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DONNE E CULTURA - DONNE E LEADERSHIP NELLE INDUSTRIE CREATIVE TRA ITALIA E REGNO UNITO: ESSERE UNA LEADER E' ANCORA OGGI UNA QUALCOSA CHE SORPRENDE

(2017-11-25)

  Donne e leadership nelle industrie creative tra Italia e Gran Bretagna: se n' è parlato al MAXXI nella Giornata mondiale dedicata alle donne vittime di violenza: un incontro teso a valorizzare l'importante contributo delle donne in entrambe le società, contrassegnato da numerosi esempi sul superamento del gender gap, che dovrebbe divenire elemento imprescindibile.

Nel 2006, la PwC, un'azienda inglese, ha avviato una ricerca in 144 diversi paesi sul gender gap e sulla presenza delle donne nei settori creativi.
Secondo questa ricerca per il 91% delle aziende nei paesi presi in considerazione l'inclusione e la diversità sono una priorita’ e il 7% dei CEO sta cercando di assumere più donne.
L’indagine afferma anche che l'uguaglianza di genere ha un effetto positivo sulla economia e la disparita’ di genere per quanto concerne l'istruzione si ridurra’ sensibilmente nei prossimi 13 anni. Tuttavia, le donne molto qualificate che iniziano a lavorare non vengono retribuite alla stessa stregua degli uomini.

I paesi che hanno raggiunto la maggiore uguaglianza di genere sono: Islanda, Norvegia, Finlandia e Ruanda. In questa classifica, la Gran Bretagna si situa al 15' posto mentre l’Italia e’ all’ 82’ posto.

Mediamente, nei 144 paesi analizzati, il gender gap si attesta intorno al 39%. Negli Stati Uniti e’ intorno al 28%. Per colmare questo divario ci vorranno approssimativamente 217 anni. In Africa, si stima ce ne vorranno 400. In Europa occidentale saranno necessari invece 82 anni. I paesi con la migliore performance in questo ambito in Europa saranno Francia, Germania e Gran Bretagna.

Le disuguaglianze di genere si sono attenuate in 84 paesi mentre in 60 paesi si e’ verificato un declassamento. Come l’Italia che e’ passata in questa classifica dal 70’ all’82’ posto.
Sempre secondo l’indagine, sta crescendo l’attenzione verso le artiste donne. Un esempio, in questo senso, e' la mostra su Suor Plautilla Nelli (1524 - 1588), considerata la prima pittrice fiorentina, a cui per la prima volta, lo scorso marzo, gli Uffizi hanno dedicato una mostra. Ed in effetti quest’anno, il museo fiorentino ha iniziato un percorso a lungo termine finalizzato alla valorizzazione delle artiste donne.

Quanto alla percentuale di lavori realizzati da artiste donne conservate presso le istituzioni museali, questa si attesta intorno al 4% nei musei scozzesi, al 20% al museo Whitworth di Manchester, al 35% presso le varie sedi della Tate e al 33% alla Biennale di Venezia.

44 milioni di dollari e’ stata la cifra piu’ alta pagata per un quadro realizzato da una donna, la pittrice americana Georgia O’Keefe. Diverso il record maschile secondo l’indagine: 179 milioni di dollari per un lavoro di Picasso.

Per quanto concerne la presenza femminile in posizioni apicali nelle istituzioni museali, il 42,6% dei direttori di musei di arte sono donne e sono donne anche il 48% dei ceo dei musei.
Altrettanto positivo l’esito del concorso per direttori di museo indetto dal Mibact lo scorso anno: meta’ dei direttori nominati sono donne.
Un buon risultato se si considera che soltanto il 5% delle aziende incluse nella classifica Fortune Global 500 (una lista dei primi 500 gruppi economici mondiali) ha delle donne in posizioni apicali.

I dati sono stati forniti da Lorenza Battigello, Chief Strategy Officer, EDGE Strategy, nel corso dell'incontro svoltosi al MAXXI dedicato a “Donne e leadership nelle industrie creative tra Italia e Gran Bretagna”.
Organizzato dal British Council, da parte del Segretario di Stato britannico per la cultura insieme al CEO del British Council Sir Ciàran Devane e all’Ambasciatore britannico in Italia Jill Morris, all’incontro hanno preso parte l'On. Anna Ascani, Membro della Commissione Cultura, Scienza e Istruzione e Presidente Intergruppo giovani parlamentari del PD;  Maria Balshaw, Direttore della Tate; Karen Bradley, Segretario di Stato inglese per il Digital, la Cultura, i Media e lo Sport;  Sir Ciarán Devane, Chief Executive del British Council;  e Giovanna Melandri, Presidente della Fondazione  MAXXI.

Ad aprire l’incontro Sir Ciarán Devane che dopo aver apprezzato il ruolo positivo ed importante delle donne all’interno della società e soprattutto nell’industria culturale, ha affermato che molti paesi non risolveranno i loro problemi sino a quando non risolveranno i problemi delle donne e il genere gap. "Dobbiamo lavorare per dare alle donne più potere. Ed arte e cultura possono contribuire all’uguaglianza di genere della societa'. Come British Council ci impegniamo con il nostro Governo a superare il gender gap e a raggiungere una maggiore integrazione”  ha dichiarato Devane.

