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ITALIANI ALL'ESTERO - SIRIA e non solo - V.PREMIER E MIN.ESTERI TAJANI SULLA SITUAZIONE IN SIRIA. INNANZITUTTO CI PREOCCUPIAMO DELL'INCOLUMITA' DEI NOSTRI CONNAZIONALI...
(2024-12-08)
Il Vice Presidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani è stato aggiornato durante tutta la giornata sugli ultimi sviluppi della situazione in Siria, che continua a seguire anche con riferimento alle iniziative diplomatiche e agli incontri in corso nella regione.
Il protrarsi dei combattimenti in diverse aree del Paese e l’avanzata di gruppi di miliziani in aree già sotto il controllo delle forze governative rende più complicata la possibilità di movimento per i cittadini stranieri, compresi gli italiani, che vogliono lasciare la Siria.
L’Ambasciata d’Italia a Damasco continua a mantenere contatti con i connazionali, con le ONG presenti sul territorio e con le agenzie delle Nazioni Unite, nonostante le forze di occupazione siano entrate nel giardino della residenza dell'ambasciatore italiano, ma non vi sono stati atti di violenza né nei confronti dell'Ambasciatore né dei Carabinieri Si sono limitati a prendere tre macchine in dotazione dell'ambasciata. Il personale ora continua ad operare da remoto. La situazione è completamente sotto controllo." Così il Ministro Tajani che ha informato la stampa degli ultimi avvenimenti in Siria
"Un gruppo di cittadini italiani ha valicato nella nottata la frontiera siriana con il Libano con l'aiuto dell'Ambasciata Italiana a Beirut dove sono stati sistemati in abitazioni private e conventi. Altri erano stati accompagnati nella giornata i ieri in Giordania. Non ci sono altri cittadini che chiedono di lasciare il Paese in quanto sono sposati con siriani/ne. Il consiglio dell'Ambasciata è stato di rimanere in casa. Naturalmente - ha aggiunto Tajani - nel caso la situazione lo richiedesse - faremmo tutto quanto è possibile fare se dovessero essere in pericolo perchè lascino il Paese. ma on questo momento non abbiamo altre richieste. L'Unità di crisi opera 24 ore su 24 ed anche nella notte è rimasta in contatto con la nostra ambasciata a Beirut "
Per quanto riguarda la situazione politica, "auspichiamo un passaggio di consegne fra il regime di Assad ed la nuova realtà' che sia pacifico, ovvero ci sia una transizione politica e non militare . E mi sembra che in questo momento le cose vadano in questa direzione . E' importante che rimanga l'unità politica della Siria ed è importante altresì che non vengano attaccate le minoranze, come la minoranza cristiana e che non vengano attaccate le sedi diplomatiche ".
Ho parlato anche con il Nunzio apostolico a Damasco ed i messaggi che mi ha trasmesso sono abbastanza positivi . Per noi questa rimane una delle priorità insieme a quella dei nostri connazionali.
Per quanto riguarda i nostri alleati, "continua il confronto costante con i nostri alleati del G7 di cui abbiamo la Presidenza e non è escluso che possa esserci un documento unitario dell'Unione Europea a 27. Stiamo comunque lavorando per avere posizioni univoche ed una strategia che porti all'unità della Regione. Certamente la situazione in Siria porterà a dei cambiamenti e quindi seguiamo con preoccupazione quanto sta accadendo. Certo è che dopo la Palestina, il Libano ed ora la Siria speriamo non ci sia una escalation."
Naturalmente ho informato il Presidente del Consiglio di tutto ciò che sta accadendo nei dettagli ed al suo rientro l'ho informata degli sviluppi della situazione e per quanto riguarda l'ingresso di un gruppo di armati nel giardino della residenza dell'Ambasciatore.
Sono rimasto, inoltre, in contatto con il Ministro della Difesa Crosetto per seguire l'evolversi della situazione.
Quanto al prossimo futuro "Mi pare sia ancora poco chiaro chi avrà alla fine la gestione della Siria, perchè non è una forza unitaria ma sono più forze . Vedremo se sarà possibile parlare con le nuove forze che arrivano . Innanzitutto per tutelare i nostri cittadini. In questo momento prima di ogni altra cosa ci preoccupiamo di garantire l'incolumità di tutti gli italiani che sono presenti in Siria - ha ribadito il Ministro Tajani - compreso l'Ambasciatore, i Carabinieri ed i contrattasti italiani che lavorano nella nostra sede diplomatica. Poi vedremo cosa avverrà e ci muoveremo in sintonia anche con i nostri interlocutori . E' una situazione in continuo movimento, anche in relazione alla situazione di Astana di ieri ed oggi sono cambiate alcune cose. non si sa nemmeno che fine abbia fatto Assad. Non abbiamo notizie certe. Quindi non si sa ancora granché. ... Fortunatamente non c'è una guerra civile. E questo significa ridurre il numero degli sfollati, dei profughi...
Infine, il Ministro ha ringraziato l'Ambasciatore Ravagnan, l'Ambasciata in Libano...."(08/12/2024-ITL/ITNET)
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