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ECONOMIA ITALIANA - EMA - DELEGAZIONE EUROPAR AD AMSTERDAM - EUROPARL GARDINI (CAPO GRUPPO FI): "LA VISITA AD AMSTERDAM CON PIU' DOMANDE CHE RISPOSTE"

(2018-02-22)

  L'Italia non demorde a Bruxelles sulla questione de l'EMA, l'agenzia europea per il Farmaco, che, dopo tutti i preparativi per conquistare la sede a Milano, ha perso in un sorteggio quanto mai assurdo.  D'altra parte, le assicurazioni e garanzie offerte da Amsterdam sembrerebbero all'atto pratico poco rispondenti rispetto alle premesse ventilate. Altri Paesi, infatti, in prima linea la Germania hanno dichiarato (vedi ieri l'europarlamentare tedesca Monica Hohlmeier (CSU) ha dichiarato in sede parlamentare di  non  fidarsi  delle garanzie olandesi per Ema. (vedi:  )

Oggi anche l'europarlamentare Elisabetta Gardini ha dichiarato le proprie riserve:   

"I rappresentanti del governo olandese - osserva in una nota la  capogruppo di Fi al Parlamento Europeo Elisabetta Gardini in missione ad Amsterdam con la Commissione Envi del Parlamento Ue per il caso Ema -  hanno  dato scontate  rassicurazioni sul fatto che rispetteranno i tempi di consegna, ma resta alta la preoccupazione."

Perchè - spiega l'europarlamentare - "Come potrà un'agenzia così importante per la salute dei cittadini sopportare due traslochi in meno di un anno? A precisa domanda il direttore Rasi ha ammesso che la sede temporanea (di 14.000 metri quadri contro i 27.000 attuali) necessariamente comporterà la sospensione di alcune attività. E queste potranno sostenere solo un breve periodo di sospensione senza danneggiare complessivamente il lavoro della agenzia stessa."

Ed ancora "Chi  ci assicura che una struttura così complessa sarà pronta chiavi in mano tra 18 mesi?

La Farmacovigilanza - spiega l'europarlamentare italiana - non può subire ritardi e interruzioni. Una minore efficienza di Ema potrebbe tradursi in un ritardo nella registrazione di farmaci innovativi e terapie avanzate salvavita con enormi danni per i pazienti. Il loro voler ridurre poi la grave inadempienza del rispetto  della procedura  di codecisione ad un ‘conflitto tra istituzioni’ è offensivo per un Parlamento che rappresenta 500 milioni di cittadini europei".

E Gardini conclude: " Restiamo in attesa di leggere i documenti che erano stati secretati e che hanno assicurato saranno messi a disposizione". (22/02/2018-ITL/ITNET)

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