Circa le "luci e le ombre" sul cammino dell'informazione elettorale per gli italiani all'estero ItaliaLavorotv/Italian Network ha intervistato Francesco Angelo Siddi, presidente della Ia Commissione Informazione e Comunicazione del Consiglio Generale degli Italiani all'Estero e Segretario Generale della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, al terrmine dei lavori della Commissione nel corso dei quali ha incontrato esponenti della Presidenza del Consiglio dei Ministri e del Ministero degli Affari Esteri, olte che il Direttore di RAI INTERNATIONAL Piero Badaloni.
Siddi nel corso dell'intervista ha stigmatizzato come i preparativi sull'informazione elettorale istituzionale siano arretrati rispetto all'appuntamento, anche perchè da parte delle istituzioni si riteneva che l'impegno culminasse in primavera.Inoltre, l'incontro ha sottolineato come ancora non vi sia una sinergia fra le istituzioni impegnate nella campagna istituzionale e la RAI. L'incontro con il CGIE si è dimostrato utile - ha messo in evidenza Siddi - per far presente i limiti dell'informazione istituzionale e suggerire alcuni elementi prioritari nella realizzazione di tale informazione.
Quanto alle problematiche generali che investono i media italiani all'estero, il Presidente Siddi si è auspicato che il varo della riforma della legge sull'editoria da parte del prossimo Parlamento tenga conto delle peculiarità e dell'importanza dei media all'estero e per l'estero proprio alla luce dell'incidenza che il voto dei cittadini all'estero ha per l'Italia. " Io mi auguro che gli eletti all'estero, di qualunque partito siano, trovino il coraggio - assieme ad altri parlamentari italiani che hanno a cuore questi temi di riportare al centro le questioni vere della vita democratica dello sviluppo del Paese e l'informazione è una condizione centrale dello sviluppo".
Sara' possibile creare una "rete dell'informazione all'estero, che prescinda solo dall'informazione radiotelevisiva del servizio pubblico ?" Per Siddi, al di là del compito primario della RAI in tutto il mondo come servizio pubblico, e' evidente comunque che c'è una questione aperta, che riguarda le proprietà e quindi la possibilità degli imprenditori di competere sul mercato dell'informazione tutta, compresa l'informazione all'estero. "Noi, come CGIE abbiamo ben poco ruolo! afferma Siddi!. Anzi spesso ci sentiamo frustrati nel nostro ruolo perchè abbiamo la sensazione quasi di inutilità: perchè siamo un organismo consultivo, che si ricorda di consultarci quando fa comodo e non quando è necessario".
Pensando all'estero, il Segretario Generale della FNSI pensa ad una molteplicità qualificata di strumenti, gestiti con correttezza dal punto di vista imprenditoriale, proiettati a trasformarsi in impresa efficiente, che non deve vivere di pura assistenza, ma ha bisogno del supporto dello Stato in quanto è evidente che il pluralismo è un bene per la democrazia". "Naturalmente - ha proseguito - ciò comporta la necessità di favorire su questo piano sistemi di correttezza e di legalità che facciano crescere professionalità e proiezione imprenditoriale, facendo così venir fuori la missione reale dell'informazione italiana nel mondo"..(06/03/2008-ITL/ITNET)
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