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DONNE ITALIANE ALL'ESTERO - IN SVIZZERA I° MAGGIO CON IL SINDACATO UNIA ALL'INSEGNA DIRITTI DELLE DONNE SUL LAVORO "PIU' RISPETTO, PIU' SALARIO E PIU' TEMPO"

(2019-05-02)

1º maggio Festa del lavoro 2019 all’insegna dello sciopero delle donne in Svizzera. Folto il numero delle donne italiane iscritte all'Unione sindacale svizzera.
In occasione della festa del lavoro migliaia di persone sono scese in piazza in numerose città e comuni della Svizzera. Il 1º maggio quest’anno è stato dedicato alla mobilitazione per la giornata d’azione e di sciopero delle donne del 14 giugno. Molte donne che hanno preso la parola durante i comizi e le feste del 1º maggio rivendicando piu' rispetto, più salario e più tempo.

Le donne in Svizzera sono arrabbiate. Lo hanno mostrato con chiarezzai in occasione della festa del 1º maggio. A Zurigo, Berna, Basilea, Altdorf, Losanna Lugano o Sion rivendicano durante le manifestazioni, i comizi e le feste rispetto, più salario e più tempo.
In vista della giornata d’azione e di sciopero delle donne* del 14 giugno emerge che in Svizzera le donne sono tante e sono pronte a lottare.

L’ingiustizia ha un genere
La presidente di Unia Vania Alleva è intervenuta  la mattina a Winterthur ZH e la sera ad Altdorf UR. Nel suo discorso ha sottolineato "Oggi anziché trovarci in una situazione di equilibrio sociale e di integrazione ci confrontiamo con una crescente disparità e discriminazione. «L’ingiustizia ha anche un genere. Nella ricca Svizzera, noi donne continuiamo a guadagnare in media il 17% in meno rispetto ai nostri colleghi maschi. Ripeto in media. Nella nostra esperienza sindacale quotidiana riscontriamo spesso casi molto più estremi. Noi ci opponiamo a tutto questo basandoci su valori forti: solidarietà, equilibrio sociale, giustizia e libertà.»

Nessuna legge permette una discriminazione contro le donne
Véronique Polito, esponente del Comitato direttore di Unia, ha  preso la parola a Bienne BE, invitando le donne a partecipare numerose alla giornata d’azione e di sciopero del 14 giugno. “Per le donne la ‘pace del lavoro’ non ha senso fino a quando permangono la disparità salariale e il sessismo. Il diritto allo sciopero è un diritto inalienabile sancito negli accordi internazionali come pure nella Costituzione federale. Nessuna legge dà il diritto di pagare sistematicamente di meno  le donne e di sfruttarle”, afferma Polito.

Più giustizia                                                                                                                 
Nel suo discorso a Thun BE Corrado Pardini, esponente del Comitato direttore di Unia, ha rivendicato più giustizia ed ha sottolineato : «Per noi è inaccettabile lavorare a fianco di una collega che pur facendo lo stesso lavoro continua a guadagnare molto meno di noi. La disparità salariale non è solo ingiusta e stupida, ma da decenni è anche illegale e incostituzionale.» (02/05/2019-ITL/ITNET)

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