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CULTURA ITALIANA NEL MONDO - NEW EUROPEAN BAUHAUS - CONFERENZA DIGITALE DALLA DANIMARCA PROMOSSA DA LA TRIENNALE DI MILANO PARTNER UFFICIALE DEL PROGETTO EUROPEO

(2021-03-29)

La Triennale di Milano ha promosso un ciclo di conferenze digitali, nato a partire da un progetto della Commissione Europea, in cui curatori, designer, studiosi e direttori di musei dei paesi europei riflettono sui temi di design, architettura, demografia, nuove tecnologie e energie rinnovabili per condividere proposte in questo particolare momento della storia europea e mondiale. Gli incontri, programmati tra novembre 2020 e marzo 2021, includono gli appuntamenti con le diverse nazioni europee.
Triennale Milano è Partner ufficiale del progetto New European Bauhaus promosso dalla Commissione Europea***, unica istituzione italiana selezionata insieme ad altre dodici realtà internazionali.

L'ultima delle Conferenze online "A New European Bauhaus" si terrà in Denmark domani 30 marzo 2021, ore 18.00
in lingua inglese
L'incontro, moderato da Marco Sammicheli, sovrintendente Museo del Design Italiano e international relations chief officer di Triennale Milano, viene introdotto da Vanessa Lista, senior trade advisor – creative industries, ambasciata di Danimarca, Roma. Sono coinvolti Vittoria Casanova, investment manager, The Design Index, Copenhagen, Majken Kalhave, executive director, Creative Denmark, Copenhagen, Kent Martinussen, Adm. director, Danish Architecture Center, Copenhagen.

***
Scrive la Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen:

"Chicago, Tel Aviv, Ascona, Dessau, Kaliningrad. Paul Klee, Kandinsky, Anni Albers, László Moholy-Nagy, Iwao Yamawaki. Fondato a Weimar nel 1919 da Walter Gropius e un gruppo di amici, questo movimento per l'architettura, l'arte e il design assunse rapidamente una dimensione internazionale. Da oltre un secolo plasma il pensiero creativo, il design dei mobili e i paesaggi urbani in tutto il mondo. Combinando arte e praticità, l'ingegnosa avanguardia del Bauhaus ha inciso concretamente sulla transizione sociale ed economica verso la società industriale del XXº secolo.

Un secolo dopo ci troviamo ad affrontare nuove sfide globali: i cambiamenti climatici, l'inquinamento, la digitalizzazione e un'esplosione demografica che secondo le previsioni farà aumentare la popolazione mondiale fino a 10 miliardi di persone entro la metà del secolo. Questi sviluppi vanno di pari passo con una crescita economica apparentemente illimitata a scapito del nostro benessere, del nostro pianeta e delle nostre limitate risorse naturali.

Gli edifici e le infrastrutture sono responsabili di almeno il 40% di tutte le emissioni di gas a effetto serra. L'edilizia moderna utilizza in larga misura materiali come il cemento e l'acciaio, la cui produzione richiede immense quantità di energia e che rilasciano direttamente CO2 attraverso reazioni chimiche.

Tutti i segnali vanno nella stessa direzione: dobbiamo ripensare e riprogrammare. In questo processo l'Europa può e deve svolgere un ruolo guida. Ecco perché abbiamo messo il Green Deal europeo al centro della nostra azione. Il Green Deal spalanca una serie di nuove opportunità e rappresenta la nostra nuova strategia di crescita. L'obiettivo primario è che l'Europa sia il primo continente a impatto climatico zero nel 2050. Questo ci richiederà ben più che una semplice riduzione delle emissioni. Serve un modello economico che restituisca al pianeta ciò che gli sottrae, basato su un'economia circolare alimentata da energie rinnovabili.

Ma questo progetto deve andare oltre i puri aspetti ambientali od economici. Bisogna fare in modo che il Green Deal europeo rappresenti anche e soprattutto un nuovo progetto culturale per l'Europa. Ogni movimento ha la propria estetica e il proprio stile. Il cambiamento sistemico che ci attende deve essere caratterizzato da un'impronta estetica distintiva, che faccia convergere stile e sostenibilità.

