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DONNE - LAVORO - FRACASSI (V.PRES. CNEL): FRACASSI (CNEL): “OCCUPAZIONE E WELFARE PER CONTRASTARE DISUGUAGLIANZA DI GENERE”

(2020-09-22)

  “L’emergenza sanitaria in corso rischia di compromettere i pur importanti risultati raggiunti finora in tema di parità di genere. La pandemia ha evidenziato le criticità presenti con riferimento al lavoro, alla condivisione dei carichi di cura, alla violenza, alla formazione e allo stato di povertà. La situazione che stiamo vivendo rischia di acuire le disuguaglianze di genere esistenti nel Paese, rendendo il sistema ancora meno inclusivo. Le risorse europee Next Generation EU costituiscono una opportunità straordinaria a patto che non si frammentino gli interventi. Creare lavoro, rafforzare il welfare e la conoscenza sono i tre assi su cui chiediamo di intervenire”.

Lo ha affermato la vicepresidente del CNEL, Gianna Fracassi, a margine dell’incontro straordinario del Forum permanente delle pari opportunità del CNEL, svoltosi oggi in modalità telematica, per individuare le priorità su cui investire le risorse europee del programma NextGenerationEU. ( VEDI: https://youtu.be/rxN3_bubya8)

Il forum, di cui fanno parte le rappresentanti delle principali forze sociali, ha elaborato un Manifesto che sarà sottoposto all’approvazione della prossima Assemblea del CNEL.

Nella proposta si legge tra l’altro che “al fine di ridurre i dati relativi alle dimissioni da parte delle lavoratrici madri nei primi anni di vita del bambino o il numero delle richieste di part-time è necessario che gli asili nido raggiungano una copertura fino al 60% dei posti nei prossimi 5 anni; serve una copertura 100% scuola dell’infanzia per tutti e in tutto il territorio nazionale; occorre aumentare il tempo scuola primaria, raddoppiando il tempo pieno. Inoltre, occorre rafforzare le infrastrutture territoriali socio-assistenziali in particolare di assistenza ai disabili, agli anziani e l’housing sociale”.

La crisi epidemiologica ha avuto un marcato impatto sull’organizzazione familiare, con riflessi sui carichi di cura, sugli equilibri delle convivenze e sulle opportunità di apprendimento dei bambini. Il costo dell’adattamento del lavoro agli equilibri familiari ricade per il 38% sulle occupate donne (per il 43% se con figli fino a 5 anni) e per il 12% sugli occupati padri.

Secondo dati Istat sul mercato del lavoro dello scorso anno emerge che il differenziale nel tasso di attività è +18.5% a favore degli uomini rispetto alle donne; quello nel tasso di occupazione pari a +17.9% a favore degli uomini; Differenziale medio fra le pensioni percepite dalle donne rispetto a quelle degli uomini, pari al 33%. (22/09/2020-ITL/ITNET)

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