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FORMAZIONE ITALIANO NEL MONDO - DIDATTICA A DISTANZA - ON. SCHIRO' (PD/ESTERO): "ACCOLTO DAL GOVERNO IL MIO INVITO AD ESTENDERE L’USO DELLE PIATTAFORME DIGITALI PER LA DIDATTICA A DISTANZA ANCHE ALLE SCUOLE ALL’ESTERO E AGLI ENTI GESTORI"

(2020-04-24)

  "Il Governo, in occasione dell’approvazione alla Camera del Decreto “Cura Italia”, ha accolto il mio ordine del giorno ad estendere le provvidenze previste per l’uso delle piattaforme per la didattica a distanza anche agli istituti e agli enti che assicurano la promozione linguistica e culturale dell’Italia nel mondo." Ad informarne è la stessa parlamentare eletta dalla Circoscrizione Estero-Europa.

"Con il Decreto, infatti, si è incrementato di 85 milioni il Fondo per l’innovazione digitale e la didattica laboratoriale, destinandoli “a consentire alle istituzioni scolastiche statali di dotarsi – o di potenziare – degli strumenti digitali utili per l’apprendimento a distanza, di mettere a disposizione degli studenti meno abbienti in comodato d’uso dispositivi digitali individuali per la fruizione delle piattaforme, di formare il personale scolastico sulle metodologie e le tecniche per la didattica a distanza”.

"Nel mio ordine del giorno - prosegue la parlamentare del PD - ho ricordato che il Decreto legislativo n. 64, che disciplina la scuola italiana all'estero, include nel sistema formativo nazionale anche il sistema della formazione italiana nel mondo. Tale sistema si articola in scuole statali all'estero; scuole paritarie all'estero; altre scuole italiane all'estero; corsi promossi dagli enti gestori e lettorati.

L’espansione globale della pandemia ha determinato anche in altri paesi la chiusura dei corsi in presenza, trasformati in corsi a distanza dove gli istituti e gli enti gestori, con uno sforzo e un impegno di cui va dato atto, hanno avuto la possibilità di farlo. Ma oltre a sostenere un carico organizzativo e finanziario imprevisto, essi si sono trovati di fronte, come in Italia, a utenti e famiglie che non dispongono a casa di apparecchiature elettroniche adatte. Non c’è ragione, dunque, che lo sforzo fatto per istituti e alunni in Italia non sia esteso anche a chi è inserito nello stesso percorso formativo, ma all’estero.

Questo è particolarmente vero e necessario per gli enti gestori di lingua e cultura italiana nel mondo, per i quali la conversione dell’ordinaria didattica in didattica a distanza è considerata un elemento di differenziazione dell’entità delle anticipazioni sul contributo per il 2020 che deve essere loro concesso.
Colgo l’occasione, a questo proposito, per invitare gli uffici del MAECI a superare questa diversità di trattamento, che mette in difficoltà proprio i più deboli, con il rischio del fermo delle loro attività.

Si tratta, ora, di fare in modo che il Ministero dell’istruzione e il MAECI si coordinino al più presto sulle modalità di estensione delle misure e sull’uso delle risorse, evitando atteggiamenti di scaricabarile e, soprattutto, che la formazione in italiano all’estero, come tante volte è accaduto, torni ad essere figlia di un dio minore." (24/04/2020-ITL/ITNET)

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