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SICUREZZA SOCIALE - EUROPA - SANITA' PUBBLICA IN ITALIA E GERMANIA: QUALI INVESTIMENTI NEGLI ULTIMI 20 ANNI ?
(2020-03-17)
Pubblico, equo e universalistico. Un vanto da sempre. Mai negli ultimi venti anni, pero', si è messa in pericolo la sopravvivenza del Servizio sanitario nazionale, la più grande e importante struttura del nostro Paese, che nonostante tutto - grazie ad una classe medica, infermieristica e di supporto tecnico - sta dando prova di grande professionalità, efficienza ed elevato tasso di solidarietà nel drammatico frangente dell'impatto con il coronavirus, non venendo adeguatamente sostenuto con investimenti efficaci. Tutt'altro " ne è prova lo smantellamento dell'edilizia sanitaria (vedi il caso del Forlanini a Roma, ma altri in altre zone d'Italia potrebbero essere egualmente citate) per il cui recupero e ridestinazione si sta spendendo moltissimo il sindacato della CGIL. Per non parlare della limitazione delle assunzioni di personale medico, che spesso è costretto ad espatriare.
“È da dieci anni che i governi non hanno il coraggio di mettere la sanità pubblica al centro dell’agenda politica , né i cittadini sono mai scesi in piazza per rivendicare la tutela della sanità pubblica e costringere la politica a tirarla fuori dal dimenticatoio” affermano gli esperti del settore, criticando aspramente la deriva verso il sistema sanitario privato che, a ben vedere, pero', non è ne' pubblico, nè equo e men che meno universalistico".
Ma l'Italia non è certamente sola in questa grave miopia. Nei giorni scorsi la Confederazione dei Sindacati tedeschi, la DGB, la centrale sindacale tedesca faceva presente "Non è solo alla luce del Coronavirus che l'espansione degli investimenti nel settore sanitario è in ritardo. Gli ospedali tedeschi stanno già lavorando al limite. C'è carenza di personale e negli ultimi anni si è accumulato un arretrato di investimenti di € 39,7 miliardi, causato dagli stati federali e con differenze evidenti da paese a paese.
Le autorità sanitarie, che sono responsabili, tra l'altro, del coordinamento del controllo delle infezioni e delle misure di quarantena, afferma il sindacato tedesco, sono state vittime di un tasso di riduzione negli ultimi anni. Ad esempio, è stato stimato che il numero di medici negli uffici sanitari sia stato ridotto di quasi un terzo negli ultimi 20 anni. Mentre, più risorse umane nel sistema sanitario aiuterebbero a rallentare la diffusione del coronavirus - probabilmente il compito più urgente nel contesto dell'epidemia." conclude la Confederazione dei Sindacati tedeschi, in piena sintonia con quelli italiani. (17/03/2020-ITL/ITNET)
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