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IMMIGRAZIONE - DECRETO SICUREZZA - CORTE COSTITUZIONALE "IRRAGIONEVOLE NORMA CHE PRECLUDE ISCRIZIONE ANAGRAFICA AI RICHIEDENTI ASILO - LA NOTA DELL'ASGI

(2020-07-09)

    La Corte costituzionale ha esaminato oggi le questioni di legittimità costituzionale sollevate dai Tribunali di Milano, Ancona e Salerno sulla disposizione che preclude l’iscrizione anagrafica degli stranieri richiedenti asilo, introdotta con il
primo “Decreto sicurezza” (dl n. 113 del 2018).

In attesa del deposito della sentenza, l’Ufficio stampa della Corte fa sapere che la disposizione censurata non è stata ritenuta dalla Corte in contrasto con l’articolo 77 della Costituzione sui requisiti di necessità e di urgenza dei decreti legge.

Tuttavia, la Corte ne ha dichiarato l’incostituzionalità per violazione dell’articolo 3 della Costituzione sotto un duplice profilo: per irrazionalità intrinseca, poiché la norma censurata non agevola il perseguimento delle finalità di controllo del territorio dichiarate dal decreto sicurezza; per irragionevole disparità di trattamento, perché rende ingiustificatamente più difficile ai richiedenti asilo l’accesso ai servizi che siano anche ad essi garantiti.

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Riportiamo in questa sede una nota dell'ASGI - l'Associazione per gli studi giuridici sull'immigrazione - sulla pronuncia della Consulta.

"La Corte Costituzionale, con il comunicato stampa (sopra pubblicato), ha informato oggi che l’art. 13 del decreto sicurezza (DL 113/2018) è stato dichiarato incostituzionale per violazione dell’art. 3 della Costituzione.
La questione era stata sollevata dal Tribunale di Milano in un giudizio ove un cittadino siriano, difeso dal prof. Valerio Onida  e dall’avv. Alberto Guariso,  aveva contestato il diniego di iscrizione anagrafica  opposto dal Comune di Milano facendo riferimento proprio alla norma del decreto sicurezza.

Nel giudizio erano poi intervenuti ASGI e Avvocati Per Niente, con gli avvocati Alberto Guariso e Livio Neri, a sostegno delle ragioni del cittadino siriano e della incostituzionalità della norma.

Il Comune di Milano si è poi costituito davanti alla Corte Costituzionale sostenendo anch’esso l’irragionevolezza della norma che finiva per danneggiare anche i Comuni.

Analoga eccezione era stata sollevata anche dal Tribunale di Ancona ed è stata esaminata dalla Corte unitamente a quella di Milano.

ASGI – che davanti a molti tribunali d’Italia si è impegnata contro questa disposizione – esprime piena soddisfazione per questa ennesima conferma che le norme ispirate a logiche ideologiche e di esclusione sono non solo ingiuste e inutili, ma anche incompatibili con la nostra costituzione; e si augura che il legislatore sappia, per il futuro,  tenere nella doverosa considerazione  l’esito di questa vicenda che tanti ostacoli ha creato alla condizione dei migranti e alla vita civile." (09/07/2020-ITL/ITNET)

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