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FORMAZIONE ITALIANA ALL'ESTERO - SCUOLA ITALIANA ALL'ESTERO - PUBBLICATI BANDI PERSONALE SCOLASTICO DA INVIARE ALL'ESTERO

(2019-02-01)

Il  31 gennaio 2019 incontro dei sindacati della scuola al MAECI con la presenza del MIUR è stata fornita alle organizzazioni sindacali l’informazione sulle variazioni per l’a.s. 2019/20 del contingente del personale scolastico all’estero che utilizza i 674 (di cui 50 di potenziamento) posti previsti dal Dlgs 64/2017.

Il MAECI, - si legge in una nota dei sindacati - in continuità con le scelte già operate per il corrente anno, riduce ulteriormente l’organico delle scuole statali italiane all’estero applicando il DM 2501 dell’8 gennaio 2018 sugli insegnamenti obbligatori delle scuole statali che dovranno essere assegnati a contrattisti locali. Vengono ridotti 4 posti ad Asmara di Ed.motoria I grado, Ed.motoria II grado, Matematica I grado, Inglese II grado; 1 posto a Barcellona di Matematica I grado; 1 posto a Istanbul di Inglese I grado; 4 posti a Madrid di Ed.musicale I grado, Inglese I grado, Ed.motoria I grado e Inglese II grado. Un posto di economia aziendale di Addis Abeba viene soppresso per riduzione delle ore di insegnamento. I posti vengono utilizzati autorizzando 2 posti a Addis Abeba (1 scuola primaria e 1 di Filosofia e scienze umane) e 7 posti di sostegno assegnati al livello primario (3 posti assegnati a Barcellona, Zurigo e Atene), al I grado (1 posto a Barcellona e 1 posto a Madrid) e al II grado (1 posto a Atene e 1 a Parigi). Si tratta di una scelta condivisibile che porta i posti di sostegno all’estero, peraltro non ancora assegnati per il 2018/19, da 10 a 17 eliminando però materie fondamentali del curricolo italiano (le educazioni motoria, tecnologica e musicale, matematica e scienze e inglese) che saranno quindi affidate a contratti locali o, cosa molto probabile in Africa per l’impossibilità già verificata di assumere docenti locali, ad assegnazioni annuali che incideranno molto negativamente sulla continuità didattica.

Nell’utilizzo del contingente disponibile non si coprono gli spezzoni orari né si risponde alle esigenze di potenziamento dell’offerta formativa rappresentate dalle scuole statali italiane mentre si incrementano i posti di lettorato e delle scuole paritarie. Si riducono inoltre le assegnazioni per i corsi di lingua italiana, anche in questo caso a vantaggio di lettorati e scuole paritarie.

Si incrementa di due posti, da 113 posti a 115 posti, il contingente italiano nelle scuole europee in coerenza con l’indirizzo di un maggior impegno degli stati membri dell’UE.

Come FLC CGIL - afferma la CGIL -  abbiamo espresso il nostro dissenso rispetto alle scelte del MAECI e del MIUR che non rispondano alle richieste delle scuole statali, dei corsi e delle sedi consolari e proseguono invece nella direzione di un indebolimento delle scuole statali e dei corsi. Abbiamo inoltre chiesto, come facciamo in tutte le occasioni, di rivedere impianto complessivo e contenuti del dlgs 64/2017 che tanti danni sta procurando al sistema educativo all’estero.

In occasione dell’incontro abbiamo chiesto il numero di domande pervenute per la partecipazione alla selezione per l’estero sul quale, insieme a CISL e UIL, abbiamo più volte chiesto un confronto finalizzato a superare le tante illegittimità e violazione del CCNL vigente che produrranno un contenzioso diffuso e sul quale i Segretari Generali di FLC CGIOL, CISL FSUR e UIL Scuola RUA hanno comunicato “l’inevitabile l’attivazione di azioni vertenziali, anche di natura legale, volte a ripristinare la piena legittimità del contratto nazionale e ad assicurare l’adeguata tutela delle categorie interessate dai bandi”.

Il MIUR ha informato che sono circa 2.500 le domande presentate dai docenti e che saranno quanto prima costituite le commissioni per i colloqui previsti dal bando.

A conclusione dell’incontro come FLC CGIL abbiamo sollecitato il MAECI e procedere rapidamente all’adeguamento, previsto dal dlgs 64/2017, della retribuzione dei dipendenti a tempo indeterminato assunti con contratto locale nelle scuole statali all’estero. Si tratta di lavoratori che, specialmente in Africa, sono in attesa da anni che sia riconosciuto loro il diritto ad uno stipendio equo. (01/02/2019-ITL/ITNET)

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