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DONNE - DDL: NO DECLINAZIONE FEMMINILE CARICHE PUBBLICHE, PROFESSIONALI E ISTITUZIONALI: LEGA "RITIRO IMMEDIATO: INIZIATIVA PERSONALE" MORI (PD): DATANO A 1986 RACCOMANDAZIONI USO NON SESSISTA LINGUA ASSUNTE DA PRESIDENZA CONSIGLIO

(2024-07-22)

Nonostante la stessa Presidenza del Consiglio dei Ministri sia guidata in Italia da una donna, qualche tentativo di ritorno a posizioni antistoriche sulla parità di genere emerge fra gli scranni parlamentari, in alcune sentenze e sempre piu' spesso, drammaticamente, nella società' italiana.
Certo il DDL del Sen. leghista Manfredi Potenti teso alla cancellazione dell'utilizzo della declinazione al femminile delle cariche pubbliche, professionali e istituzionali ha lasciato di stucco soprattutto riguardo all'avance sanzionatoria. La stessa Lega ha finito con chiederne "il ritiro immediato" sottolineando che il testo non "rispecchia in alcun modo la linea della Lega" trattandosi di "un'iniziativa del tutto personale".

Roberta Mori, portavoce nazionale della Conferenza delle donne democratiche, ha definito il Ddl "'rigurgiti misogini', aggiungendo  "L’iniziativa non va comunque sottovalutata in quanto misogina, illiberale, antistorica, oppressiva, finalizzata a neutraliz-zare la soggettività peculiare delle donne e riportare l’ambito del potere ad un indistinto rigorosamente tutto maschile".

Mori ha, poi, ricordato che " la questione non è certo nuova tanto che risalgono al 1986 le “Raccomandazioni per un uso non sessista della lingua italiana” di Alma Sabatini assunte dalla presidenza del Consiglio e che l’Accademia della Crusca ha ammesso da tempo, anzi ha invitato a ricorrere all’uso della declinazione femminile dei nomi che indicano professioni o cariche istituzionali seguendo le semplici regole grammaticali."

Dunque "Per quanto destinati a finire in una bolla di sapone, sono tentativi di ritorno al passato che da formali si fanno sostanziali, dal momento che le parole pesano, rispecchiano chi siamo e vogliamo essere, condizionano le relazioni di convivenza. Evidente è la volontà di estromettere dallo spazio pubblico e politico, dalla dimensione del potere, il vissuto e il punto di vista femminile in quanto differente. Evidente è il fatto che la soggettività delle donne fa paura ad una parte politica che non riesce ad emanciparsi da un ordine sociale fondato sull’impronta maschile e patriarcale". Ha concluso
la  portavoce nazionale della Conferenza delle donne democratiche. (22/07/2024-ITL/ITNET)

DONNE - DDL: NO DECLINAZIONE FEMMINILE CARICHE PUBBLICHE, PROFESSIONALI E ISTITUZIONALI: LEGA "RITIRO IMMEDIATO: INIZIATIVA PERSONALE" MORI (PD): DATANO A 1986 RACCOMANDAZIONI USO NON SESSISTA LINGUA ITALIANA ASSUNTE DA PdCM.

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