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DONNE - MALATTIE PROFESSIONALI - BOTTAZZI(INCA CGIL): "INDUSTRIA E SERVIZI AL PRIMO POSTO FRA LE DONNE, MA E' NELLA P.A. CHE MAGGIOR INCIDENZA. TUNNEL CARPALE IN PRIMO PIANO

(2020-03-09)

In occasione dell’8 marzo l’INAIL ha presentato i dati relativi alle malattie professionali  denunciate dalle lavoratrici. Si tratta di dati importanti ed utili al nostro lavoro di tutela. Come pure importante anche ai fini della prevenzione e alla evidenziazione del rischio il dato relativo agli infortuni in itinere.

I primi dati provvisori del 2019, rilevati allo scorso 31 dicembre e diffusi dall’Inail alla fine di gennaio nella sezione Open data, se confrontati con quelli dell’anno precedente (rilevati al 31 dicembre 2018 per omogeneità di confronto), mostrano come nel complesso le denunce di malattia professionale protocollate per maschi e femmine siano aumentate del 2,9%, dalle 59,6mila del 2018 alle oltre 61mila del 2019.

Prosegue così il trend di aumento sostenuto delle denunce di malattia osservato negli ultimi 10 anni, con le sole eccezioni del 2012 e del 2017. Dopo i sensibili aumenti, anche a due cifre, registrati in quasi tutti gli anni precedenti, a partire dal 2015 la crescita ha rallentato sensibilmente. I primi dati del 2019 indicano un aumento del fenomeno sia per le lavoratrici che per i lavoratori: rispetto al 2018 le denunce delle donne sono state 648 in più (+4,0%), da 16.006 a 16.654, mentre tra gli uomini l’incremento è stato di 1.077 casi (+2,5%), da 43.579 a 44.656.Prendendo in considerazione i dati annuali più consolidati (aggiornati al 31 ottobre 2019) si rileva che le malattie professionali denunciate dalle lavoratrici nel 2018 sono state 15.992 (143 in più rispetto all’anno precedente), pari al 26,9% delle 59.504 tecnopatie denunciate nel complesso.

Rispetto al 2014 (con 57.371 casi) si è avuto un aumento del ,7% delle malattie denunciate in complesso, sintesi di un incremento pari al 7,1% per gli uomini e di un calo del 4,6% per le donne. Le statistiche Inail mettono in luce anche il fenomeno delle denunce “plurime”. Per il sistema di catalogazione tabellare adottato, infatti, da un’unica segnalazione per un lavoratore possono essere protocollate anche più denunce, una per ogni specifica patologia, anche se relativa allo stesso rischio/sistema organo-funzionale.

Nel caso delle donne, in particolare, alle quasi 16mila denunce protocollate nel 2018 corrispondono 11.292 lavoratrici.

La distribuzione per settore di attività. Il 74,1% delle denunce femminili di malattia professionale nel 2018 si sono concentrate nella gestione più grande dell’Industria e servizi (contro l’81,6% dei maschi), il 23,5% nell’Agricoltura e il restante 2,4% nel Conto Stato.

Quest’ultima gestione – a causa della forte presenza femminile tra gli occupati di molti settori del pubblico impiego, come la scuola e i ministeri – detiene il primato di incidenza percentuale femminile tra le denunce di malattia professionale (394 casi su 671, pari al 58,7%).

Caratteristica, anche per effetto delle distribuzioni occupazionali “di genere”, è la diversa partizione delle denunce per i due sessi nell’ambito delle attività dell’Industria e servizi. Escludendo i casi non determinati, più di due denunce su tre (69,6%) di lavoratori uomini si concentrano nelle attività industriali, come quelle manifatturiere e delle costruzioni. Nel caso delle lavoratrici, il 66,3% dei casi ricade, invece, nei settori dei servizi (commercio, trasporti, sanità...) e il restante 33,7% nelle attività industriali.

. A livello territoriale le denunce di malattie professionali femminili nel 2018 si sono concentrate per il 37,1% al Centro, per il 36,6% al Nord e per il 26,3% nel Mezzogiorno, con una distribuzione sensibilmente diversa rispetto a quella delle denunce di infortunio sul lavoro, il 60% delle quali è concentrato nel Nord della penisola. Una spiegazione plausibile di questa discrepanza chiama in causa le diverse vocazioni economiche del nostro territorio e il conseguente impatto sull’esposizione delle lavoratrici al rischio infortunistico piuttosto che tecnopatico.

L’incidenza femminile sul totale delle denunce di malattia professionale presentate all’Inail nel 2018 è stata pari al 30,7% al Nord, al 29,5% al Centro e al 20,7% nel Mezzogiorno.

. Anche nel 2018 a colpire i lavoratori nel complesso (77,3% del totale delle denunce) sono state soprattutto le malattie del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo e quelle del sistema nervoso. Dietro questo risultato medio si nasconde, però, una differenza ben marcata tra uomini e donne: se le patologie citate rappresentano il 72,5% delle denunce dei lavoratori, la percentuale sale al 90,3% tra le lavoratrici (oltre 14mila delle 15.992 denunce complessive). In particolare, fra le patologie del sistema osteo-muscolare, le malattie più frequenti sono le dorsopatie e i disturbi dei tessuti molli (circa il 92%) e, fra quelle del sistema nervoso, la quasi totalità è rappresentata dalla sindrome del tunnel carpale.

Dal confronto di genere di queste tre patologie appena citate, che insieme rappresentano il 70,6% delle denunce totali, emerge che la quota femminile è dell’84,5% contro il 65,4% per gli uomini.

Nei disturbi psichici l’incidenza femminile è  più alta. In termini di incidenza delle donne sul totale per patologia, si distinguono i disturbi psichici e comportamentali, tra i quali rientra il cosiddetto “mobbing”, e le malattie del sistema nervoso (soprattutto sindromi del tunnel carpale), rispettivamente con il 49,6% e il 42,7%. In particolare nel 2018, i disturbi psichici vengono denunciati quasi nella stessa misura da entrambi i sessi (255 casi per il genere maschile e 251 per quello femminile). Per la sindrome del tunnel carpale, che rientra nella famiglia dei “disturbi dei nervi, delle radici e dei plessi nervosi”, nel 2018 vengono denunciati 3.010 casi per le lavoratrici contro i 4.014 degli uomini.

Le patologie a carico dell’orecchio, con particolare riferimento all’ipoacusia, risultano invece contenute per le lavoratrici (187 nel 2018), mentre sono numericamente molto rilevanti tra i lavoratori (4.749).

Anche i tumori appaiono, sia in termini assoluti che di incidenza, più denunciati dagli uomini che dalle donne (le 2.440 denunce protocollate nel 2018 per i lavoratori rappresentano il 5,6% delle denunce maschili, contro le 217 per le lavoratrici, pari all'1,4% di tutte quelle femminili).(09/03/2020-ITL/ITNET)

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