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DONNE - NON SOLO 8 MARZO - V.PRES.CAMERA SPADONI: "ALLA CAMERA PdL MODIFICA CODICE P.O. SU RAPPORTO SITUAZIONE PERSONALE SU BASE VOLONTARIA NELLA DIREZIONE PROPOSTA COMMISSIONE UE"

AL VIA SERVIZIO STUDI CAMERA ANALISI "IMPATTO DI GENERE" NEI DOSSIER COMMISSIONI E NUOVE PROPOSTE DI LEGGE

(2021-03-08)

Buon pomeriggio a tutti, sono particolarmente lieta di portare il saluto della Camera dei deputati e del Presidente Roberto Fico a questo importante appuntamento e ringrazio la Ministra Bonetti, per averlo organizzato. Desidero altresì ringraziare il Presidente del Consiglio per il suo video-messaggio e per gli spunti molto interessanti che sicuramente contribuiranno a questa discussione.
"Viste le sfide che abbiamo davanti a noi, fondamentali questi momenti di scambio di idee e di confronto.

"La pandemia che ci ha investito, ci da modo di pensare ad un nuovo modello di sviluppo non solo su un piano ambientale, ma anche su quello economico e sociale, la grande ambizione sottesa ai diciassette Obiettivi di sviluppo dell’Agenda 2030.  Al centro di questo nuovo modello di sviluppo dobbiamo mettere la PARITA’ DI GENERE, un tema che è urgente ovunque, ma soprattutto in Italia." lo ha affermato la vice Presidente della Camera Maria Edera Spadoni intervenendo all'incontro promosso dalla Ministra per le Pari Opportunita', Elena Bonetti, per l'avvio della stesura della Strategia Nazionale per le Pari Opportunità.

Ora "sappiamo che la questione delle pari opportunità passa prima di tutto dall’’occupazione, avevamo un obiettivo Europeo, quello di raggiungere entro il 2010, un tasso di  occupazione femminile pari al 60%, obiettivo che purtroppo non è stato raggiunto. Siamo al 48,5% rispetto alla media europea del 64,5% (secondo i dati ISTAT). Quindi il nostro primo e indispensabile obiettivo deve essere la crescita dell’occupazione femminile.

Il Consiglio Europeo ha richiamato l’Italia per la violazione della PARITA’ DI GENERE, tra uomo e donna sul lavoro, secondo Strasburgo ad esempio non è stato fatto abbastanza per quanto concerne la pari retribuzione tra donna e uomo.
Tra gli indici di parità individuati nel rapporto annuale del World Economic Forum, c’è quello del ‘trattamento economico’ che da noi ha registrato l’andamento più negativo, come registra il Gender Gap Report di Job Pricing in Italia gli uomini hanno guadagnato in media il 12,7 % in più delle donne.
E’ di qualche giorno fa  la notizia che la Commissione europea ha presentato una proposta di direttiva sulla trasparenza salariale per garantire che tutti i cittadini degli stati membri ricevano la stessa retribuzione per uno stesso lavoro a prescindere dal proprio genere.

Nel documento pubblicato dalla Commissione si prevedono misure che aumentano la trasparenza interna alle aziende, rafforzando i diritti di chi subisce discriminazioni. Accolgo con favore questa proposta, segno che anche l’Unione Europea ha una sensibilità particolare nei confronti della condizione femminile. Come ha più volte dichiarato la Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen.

Alla Camera dei deputati è al vaglio una proposta di legge che modificando l’art. 46 del codice delle pari opportunità, in materia di rapporto sulla situazione del personale, va precisamente nella direzione della proposta della Commissione UE : introducendo la possibilità per le aziende sotto i cento dipendenti, di redigere il rapporto sulla situazione del personale su base volontaria e di richiedere all’INPS di inviare annualmente al Ministero del Lavoro e delle politiche sociali l’elenco delle imprese che rientrano nell’ambito di applicazione della norma.

Il numero delle neo-mamme che hanno presentato le dimissioni nel 2019, non riuscendo a conciliare lavoro e cura familiare, è avvilente e sottolinea come in una coppia, visto il divario salariale, le donne sono le prime ad essere sacrificate.
Linda Laura Sabbadini, direttrice Istat, in un recente articolo parla di dati ancor più preoccupanti: abbiamo 440 mila lavoratrici in meno rispetto a dicembre del 2020, su 101.000 posti di lavoro persi, 99.000 erano occupati da donne.
Non dobbiamo più perdere tempo: le donne e i giovani già in difficoltà nel nostro Paese, sono i più colpiti dall’emergenza sanitaria.
Aumentare l’occupazione femminile significa anche fornire un’indipendenza economica che contribuisce ad uscire dalla spirale della violenza.

C’è bisogno di una strategia complessiva: da una grande offensiva culturale per rimuovere gli ostacoli all’accesso al lavoro legati agli stereotipi di genere (riempire i gap formativi tra uomini e donne, le quali si laureano di più ma non nelle facoltà STEM); ad una forte azione di investimento nelle infrastrutture sociali (asili nido, sanità di prossimità, servizi sociali sul territorio), tesa a rimuovere gli ostacoli all’accesso e alla permanenza delle donne nel mondo del lavoro.

Dobbiamo far sì che la società si faccia carico del lavoro di cura, che è stato da sempre relegato alle donne, anche attraverso politiche che aiutino non solo la conciliazione ma la condivisione del lavoro di cura.
Bisogna poi investire nell’imprenditoria femminile, facilitando l’accesso al credito e incentivando le aziende che si muovono nei nuovi settori emergenti.

In Parlamento abbiamo lavorato molto sul piano di investimenti del PNRR, cercando di sottolineare l’importanza dell’impatto di genere ex ante e un legame effettivo con i progetti. Gli investimenti del PNRR sono vincolati al 57% in settori che favoriscono di più l’occupazione maschile e questo può essere un altro ostacolo per le donne che dobbiamo superare.

La nostra occasione di crescita deve essere inclusiva, avere una visione a 360 gradi sull’impatto che le scelte che si faranno avranno sui cittadini. Proprio parlando di analisi di impatto di genere, sono lieta di segnalare oggi qui, che da oggi lunedì 8 Marzo, il Servizio Studi della Camera dei deputati avvierà per la prima volta in Italia, un nuovo servizio di analisi dell’impatto di genere nei dossier di documentazione forniti alle Commissioni, sulle nuove proposte di legge.

Un traguardo importante arrivato grazie all’approvazione di un ordine del giorno al Bilancio interno Camera, firmato dalla sottoscritta e che ha avuto l’appoggio trasversale di molte deputate, avente lo scopo di valutare ex ante quale impatto possa avere un provvedimento di legge sulla vita delle donne.
Purtroppo, spesso, le leggi hanno un impatto diverso su donne e uomini e possono persino consolidare le disuguaglianze sociali, culturali e economiche....Il legislatore avrà uno strumento nuovo per legiferare, il nostro compito è quindi quello di evitare nuove e future disparità, cercando di soddisfare i diversi bisogni e interessi di donne e uomini. C’è ancora molto da fare, ma con la collaborazione tra le Istituzioni, il Parlamento e il Governo, sono certa che potremo andare lontano." ha concluso la vice presidente della Camera, Maria Edera Spadoni (M5S) (08/03/2021-ITL/ITNET)

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