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SINDACATI E PATRONATI ITALIANI NEL MONDO - REFERENDUM SUL LAVORO CGIL E PATRONATO INCA ALL'ESTERO- CIAVAGLIA (CGIL/INTERNAZIONALE): "UNA RETE IN ITALIA E ALL'ESTERO PER UN LAVORO TUTELATO, SICURO E DIGNITOSO"

(2024-06-17)

La campagna sui Referendum popolare sul lavoro lanciata dalla CGIL coinvolge, questa volta, anche i cittadini italiani all'estero attraverso le  strutture all'estero del Patronato INCA, per raccogliere le firme necessarie a presentare i referendum.  Obiettivo raggiunto in questi giorni ma la campagna prosegue per sensibilizzare i connazionali sulle sfide che i referendum intendono affrontare.

ITALIANNETWORK ne ha parlato con Filippo Ciavaglia, responsabile Italiani all’estero della Cgil nazionale e compo- nente  dell’area Internazionale della Cgil, oltre che della Presidente della Terza Commissione del CGIE "Diritti e partecipazione" di rientro da un viaggio in Nord America per coinvolgere attivamente anche gli italiani in Canada  sui 4 referendum abrogativi e "costruire un futuro più equo e sicuro per tutti.  Un lavoro tutelato, sicuro dignitoso e stabile firmando i quesiti referendari.
Il quadro europeo, poi, offre una vera e propria testimonianza di come la normativa UE  incida attraverso le sue direttive sulle condizioni economico-sociali degli Stati Membri:  pensiamo allo Sure, pensiamo al  Nextgeneration EU, pensiamo a tutto il contesto della pandemia che abbiamo vissuto non tanto tempo fa e potremmo aggiungere anche molto altro. Ecco perchè  l’attenzione da parte della nostra organizzazione è massima in ambito territoriale, nazionale naturalmente, ed in ambito europeo ed internazionale" ha sottolineato Ciavaglia.

"Personalmente seguo l’ambito degli italiani nel mondo, come consigliere del Cgie, il Consiglio Generale degli Italiani all’Estero, in qualità di  Presidente della Terza Commissione “Diritti e Partecipazione”.  In quest’ambito, dunque, la mia recente missione in Canada, come le altre missioni nel quadro europeo e che hanno una duplice attenzione.

La prima riguarda il messaggio che abbiamo tenuto a divulgare  come organizzazione sindacale, cioè la richiesta ai cittadini e alle cittadine italiane, lavoratori lavoratrici e pensionati di sottoscrivere i quattro referendum che la Cgil ha proposto,  https://www.cgil.it/referendum, per il raggiungimento delle 500.000 firme - ciò che è avvenuto in questi giorni, ma la raccolta prosegue e le iniziative di sensibilizzazione anche.

La seconda è correlata al dato di fatto che la questione non riguarda solo le normative nazionali ma  si tratta di un percorso che va partecipato a tutti i cittadini italiani che risiedono all’estero perché il diritto al lavoro e la sicurezza sul lavoro sono due elementi importanti, al di là delle frontiere geopolitiche.  Si pensi alle questioni afferenti ai lavoratori che operano nelle multinazionali od ai lavoratori transfrontalieri, per citare solo due esempi.
Ecco perchè l'iniziativa sui Referendum  riguarda il coinvolgimento di tutti i cittadini italiani, in Italia ed all’estero. Ed a questo proposito voglio ricordare i 7 milioni di cittadini fra gli iscritti all’Aire, a cui si aggiunge un gran numero di italiani non ancora iscritti all’AIRE. Nè possiamo dimenticare le migliaia e migliaia di giovani italiani che ogni anno lasciano il Paese alla ricerca di posti di lavoro piu’ accessibili e non precari.  Si tratta di una comunità molto grande, che giustamente va coinvolta rispetto alle proposte, le decisioni, le nuove sfide del mondo del lavoro va ben al di là dell'ambito nazionale."