Per questo intendiamo lanciare un nuovo movimento Bauhaus europeo, una piattaforma collaborativa del design e della creatività, in cui architetti, artisti, studenti, scienziati, ingegneri, designer e chiunque desideri contribuire possano realizzare questa visione. Il nuovo Bauhaus europeo sarà la forza trainante per connotare il Green Deal europeo in maniera innovativa e antropocentrica, rendendolo più attraente. Sarà un movimento basato sulla sostenibilità, l'inclusività e l'estetica, mirante ad avvicinare il Green Deal europeo ai cittadini e porre al centro della vita quotidiana il riciclaggio, le energie rinnovabili e la biodiversità.

Dovremmo essere tutti in grado di percepire, vedere e vivere il Green Deal europeo: grazie a un'industria edile che utilizzi materiali naturali come il legno o il bambù, a un'architettura che adotti forme e principi di costruzione vicine a quelle della natura, che tenga conto degli ecosistemi fin dalla progettazione, che renda possibile e pianifichi la sostenibilità e la riutilizzabilità.

Il nuovo Bauhaus europeo deve inoltre approfittare dell'altra grande tendenza rivoluzionaria del nostro secolo, la digitalizzazione, che sta cambiando sempre più il nostro modo di pensare e di agire. In futuro, le case, gli insediamenti e le città funzioneranno meglio grazie al loro "gemello digitale". Le simulazioni informatiche consentiranno infatti di migliorare le scelte progettuali in termini di efficienza delle risorse, riutilizzabilità o impatto sull'ambiente e sul clima locale. L'obiettivo è realizzare città più vivibili e a impatto climatico zero.

Come lo storico movimento Bauhaus che si diffuse in tutto il mondo partendo da Weimar, il nuovo Bauhaus europeo è immaginato per essere ben più di una semplice scuola di architettura che utilizza nuove tecnologie e tecniche. L'esplosione innovativa del Bauhaus non sarebbe infatti stata immaginabile senza il ponte gettato verso il mondo dell'arte e della cultura o verso le sfide sociali dell'epoca. Il primo Bauhaus ha dimostrato che l'industria e l'eccellenza nel design possono migliorare la vita quotidiana di milioni di persone.

Il nuovo Bauhaus europeo deve innescare una dinamica analoga. Deve dimostrare che ciò che è necessario può essere anche bello, che lo stile e la sostenibilità vanno di pari passo. Dobbiamo abbandonare strade a noi familiari e cambiare la nostra prospettiva. Il nuovo Bauhaus europeo creerà le condizioni necessarie per farlo.

I prossimi due anni vedranno nascere i cinque progetti iniziali del Bauhaus europeo in diversi paesi della nostra Unione. Tutti saranno improntati alla sostenibilità, ciascuno con una sfumatura diversa: i loro temi spazieranno dai materiali da costruzione naturali all'efficienza energetica, dalla demografia alla mobilità orientata al futuro o all'innovazione digitale efficiente sotto il profilo delle risorse, ma sempre in combinazione con la cultura e l'arte. Questi laboratori creativi e sperimentali, autentici punti di attracco per le industrie europee, costituiranno il punto di partenza di una rete europea e mondiale che - al di là dei singoli Bauhaus - punterà a massimizzare l'impatto economico, ecologico e sociale.

L'auspicio è che il Nuovo Bauhaus europeo lanci un movimento creativo e interdisciplinare che sviluppi norme estetiche e funzionali, in sintonia con le tecnologie di punta, l'ambiente e il clima. Se riusciremo a combinare la sostenibilità con il design di eccellenza, il Green Deal europeo riceverà un impulso formidabile, anche al di là delle nostre frontiere. L'obiettivo è stimolare il dibattito su nuovi metodi di costruzione e nuovi moduli di progettazione. Il nuovo Bauhaus europeo deve sperimentare e fornire risposte pratiche alla grande questione sociale del futuro: come immaginare per noi europei una vita moderna in sintonia con la natura? Dipende da noi fornire una risposta che sappia rendere più bello e umano il nostro XXIº secolo". conclude l'editoriale della Presidente von der Leyen. (29/03/2021-ITL/ITNET)

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