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DONNE - TRATTA - OCMIN(CISL): "COLPIRE LA DOMANDA PER COLPIRE AL CUORE LA TRATTA DEI 40 MILIONI DI PERSONE RIDOTTE IN SCHIAVITU' "

(2018-08-01)

  "La Tratta rappresenta ancora oggi, purtroppo, un fenomeno diffuso in tutto il mondo. E’ una grave violazione dei diritti fondamentali ed è anche un crimine su cui lucrano i trafficanti di esseri umani che realizzano lauti guadagni dalla vendita di donne, uomini, ragazze e ragazzi, destinati principalmente alla schiavitù dello sfruttamento sessuale e lavorativo." Lo ricorda Liliana Ocmin, responsabile politiche femminili della CISL

  Nel 2016 sarebbero oltre 40 milioni nel mondo le persone ridotte in queste tragiche condizioni. Di queste, circa 29 milioni, ossia una maggioranza pari al 71%, sarebbero donne e ragazze, mentre i restanti 11 milioni, pari al 29%, sarebbero uomini e ragazzi. Sebbene si parli principalmente di adulti (oltre 30 milioni, pari al 75%), i minori si confermano come gruppo rilevante: quasi 10 milioni, ovviamente quelli censiti, pari al 25% del totale.

Questo il quadro tracciato nell’ultimo Rapporto Unicef in occasione della Giornata Internazionale contro la Tratta che si è celebrata lo scorso 30 luglio. In Italia, secondo i dati del Dipartimento per le Pari Opportunità, nell’ambito del Piano Nazionale Anti-Tratta, nel corso del 2017 le vittime minori di tratta e sfruttamento inserite in protezione sono state complessivamente 200, di cui 196 ragazze e 4 ragazzi. Il 46% dei minori emersi è stato sfruttato sessualmente. Per il 93,5% si tratta di ragazze nigeriane comprese tra i 16 e i 17 anni, che vanno ad aggiungersi alle fila delle donne e ragazze di origine rumena e dell’Europa dell’est. U  n dato certo, dunque, e più volte confermato – anche da un indagine dell’OIM – è la crescente presenza di vittime provenienti dalla Nigeria che sono passate dalle 1.500 del 2014 alle oltre 11.000 del 2016.

Come intervenire, allora, per porre rimedio a questa deriva drammatica, a partire da noi donne del sindacato? Gli sforzi che negli ultimi tempi stiamo concentrando sul versante della prostituzione ci convincono sempre di più, considerato il quadro che abbiamo davanti, di essere sulla strada giusta, in linea con gli impegni assunti dalla Cisl durante il XVIII
Congresso confederale, a sostegno della Campagna “Questo è il mio corpo”, promossa dall’Associazione Papa Giovanni XXIII, per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle conseguenze gravi di quello che spesso viene edulcoratamente presentato come il mestiere più antico del mondo e quindi come parte integrante e naturale del nostro vivere.

Ecco perché, come Coordinamento Nazionale donne Cisl abbiamo aderito anche all’iniziativa della “Rete Abolizionista Italiana” che chiede con forza l’approvazione di una legge contro la prostituzione e lo sfruttamento sessuale, sul modello della legislazione già sperimentata nei paesi nordici, che mira appunto a colpire la “domanda”, causa principale del perpetuarsi ed ampliarsi di questa odiosa forma di schiavitù. La prostituzione – recita il comunicato diffuso dalla Rete Abolizionista - costituisce una delle più gravi minacce alla libertà, alla salute e alla promozione sociale delle donne. Essa, pertanto, è un fenomeno di genere che riguarda tutte le donne e i cosiddetti “clienti” sono più del 90% uomini.

La domanda di prostituzione da parte degli uomini non si ferma alle donne ma coinvolge, come abbiamo visto, anche i minori e mette a rischio la vita e la salute di tanti bambini e bambine. Occorre spezzare, dunque, le catene di questo malaffare, nella consapevolezza che “colpire la domanda di prostituzione vuol dire colpire al cuore lo sfruttamento sessuale e la tratta delle donne”. Chiediamo, dunque, al Governo, come richiamato anche dalla nostra Segretaria generale Annamaria Furlan, di porre la dovuta attenzione a questo grave problema facendosi promotore prima possibile di un disegno di legge che vada in questa direzione. Combattere la prostituzione vuol dire, inoltre, difendere i diritti inviolabili di tutti gli individui, siano essi donne, uomini e di qualsiasi provenienza geografica, soprattutto se trattasi di minori in quanto soggetti più fragili nei cui confronti avvengono quotidianamente violenze indicibili.

Vi lasciamo con queste riflessioni e cogliamo l’occasione per augurare a tutte e a tutti voi e alle vostre famiglie, in vista della pausa estiva, buone ferie di meritato riposo. Riprenderemo il nostro appuntamento con il primo numero utile di settembre. Liliana Ocmin (01/08/2018-ITL/ITNET)

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