Dopo aver ricordato il suo impegno, quando era ministro, a favore delle donne vittime di abusi e sfruttamento, e le sue battaglia contro la schiavitù e il traffico di donne, Karen Bradley ha affermato che la presenza femminile in alcuni ambiti professionali e' abbastanza buona. “Le donne sono ben rappresentate nei musei, il 37%; nella pubblicita’, il 50%; e nell’editoria, il 47%. Nel campo dell'architettura sono pero’ il 36%. Dobbiamo dunque lavorare per aumentare queste percentuali anche perche’ le donne raggiungono con maggiori diffiicolta’ posizioni di leadership,” ha osservato Bradley.

"Debbono sapere che ci sono posti per loro nell'industria creativa e bisogna sfruttare i loro talenti per rendere l'industria creativa ancora più creativa. Abbiamo bisogno, inoltre, di modelli, di donne sicure delle proprie capacita’ e delle proprie competenz,” ha concluso Bradley sottolineando che il 50% delle nomine di sua competenza sono donne.

“Quando ho deciso di impegnarmi in politica, ho accettato di correre il rischio: essere una donna in politica, infatti, e’ difficile oggi in Italia" ha affermato l'on.Anna Ascani. Cio' nonostante dobbiamo far capire alle donne che, anche se e’ difficile, debbono provarci, perche’ noi abbiamo bisogno di donne in politica. Certo, noi donne dobbiamo lavorare il doppio rispetto agli uomini e dimostrare ogni volta le nostre competenze”  ha stigmatizzato, apprezzando la decisione del Ministro Franceschini, lo scorso anno, di nominare diverse donne alla guida di alcuni importanti musei.
“E' stata una decisione storica perche' c’erano molti uomini in lizza. Una decisone che ha rivelato che esistono donne qualificate e che il vero problema e’ quello del riconoscimento” ha precisato Ascani.
“A mio avviso, tutto inizia dall’istruzione, e proprio per questo e’ necessario migliorare l'insegnamento dell'uguaglianza di genere nelle scuole,” ha aggiunto Ascani osservando che le giovani generazioni non sono molto consapevoli del fatto che l'uguaglianza non puó essere data per scontata.

“La mia generazione deve essere consapevole che la situazione va migliorata. E cosa più importante vanno dati ruoli diversi alle donne. In questo governo, ci sono ottimi esempi in questo senso come Federica Mogherini, Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, o Roberta Pinotti, Ministro della Difesa. Sono segni importanti che dimostrano che le donne possono ricoprire ruoli, solitamente, maschili,” ha concluso Ascani, che nel gennaio 2016 è stata indicata da Forbes tra i trenta personaggi under 30 più influenti della politica europea.

"Quando sono stata nominata direttore della Tate, tutti hanno sottolineato che ero una donna. In quell’occasione mi sono resa conto che essere una leader e’ ancora oggi una cosa che sorprende” ha esordito Maria Balshaw nominata alla guida della Tate lo scorso gennaio.
“All’interno dei musei le cose sono migliorate ma ancora sussistono diversi ostacoli. Sino a pochi anni fa non c’erano molte donne a rappresentare il mondo dell’arte, ora ce ne sono nove. I ruoli apicali sono ricoperti per la maggior parte da uomini. Non so se questo dipende dal fatto che le donne non si propongono o se non vengono selezionate. Proprio per questo quando fai un passo avanti nella carriera devi fare capire alle altre donne che anche loro possono fare la stessa cosa” ha affermato Balshaw precisando che alla Tate ci sono 15 donne in posizioni apicali.
"Tutte queste donne hanno grandi competenze e diversi modelli di leadership. Alcune sono proiettate verso l’interno, altre sono più proiettate all'esterno, ma non importa. Globalmente abbiamo bisogno di diversi modelli di leadership che può assumere varie modalita’. D'altra parte, oggi c'e' bisogno di diversità, di modelli di business plurali” ha concluso Balshaw.

“Sono una donna alla guida di un museo progettato da una donna, Zaha Hadid. Il board del museo e' composto da cinque donne. Nel nostro team siamo quasi solo donne. E siamo sempre attente ad organizzare mostre su artiste donne” ha affermato Giovanna Melandri precisando che il museo non vuole comunque essere un matriarcato. "Abbiamo bisogno di lottare per un maggiore empowerment ma rimanendo noi stesse, non adottando modalita’ maschili ma agendo come donne” ha aggiunto Melandri lamentando la scarsa presenza di donne in alcuni settori.

"Se c'é un settore indietro in Italia ma anche in Europa e’ il settore dei media. Non so in Gran Bretagna, ma in Italia non una donna dirige un quotidiano nazionale. Penso che questo non sia cosi’ positivo per la narrazione della nostra societa’ ” ha affermato Melandri osservando che le generazioni piu’ giovani danno per scontato che non ci sia piu’ il famoso 'tetto di cristallo’.
“Tante giovani donne non hanno la consapevolezza che bisogna ancora lottare per superare il gender gap. C'é un'enorme responsabilita’ che ci aspetta perche’ le giovani generazioni non hanno esperienza politica e non sanno cosa aspetta loro,” ha concluso Melandri sottolineando che nella sua carica di direttore fa del suo meglio, insieme al team, per dare spazio alle donne.

Dopo l’incontro, si e’ svolta una cerimonia durante la quale sono stati premiati tre partner italiani che hanno sostenuto le relazioni culturali tra Regno Unito e Italia all’interno di un ampio spettro di attivita’: dalla scienza alle industrie creative.
I premiati sono stati la Fondazione Fitzcarraldo, Linda Di Pietro e Psiquadro. (25/11/2017-ITL/ITNET)

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