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IMPRESE ITALIANE NEL MONDO - AGRICOLTURA MADE IN ITALY - AGRICOLTORI DELLA COLDIRETTI AL BRENNERO PER FERMARE "IL FAKE IN ITALY" A TAVOLA

(2024-04-08)

Per fermare l’invasione di prodotti alimentari stranieri spacciati per italiani che mettono a rischio la salute dei cittadini e il futuro dell’agroalimentare tricolore, migliaia di agricoltori della Coldiretti da tutte le regioni lasciano le proprie aziende per andare a presidiare il valico del Brennero e smascherare il "Fake in Italy" a tavola.

L’appuntamento è da oggi 8 aprile a martedì 9 nell’area di parcheggio “Brennero” al km 1 dell’autostrada del Bren-nero – direzione sud (Austria-Italia). Gli agricoltori della Coldiretti, guidati dal presidente Ettore Prandini, verifi-cheranno il contenuto di tir, camion frigo, autobotti con la collaborazione determinante delle forze dell'ordine.

Un’azione resa necessaria dagli arrivi incontrollati di alimenti dall’estero che spesso non rispettano le stesse regole di quelli nazionali e fanno così concorrenza sleale alle produzioni italiane facendo crollare i prezzi pagati agli agricoltori.

Coldiretti scende in campo per mettere al riparo la sovranità alimentare del nostro Paese, confermando però il valore del commercio leale. L’export  di prodotti agricoli e agroalimentari è un motore importante per l’Italia che ha raggiunto un traguardo significativo con 64,2 miliardi nel 2023. Ma a crescere è anche l’import che ha superato 65 miliardi. Un campanello d’allarme che da un lato induce a rafforzare la strategia produttiva finalizzata a rendere sempre più autosufficiente il Paese, dall’altro a pretendere che sia assicurata la reciprocità negli scambi commerciali.

La richiesta chiara è di bloccare l’arrivo di prodotti dai Paesi terzi che non rispettino gli standard italiani ed europei in materia di sicurezza alimentare, ambientale e di rispetto dei diritti dei lavoratori. Le regole, questo il principio indero-gabile sostenuto da Coldiretti, devono essere le stesse per tutti, altrimenti il commercio si traduce in concorrenza sleale che non solo penalizza le aziende agricole italiane, ma mette a rischio la salute stessa dei consumatori.

La strada è segnata: aumentare la produzione agricola agendo sul fronte dell’innovazione, anche con nuove tecnologie di miglioramento genetico, e sui contratti di filiera. Ma anche con lo stop al consumo di suolo, alle terre incolte e ai pannelli fotovoltaici a terra. Ma tutto questo rischia di essere vanificato se non si mantiene la guardia alta sulle importazioni e sui loro possibili “cambi di identità”.

Per questo occorre garantire corrette informazioni sulle caratteristiche dei prodotti a partire dalla loro origine.

E’ sulla base di questi principi che la Coldiretti ha contestato il Mercosur, l’accordo commerciale con l’America meridionale di cui fanno parte Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay. Alcuni di questi paesi - afferma Coldiretti - sono inadempienti sul piano della sostenibilità delle produzioni agroalimentari con rischi per l’ambiente, la sicurezza alimentare e lo sfruttamento del lavoro minorile evidenziato anche dal Dipartimento del lavoro statunitense.

Ed è ormai storica la battaglia contro il Ceta per l’ingresso di grano canadese prodotto con l’utilizzo del glifosato in modalità che sono vietate in Italia. Un’azione che sembrava isolata, invece il mese scorso i senatori francesi hanno votato contro il Ceta mettendo a rischio la ratifica dell’accordo. A spingere contro gli agricoltori francesi per le stesse motivazioni portate avanti dalla Coldiretti" afferma l'Associazione dei Coltivatori diretti.(08/04/2024-ITL/ITNET)

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