"Queste missioni, d'altra parte, spiega l'esponente del CGIE, hanno anche lo scopo di incontrare la nostra diplomazia all'estero a partire dai Consolati generali. Nel corso della mia missione in Canada ho incontrato i Consoli di Montreal, di Toronto e di Vancouver ed  ho riscontrato la loro disponibilità nel mettere a disposizione la struttura consolare. Conosciamo però le difficoltà oggettive che i nostri connazionali vivono in Paesi dove sussistono grandi distanze, oltre alla carenza di personale dei Consolati. 

Altro fattore di non secondario rilievo, al di là  delle difficoltà tecnico-logistiche, la rilevanza dell'iniziativa politica (n.d.r. referendum) che sta raccogliendo il sostegno  di altre organizzazioni sindacali all'estero, come  la Commissione Sobreras,  l'UNIA in Svizzera e altri sindacati aderenti alla Confederazione Europea dei Sindacati. Ciò  vuol dire che nelle loro strutture saranno i cittadini  italo canadesi o italo spagnoli o italo svizzeri e così via a sottoscrivere i referendum. Ed anche se queste firme non avranno la certificazione richiesta per la raccolta delle 500.000 firme, cifra ormai raggiunta, rappresenteranno comunque una testimonianza  politica importante per l'attuazione di un diritto costituzionale. E' domani chissà, per un passaporto piuttosto che...."

Vorrei, comunque, ricordare - ha dichiarato il Presidente che:  la firma può essere depositata non solo in Consolato ma anche on line, attraverso la piattaforma raggiungibile dal nostro sito. Per accedervi si può utilizzare  la CIE - carta d'identità - elettronica, oppure con lo SPID, pur tenendo conto del fatto che la percentuale di questi 6 / 7 milioni di cittadini all'estero hanno difficoltà nell'accesso allo SPID dall'estero. Tant'è che siamo vicini solo all'1,5%. D'altra parte, anche la percentuale in Italia è bassa, nell'ordine del 30%, e questo denota la necessità di ulteriori migliora-menti nei processi digitali per superare gli ostacoli" ha dichiarato il sindacalista della CGIL.

Quanto al suo ruolo di esponente del CGIE, quale presidente della Terza Commissione, "diritti e partecipazione", Ciavaglia ha tenuto a sottolineare l'utilità della missione in Canada per l'ampio confronto a livello territoriale con i presidenti dei Comites, senza tralasciare lo statu quo del mondo associativo, e lo scambio di opinioni sul lavoro del Cgie a fronte delle difficoltà esistenti. Mentre l'incontro con i Consoli ha permesso di riflettere quali siano i rapporti con le comunità italiane e quale sia lo stato dell'arte sul fronte dei servizi.
Incontri sui quali, Ciavaglia ha tenuto  in modo particolare ad evidenziare due aspetti:
-  la conferma  della straordinaria valenza della presenza italiana fuori dai confini nazionali. Connazionali di seconda, terza ed anche quarta generazione, che ricoprono importanti ruoli a livello istituzionale e dal punto di vista imprenditoriale.
- la presenza di giovani che hanno deciso 3 o 4 anni fa di andare via dal nostro Paese per tentare un consolida- mento lavorativo in Canada.  " Il che ci permette  di comprendere ancora meglio la mobilità degli italiani nel mondo in funzione delle esigenze occupazionali.
Motivi per i quali posso dire, senza tema di essere smentito, che occorre una maggiore incisività e compattezza del CGIE, il che permetterebbe un'accelerazione dei lavori. Noi lavoreremo in questo senso.
Quanto ai Comites è necessaria una loro maggiore funzionalità ed operatività, attualmente in sofferenza principal-mente per ragioni economiche, in quanto elemento importante nel 'sentore' della comunità e di come essa si stia muovendo"

