CULTURA ITALIANA NEL MONDO - EMIGRAZIONE - COPRODUZIONE ITALO/CANADESE PER "LA SECONDA PATRIA" DOCU FILM DI PAOLO QUAREGNA SULL'EMIGRAZIONE ITALIANA
Arriva nelle sale per un tour estivo di proiezioni-evento e dibattiti "La seconda patria", il nuovo film documentario di Paolo Quaregna (Felicità a oltranza, Una donna allo specchio, Dancing North), autore di lunga partecipe sensibilità ai temi del documentario sociologico. Una coproduzione tra Italia - con Ila Palma di Rean Mazzone e Dream Film (Belluscone, Totò che visse due volte, L’isola, Che cos’è un Manrico) - e il Canada, con la partecipazione di Istituto Luce-Cinecittà attraverso le sue immagini d’archivio e la distribuzione in sala, per raccontare un tema di emergenza globale e di accesissimo dibattito pubblico e politico nel nostro Paese come le migrazioni. Ma un tema narrato da una visuale meno abituale, di cui i media spesso tengono poco conto: la storia lunga e ancora attuale della migrazione di cittadini italiani negli altri paesi.
Una storia che nel ‘900 ha scritto una pagina enorme, toccando milioni di famiglie. E che si può riassumere con un dato minimo: si stima che nel corso del ‘900 siano partiti dall’Italia circa 30 milioni di emigranti. Attualmente i cittadini di origine italiana nel mondo sono circa 70 milioni. La seconda patria racconta un capitolo di questa storia: la vicenda dei migranti italiani in Canada, nel Quebec, una delle mete più ‘invase’ da nostri concittadini dalla seconda metà del secolo scorso. Senza che nessuno li tacciasse o descrivesse come invasori. Anche se spesso trattati con le medesime logiche di sfruttamento
Il film, seguendo il cammino della famiglia Stea, da Sannicandro di Bari, prima minatori in Belgio nell'immediato dopoguerra, poi lavoratori occasionali a Toronto e a Montreal, infine lavoratori nelle miniere di ferro di Schefferville, nel Grande Nord canadese, offre i ritratti di nove “migranti economici” e dei loro figli che hanno saputo adattarsi a una nuova vita, attivando nuove radici, senza perdere il legame con la loro “italianità”...(http://www.italiannetwork.it/news.aspx?ln=it&id=58405) .(03/07/2019-ITL/ITNET)