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DONNE - OCCUPAZIONE /EUROPA - EUROPARLAMENTO CHIEDE MISURE VINCOLANTI SU DIVARIO RETRIIBUTIVO TRA GENERI; APPLICAZIONE PRINCIPIO PARITA' RETRIBUZIONE A PARITA' LAVORO

(2020-01-30)

  Anche se il principio di “parità di retribuzione per lavori di pari valore” e venne introdotto già nel Trattato di Roma nel 1957, il cosiddetto “divario retributivo” persiste - con miglioramenti marginali raggiunti negli ultimi dieci anni.
Il Parlamento europeo ha costantemente chiesto più azioni per ridurre il divario retributivo di genere e ha adottato una risoluzione in seguito al dibattito nella plenaria di gennaio.

Nell’Unione europea il divario retributivo varia ampiamente: la percentuale più alta si riscontra in Estonia (25,6%). A seguire: Repubblica Ceca (21,1%), Germania (21%), Regno Unito (20,8%), Austria (19,9%) e Slovacchia (19,8%) - dati del 2017. Le percentuali più basse si ritrovano in Slovenia (8%), Polonia (7,2%), Belgio (6%), Italia e Lussemburgo (entrambi 5%) e Romania (3,5%).
La parità retributiva è disciplinata da una direttiva UE, ma il Parlamento europeo ne ha ripetutamente chiesto la revisione e ulteriori misure. La presidente della Commissione Ursula von der Leyen ha annunciato che la sua Commissione lavorerà su una nuova strategia europea per l'uguaglianza di genere e su misure vincolanti per la trasparenza retributiva.

Nella risoluzione, votata il 30 gennaio, il Parlamento sollecita la Commissione europea a proporre misure vincolanti sul divario retributivo di genere e sulla trasparenza retributiva, sia nel settore pubblico che in quello privato.
a risoluzione chiede:
Obiettivi chiari per gli stati membri per ridurre il divario retributivo di genere nei prossimi cinque anni (attraverso un Piano aggiornato sul divario retributivo);

Investimenti nell’istruzione primaria e servizi di assistenza;

Investimenti in accordi di lavoro che tengano conto dei bisogni familiari per garantire una partecipazione equa delle donne al mercato del lavoro;

Disposizioni adeguate per le donne più anziane, come crediti per periodi di cura, pensioni minime adeguate e benefici ai superstiti;

Promozione della formazione professionale e dell’apprendimento permanente per le donne, ma soprattutto dell’imprenditorialità, dello studio delle materie STEM e dell’educazione digitale per le ragazze fin dalla più tenera età.

Per tali motivi , ha chiesto :

Misure vincolanti sul divario retributivo tra generi e trasparenza sulle retribuzioni
e l'Applicazione del principio di parità di retribuzione a parità di lavoro sancito dai trattati

Il divario retributivo medio tra i sessi nell'UE è del 16% (37% per i pensionati)

I deputati hanno esortato la Commissione a presentare una strategia ambiziosa per la parità di genere, che includa delle misure per ridurre il divario retributivo di genere.

Nella risoluzione non legislativa approvata giovedì con 493 voti favorevoli, 82 contrari e 79 astensioni, il Parlamento accoglie con favore l'impegno della nuova Presidente della Commissione di fare della "parità di retribuzione a parità di lavoro" il principio fondante della nuova strategia europea di genere che sarà presentata a marzo.

I deputati vogliono che tale strategia includa delle disposizioni vincolanti sulla trasparenza delle retribuzioni e sul divario retributivo tra i generi, da applicare sia al settore pubblico che a quello privato, nonché degli obiettivi chiari e un monitoraggio più efficace dei progressi compiuti. Chiedono inoltre che il Piano d'azione per affrontare il problema del divario retributivo di genere, che dovrebbe fissare obiettivi chiari per gli Stati membri al fine di ridurre il divario nei prossimi cinque anni, sia rivisto entro la fine del 2020.

Per affrontare alla radice le cause del divario retributivo, il Parlamento esorta gli Stati membri a investire nell'istruzione e nei servizi di assistenza alla prima infanzia, nonché nelle modalità di lavoro a misura di famiglia, così da garantire alle donne un'equa partecipazione al mercato del lavoro. Considerando che il divario retributivo di genere è più del doppio per i pensionati, i deputati chiedono anche delle disposizioni adeguate per le donne più anziane, come crediti per i periodi di cura, pensioni minime adeguate e prestazioni di reversibilità.

L'apprendimento continuo e la formazione professionale dovrebbero garantire alle donne l'accesso a occupazione e opportunità di alta qualità. In particolare, i deputati chiedono una maggiore promozione delle materie imprenditoriali, scientifiche, tecnologiche, ingegneristiche e matematiche (STEM) e dell'educazione digitale per le ragazze fin dalla più giovane età, al fine di combattere gli stereotipi educativi esistenti e garantire alle donne l'accesso a settori in via di sviluppo e ben remunerati. (30/01/2020-ITL/ITNET)

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