Ciavaglia ha, quindi, riassunto il lavoro portato avanti dalla Terza Commissione del CGIE e trasmesso al Comitato di Presidenza perchè venga presentato all'Assemblea relativo al Regolamento del Cgie ed alla legge sostitutiva dei Comites.
Per quanto riguarda il regolamento CGIE "abbiamo inserito il concetto di "funzionalità", che potrei sintetizzare con  la "più operativa possibile" per fare in modo che si possa lavorare meglio introducendo l'on line dove è possibile;
una maggiore "partecipazione"  con il coinvolgimento dei Comites per renderli ancora più attenti alle dinamiche che si muovono in ambito nazionale. Pur esistendo gli intercomites che sono già' presenti all'interno del Cgie, riteniamo che allargare la partecipazione possa essere un elemento fondamentale.

Per quanto riguarda invece la  legge istitutiva dei Comites puntiamo a semplificare i numeri relativi ai residenti nella circoscrizione consolare per la costituzione dei Comites, proponendo alcune aggregazioni come negli Stati più piccoli
dove non si riesce a comporre il Comites;  terzo elemento, ma centrale secondo noi: passare dall'istituto di diritto privato all'istituto di diritto pubblico, che doterebbe di maggiore potenzialità i Comites dal punto di vista dell'opera- tività e sicuramente l'opportunità di maggiori e piu' certe risorse per la loro funzionalità. Un esempio su tutti:  nella fattispecie del referendum il Consolato, potendo contare su un istituto di diritto pubblico potrebbe anche rendere operativo il Comites per la certificazione delle firme, come se fosse un consiglio comunale, mentre all'estero ad oggi  non è possibile, ma potrebbe essere uno degli elementi determinanti per produrre "azione".

Quanto agli effetti sul piano sociale del voto alle Elezioni Europee, "se da un lato ci consegnano una compagine politica uguale a quella entrata nelle urne, di certo è uscita  dalle urne con segnali politici di una certa consistenza. Penso alla Francia, alla Germania, all'Austria da cui proviene un vento di destra che sta gonfiando le vele.  In termini assoluti, tuttavia, la compagine può rimanere sicuramente la stessa, anche se  in termini più diretti esiste un indebolimento, nonostante il partito popolare abbia retto un pò di piu',  cedono qualcosa i liberali e i socialisti, i verdi abbastanza, ma c' è una compagine di non iscritti alle grandi 'famiglie',  circa 100 deputati, che costituiscono un altro grande elemento di attenzione.
Ma, tornando ai nostri connazionali all'estero, si rileva come proprio il loro voto sia in controtendenza con la prevalenza del  centrosinistra piuttosto che nel centrodestra, come si è verificato  in Italia, anche se contrassegnato da una percentuale di astensionismo considerevole che richiede una decisa attenzione. Per cui, in termini sociali e dal punto di vista prettamente sindacale , come Cgil nazionale e come Ces, registriamo una grande preoccupazione per la tendenza piu' genericamente in atto poiché potrebbe incidere  sui temi sociali, sul lavoro, sul diritto, sulla sicurezza, sul welfare, sulla sanità pubblica, attraverso  una serie di elementi sui quali esiste un affievolimento del diritto, un affievolimento del pubblico legato ad esempio sulla sanità. Quindi,  riteniamo che l'azione del sindacato debba essere sempre presente affinchè il rapporto con la comunità europea rimanga  centrale negli interventi che si fanno all'interno dei singoli Paesi membri, ed anzi, diventi ancora oggi più importante sul lavoro, sicurezza, welfare,  pensioni, collocamento a riposo delle persone..."

Infine, l'esponente della CGIL ha anticipato l'iniziativa di una seconda assemblea internazionale che aiuti a compren- dere quali siano state  le difficoltà, i dati dell'iniziativa referendaria  per tessere quella rete di ampio coinvolgimento sindacale internazionale partita dalle nostre strutture  con un ampio coinvolgimento all'estero. Una seconda via maestra fuori dai confini per comprendere le difficoltà e fare proposte che aiutino a risolverle." (17/06/2024-ITL/ITNET)

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