IMPRENDITORIA FEMMINILE - A COLLOQUIO CON EDGARDA FIORINI PRESIDENTE DONNE-IMPRESA CONFARTIGIANATO: "L'ITALIA NON E' UN PAESE PER FARE IMPRESA. MA NOI TENIAMO DURO"
“L’Italia non è un paese per imprenditori né, tanto meno, per imprenditrici. Però noi teniamo duro”. Così Edgarda Fiorini, presidente di Donne Impresa di Confartigianato ad ItaliaLavoroTV/Italiannetwork.
“C’è bisogno di sostegno alle imprese che esistono, non solo a quelle in via di formazione, perché – ha spiegato la presidente di Donne-Impresa - dobbiamo mantenere vivo il tessuto economico”. Come? “Innanzitutto partendo da un sistema fiscale concorrenziale anche sul piano europeo. L’Italia – ha esemplificato- è uno Stato sì fondato sul lavoro, come recita la Costituzione, ma di che tipo di lavoro parliamo? Vero o virtuale? Viene tassato il lavoro vero, mentre le imprese che lavorano nel virtuale hanno una tassazione molto più bassa”. “Facciamo pagare le tasse a tutti. Se tutti pagassero, pagheremmo tutti meno”. Inoltre, “le piccole imprese non sono in grado di supportare tutta questa burocrazia”.
“E' vero, come si evince dal Rapporto sull’imprenditoria femminile di Unioncamere le imprese femminili, in tempo di crisi, reagiscono meglio di quelle maschili. Esiste, però, l’altra faccia della medaglia, fa presente la Presidente Fiorini. L’aumento dell’imprenditoria femminile è anche una necessità ed a volte il risultato della perdita del lavoro dipendente. Si ha bisogno di uno stipendio, si sa di avere una particolare vocazione e/o hobby e si fa impresa. Questo non significa che dopo qualche anno non si verifichi, comunque, una chiusura dell’azienda”. “E’ quanto avviene anche nel Mezzogiorno: non c’è lavoro e allora se lo inventano. Le donne trovano sempre nuove soluzioni, soprattutto nel meridione. Ma quante responsabilità vogliamo dare ancora a queste donne?”
“E’ chiaro – ha proseguito ancora Fiorini- che la risposta più immediata da dare loro e ai problemi di conciliazione sono i servizi, che però costano e, federalismo o no, ci saranno sempre meno soldi per i comuni”. “Come Confartigianato – ha spiegato - abbiamo trovato la risposta al nostro interno... “Le donne sviluppano all’interno delle aziende delle buone prassi che utilizzano senza farne pubblicità. Gli uomini spesso non hanno quest'ottica...
"In Europa- ha concluso la presidente di Donne e Impresa- esistono tassazioni diverse, organizzazioni diverse, diverse dimensione di tessuto imprenditoriale, e infatti, le piccole imprese sono una caratteristica tipicamente italiana e non europea. Abbiamo tenuto la crisi proprio perché le piccole imprese, tipiche del nostro territorio, sono più elastiche. Ma per quanto tempo riuscireamo ancora a sopportare? Abbiamo bisogno di sostegno e di semplificazione. Le piccole imprese, maschili o femminili, non sono in grado di sopportare questa burocrazia". E dalla Presidente delle Donne di Confartigianato è partito anche un invito a considerare pregi e difetti di questo Paese nella sua interezza, nonostante le difficoltà che sta attraversando all'alba di questo 150.mo anniversario dell'Unita' d'Italia.(21/02/2011-ITL/ITNET)