ALL'ESTERO - CONFERENZA STATO REGIONI CGIE - SCAGLIONE (CENTRO STUDI INTERNAZ.LUCANI NEL MONDO): PRES. REGIONE BASILICATA "SI FACCIA PROTAGONISTA NEL CONFRONTO A PIU' VOCI CHE SI VA DETERMINANDO"

(2020-01-23)

  "E’ significativo che le politiche regionali abbiano in prospettiva e nel nuovo scenario questo obiettivo, per il quale rivolgiamo un appello al Presidente della Regione Bardi, ad essere protagonista nel confronto a più voci che si va determinando anche utilizzando le nuove leggi per il rimpatrio." A lanciare l'appello Luigi Scaglione, del Centro Studi Internazionali Lucani nel mondo e coordinatore regioni al CGIE.

"Importante e significativo è il segnale che arriva dalla ipotizzata riapertura dello Sportello Basilicata a Bruxelles nella logica di uno strumento che nel passato ha dato significativi risultati e che solo la corsa ad una spending rewiew ad occhi ciechi, ha impedito che ne proseguisse il suo lavoro. Un bel segnale come è quello sulla istituenda Facoltà di Medicina che inizialmente si voleva fosse in lingua inglese.
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“Bisogna pensare a politiche attive rivolte agli oramai sei milioni di connazionali residenti all’estero, favorendo la promozione di un sistema integrato tra Governo, Regioni, Province Autonome e gli italiani all’estero rappresentati dal CGIE”.
E’ questo l’auspicio che il Segretario generale del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero, ha espresso in una nota di convocazione della Cabina di Regia che sta programmando i lavori della quarta conferenza permanente, ed a cui, partecipano anche i rappresentanti regionali nominati e che stanno definendo i temi e le questioni su cui lavorare nel prossimo futuro dettando le linee operative delle azioni del Governo Italiano e delle regioni a favore delle vecchie e nuove migrazioni.

“Un tema quanto mai attuale e concreto – rileva Luigi Scaglione componente della Cabina di regia e coordinatore delle consulte regionali in seno al CGIE – che non può non essere elemento di confronto anche qui in Basilicata, in presenza di cifre, dati e numeri che appalesano sempre più ed in maniera costante, non la solita rituale formula della fuga dei cervelli, ma la partenza motivata da voglia di emergere e di incrociare nuove opportunità, in altri luoghi.
E’ significativo per questo che le politiche regionali abbiano in prospettiva e nel nuovo scenario questo obiettivo, per il quale rivolgiamo – aggiunge Scaglione - un appello al Presidente della Regione Bardi, ad essere protagonista nel confronto a più voci che si va determinando. Come importante e significativo è il segnale che arriva dalla ipotizzata riapertura dello Sportello Basilicata a Bruxelles nella logica di uno strumento che nel passato ha dato significativi risultati e che solo la corsa ad una spending rewiew ad occhi ciechi, ha impedito che ne proseguisse il suo lavoro oggi quanto mai necessario per favorire sostegni dirette alla ricerca, alle nuove imprese, alla dinamica di movimento delle nuove generazioni. Un bel segnale come è quello sulla istituenda Facoltà di Medicina che inizialmente si voleva fosse in lingua inglese.
Come interessante e proficuo è stato il lavoro avviato e da sostenere con una mission ben definita, la rete degli Sportelli messa in piedi con alcune Federazioni dei Lucani nel Mondo, che in uno con la vecchia normativa da rifinanziare sul Turismo di ritorno, saranno presi a modello nelle ricette e nei progetti che la IV Conferenza Plenaria affronterà nel prossimo mese di Marzo”.

Una rete di interventi modello che serviranno a fare il punto sui profondi cambiamenti sociali, culturali e migratori avvenuti in Italia in questi anni determinando, come si conviene con il segretario generale Schiavone “i futuri obiettivi triennali sui quali il Governo, le Regioni, le Province Autonome e il Cgie dovranno lavorare. Occorre porre rimedio all’emorragia degli espatri, attrarre e creare un circolo virtuoso per il rientro dei nostri connazionali che hanno maturato esperienze all’estero e aggiornare gli strumenti legislativi”.

Nel periodo in esame le trasformazioni tecnologiche intervenute nel mondo del lavoro e negli ambiti sociali e della formazione, la conoscenza e i saperi hanno alimentato il fenomeno migratorio coinvolgendo anche l’Italia, che è ritornata a generare espatri di donne e uomini, giovani e adulti paragonabili al periodo della grande ondata emigratoria della seconda metà del secolo scorso.

In un mondo globalizzato nel quale merci, servizi e capitali sono regolati da norme sovranazionali è necessario aggiornare anche la sfera dei diritti della libera circolazione dei cittadini che oggi si spostano con maggiore facilità rispetto al passato.
“Il nostro Paese è chiamato ad affrontare questa nuova sfida con autorevolezza e con strumenti adeguati, valorizzando gli assets espressi dagli italiani all’estero e di cui – evidenzia Scaglione - i Lucani nel Mondo con le sue Associazioni sono un presidio forte anche in Italia”.
“Ci piace pensare quindi che la Regione Basilicata – conclude Scaglione – arrivi a questo appuntamento con le carte in regola e la voglia di garantire continuità alla dinamica dei processi ideali di crescita e di contenimento della mobilità e degli espatri che rischia di minare la tenuta sociale della nostra comunità con lo spopolamento e la riduzione dei servizi che da noi registra Comuni che hanno perso negli ultimi cinque anni, oltre il 20% della sua popolazione anche utilizzando le nuove leggi per il rimpatrio. Lo scorso anno il Decreto Crescita 34/2019, ha stabilito delle nuove norme di agevolazione fiscale per alcune categorie di lavoratori che tornano in patria”.

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Nuove leggi per il rimpatrio
Invertire l’esodo di numerosi professionisti è diventata un’urgenza in Italia. Lo scorso anno il Decreto Crescita 34/2019, ha stabilito delle nuove norme di agevolazione fiscale per alcune categorie di lavoratori che tornano in patria.

A chi si rivolgono
Le nuove misure di agevolazione fiscale si rivolgono ai soggetti che:
?siano stati residenti all’estero nei due periodi di imposta precedenti il trasferimento in Italia;
?si impegnano a risiedere in Italia per i successivi due anni;
?svolgono prevalentemente attività lavorativa in Italia.

A loro verrà detassata per ben cinque anni una parte del reddito di lavoro dipendente o autonomo realizzato in Italia. Il reddito prodotto nel Bel Paese godrà di una detassazione pari al 70%. Maggiori vantaggi fiscali, sono riservati ai lavoratori che decidono di trasferirsi al Meridione. Infatti, per questo gruppo, i redditi di lavoro concorreranno alla formazione del reddito complessivo in misura del 10%. Le tassazioni poi, ricevono un taglio del 50% per gli ulteriori cinque periodi di imposta seguenti. Questo accade se si ha almeno un figlio minorenne a carico o si diventa proprietari di un immobile in Italia. (23/01/2020-ITL/ITNET)

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