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ITALIANI ALL'ESTERO - COVID-19 / STATI UNITI - AMB.D'ITALIA A WASHINGTON VARRICCHIO :"NON ABBIAMO NOTIZIE DI CITTADINI ITALIANI RICOVERATI IN GRAVI CONDIZIONI... NON ESITATE A CONTATTARCI !"

(2020-04-04)

  I numeri di questi giorni sul fronte coronavirus negli Stati Uniti sono decisamente preoccupanti , anche se la comunità italiana - nonostante i ritardi delle amministrazioni americane - non ha esitato , per quanto possibile,  ad applicare le norme sanitarie che il Governo italiano ha decretato nella Penisola per limitare l'effetto pandemia, una volta compresa la virulenza del Coronavirus.

"Negli Stati Uniti sono oltre 270 mila i cittadini italiani ufficialmente residenti, cioè iscritti all’Anagrafe degli italiani residenti all’estero, ovviamente è una stima in difetto, gli italiani che vivono, lavorano, studiano e viaggiano in America durante l’anno saranno molti di più. Probabilmente vicini al mezzo milione." Lo scrive, il direttore de  La Voce di New York, Stefano Vaccara, che ha incontrato telefonicamente l'Ambasciatore d'Italia a Washington,  Armando Varricchio.

Per questa gravissima crisi del Covid-19, alcuni di questi connazionali, residenti permanenti o meno, nelle ultime settimane avevano preso la decisione di tornare in Italia, sia per sentirsi vicino ai propri cari nel momento di grande incertezza della pandemia che si accaniva soprattutto al Nord d’Italia ma anche perché in molti avevano capito che qui negli Stati Uniti la situazione andava a peggiorare e probabilmente sarebbe potuta diventare presto, soprattutto nelle grandi città, anche più pericolosa che in patria. Ma la stragrande maggioranza è rimasta a New York, a Los Angeles, a Chicago, a Boston e tante altre città grandi e piccole..."

Di seguito alcuni 'passaggi' dell'intervista all'Ambasciatore Armando Varricchio:

“Abbiamo creato da diverse settimane in Ambasciata una Task Force incaricata di seguire l’evolversi della situazione negli Stati Uniti ed assistere, in coordinamento con la rete consolare, rapidamente ed efficacemente, i nostri concittadini che sono tantissimi, tra persone regolarmente iscritte all’AIRE e visitatori temporanei. Negli ultimi giorni abbiamo lavorato per mantenere aperto un collegamento diretto di Alitalia tra New York e Fiumicino, abbiamo assistito tanti giovani che si trovavano negli Stati Uniti per programmi di studio e tante persone in vacanza su navi da crociera. Ma soprattutto abbiamo ascoltato la voce di tanti concittadini in difficoltà. Voglio sottolineare con tutti i vostri lettori che siamo qui per loro. Controllate con regolarità il sito dell’Ambasciata e dei Consolati e non esitate a contattarci. L’Ambasciata e i Consolati a Boston, Chicago, Detroit, Filadelfia, Houston, Los Angeles, Miami, New York e San Francisco sono ‘on call’”.

“Al momento non abbiamo notizie di cittadini italiani ricoverati in gravi condizioni. E’ una eventualità che speriamo non si verifichi, ma per la quale dobbiamo essere pronti”.

In questi casi, per un cittadino italiano che si trova negli USA temporaneamente, magari per studio, lavoro, o turismo ed e’ rimasto bloccato nel mezzo della pandemia, voi che consigli dareste? Le assicurazioni sanitarie di viaggio, in questo momento sono utili? Insomma si puo’ andare in ospedale oppure rischiano, con il coronavirus, anche di avere conseguenze finanziarie disastrose?

“Non è semplice consigliare cosa fare in una situazione che presenta profili molto diversi dalle crisi che la comunità internazionale e i singoli Paesi si sono trovati ad affrontare in passato. Per chi si trova qua temporaneamente e’ imperativo salvaguardare la propria salute. Ma è altrettanto fondamentale non incorrere nella scadenza del titolo di ingresso, sia esso un ESTA o un visto, e seguire le indicazioni e linee guida del Governo Federale, a cominciare da quelle emesse dai Centers for Disease Control and Prevention (che forniscono anche utili indicazioni nel caso in cui si abbiano sintomi da COVID-19), e le decisioni e ordinanze dei singoli Stati. Non sono in una posizione per esprimermi sulla questione delle polizze assicurative che variano da caso a caso”.

Ci può dire se, in questo momento, sia meglio per i cittadini italiani restare negli USA o tornare in patria?
“Come dicevo prima la scelta di tornare è personale e può dipendere da molti fattori. A ciò si aggiunga che non e’ facile prevedere l’evoluzione della situazione negli USA nei prossimi giorni e settimane. Da parte mia ricordo la necessità di evitare la scadenza del titolo di ingresso per chi si trova negli USA e le recenti disposizioni del Governo italiano che hanno circoscritto le motivazioni che giustificano un rientro in Italia a ragioni di ‘urgenza assoluta’”.

Se qualche cittadino italiano volesse tornare, voi come potete assisterlo?
“Sul nostro sito www.ambwashingtondc.esteri.it abbiamo pubblicato tutte le informazioni necessarie per assistere i nostri concittadini nelle loro scelte. Ma incoraggio chiunque abbia dei dubbi o quesiti aggiuntivi a non esitare a scriverci a questo indirizzo: washington.emergenza@esteri.it.”

Un ultimo consiglio dell’ambasciatore Varricchio ai cittadini italiani in America?
“Seguite le indicazioni delle autorità locali, statali e federali. Ricordatavi che la prevenzione e la vostra salute cominciano da voi. E, soprattutto, ricordatevi che l’Ambasciata d’Italia negli USA e la rete diplomatico-consolare sono qui per assistervi”.
L’ambasciata d’Italia a Washington, insieme alla rete di sedi consolari sparsa negli Stati Uniti, ha lanciato una raccolta fondi con l’ISSNAF tramite GoFundMe per aiutare gli ospedali italiani. Questo è il link https://www.gofundme.com/f/fundraising-to-benefit-italian-hospitals ."Conclude l'ambasciatore italiano negli USA Armando Varricchio.(04/04/2020-ITL/ITNET)

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