Direttore responsabile Maria Ferrante − giovedì 30 gennaio 2025 o consulta la mappa del sito
italialavorotv.it

Sponsor

IMPRESE ITALIANE NEL MONDO - IV° ARAB BUSINESS FORUM PROMOSSO A ROMA DA CIBF25 OSPITE DI UNIONCAMERE -COLLEGAMENTO ONLINE

(2025-01-28)

  L'Arab Italian Business Forum è la conferenza di punta organizzata dalla Camera di Commercio Araba Congiunta Italiana per rafforzare ulteriormente i forti legami economici e storici che già legano l'Italia e i paesi del mondo arabo. Sono associati alla Camera 21 Paesi.

Nel corso degli ultimi decenni, i Paesi arabi sono diventati una delle aree di maggior attrazione di inve-stimenti stranieri, ed offrono grandi opportunità anche per le imprese italiane.
AIBF25 ha uno scopo informativo oltre ad essere un'eccezionale piattaforma di networking, fornendo l'accesso ai principali rappresentanti delle comunità istituzionali, finanziarie e commerciali italiane e arabe.

AL CENTRO DELL'INCONTRO:
Le discussioni si concentreranno su vari progetti imminenti, nuovi scenari e opportunità di business tra l'Italia e i paesi arabi. Esaguarderanno in particolare:

-Il piano Mattei e il suo impatto sui paesi arabi del continente africano
- Italia e Arabia Saudita: promuovere la crescita economica reciproca attraverso partenariati strategici e approcci innovativi
- Relazione sulle relazioni italo-libiane e sulle future opportunità di collaborazione
- Finanza e sviluppo: istituzioni, organismi finanziari, finanza islamica e il loro ruolo nell'attrazione degli investimenti diretti esteri, internazionalizzazione ed esportazione
- Agritech e sicurezza alimentare: innovazione per la sostenibilità nella regione araba
- Turismo e intrattenimento: costruire un settore turistico di livello mondiale nella regione araba

Un evento da non perdere, l'Arab Italian Business Forum presenta funzionari governativi di alto livello, agenzie di investimento, uomini d'affari e parti interessate, ognuno dei quali contribuisce in modo unico alla discussione grazie alla vasta esperienza e all'esposizione nel settore.

La sessione mattutina è caratterizzata da responsabili politici di alto livello, che analizzano in profondità in argomenti critici come l'impatto sui paesi arabi inclusi nel piano Mattei, concentrandosi sulla sua struttura e sulle opportunità di investimento, nonché sul ruolo delle aziende italiane nel rafforzare la cooperazione e promuovere la crescita economica reciproca.

Il seguente panel è incentrato sullo stato dell'arte delle relazioni tra Italia e Arabia Saudita, il Paese ospite di questa edizione, con particolare attenzione a progetti congiunti, investimenti e opportunità di business bilaterali.

A seguire la presentazione di una relazione sulle relazioni italo-libiche e sulle future opportunità di collaborazione.

La sessione pomeridiana inizia con un panel nel pomeriggio incentrato sul ruolo delle istituzioni finanziarie e della finanza islamica**** nel sostenere la crescita del settore pubblico e privato e nell'attrarre investimenti diretti, con la presentazione di casi di studio sulla finanza islamica e sui flussi di investimento tra Italia, Arabia Saudita e paesi arabi.

Il seguente panel si concentrerà sull'Agritech come innovazione per raggiungere la sicurezza alimentare sostenibile nella regione araba, e il panel finale affronterà il campo del turismo e dell'intrattenimento. La discussione spazierà da progetti congiunti, pratiche e tecnologie innovative, a mosse strategiche, migliori pratiche, casi di successo, presentazioni aziendali e opportunità di investimento.

****
IL CONCETTO DI FINANZA ISLAMICA: (tratto da BORSA ITALIANA)

Cos'è la Finanza Islamica, come funziona e la differenza con il sistema bancario occidentale ?

Con il termine finanza islamica si intende un particolare un tipo di finanza molto diversa dai presupposti occidentali, che cerca di rispettare le norme islamiche della Sharia, ossia quell’insieme di regole che sono tratte dal Corano e che contengono anche riferimenti al mondo economico.

La maggiore differenza fra i due sistemi è basata sul concetto di riba, che letteralmente in arabo significa “extra” e che di fatto è traducibile in termini più economici come interesse. La Sharia, come anche il Cristianesimo per molti secoli, ha sempre considerato “usura” e quindi peccato l’interesse, cioè il prestare una quantità di denaro chiedendone in cambio una maggiore. Per questo motivo la riba è severamente bandita dalla finanza islamica.

Il fatto che l’intero sistema bancario occidentale sia invece fondato sul concetto di interesse rende ovviamente molto complicato l’adattamento dei dettami dell’Islam all’economia globale del terzo millennio.

Le banche islamiche
Per rimediare a questa asimmetria è emerso il concetto di banche islamiche. Si tratta di un sistema creditizio che si fonda su diverse specificità. Le principali forme di finanziamento che ne stanno alla base permettono di evitare l’applicazione di un interesse e di fare rientrare i servizi bancari nel concetto di condivisione degli utili: un genere di operazioni che invece il Corano consente.

Le tre principali forme di accordo consentite fra le banche e i clienti della finanza islamica sono le seguenti: Modaraba, Morabaha e Ijara

- La Modaraba è basata sul concetto di relazione che è il fondamento di tutti gli accordi finanziari dell’economia islamica. In particolare la Modaraba è basata sul concetto in base al quale viene siglato un accordo. Da un lato c’è il correntista che deposita una somma e dall’altra c’è la banca islamica che mette esperienza e capacità di gestione. Il risultato è un profitto che può essere diviso tra le due parti.

- La Morabaha (o Murabaha) è un’operazione tramite la quale un intermediario (per esempio una banca islamica) vende a un acquirente un bene accordandosi sul prezzo di cessione. Questo può essere corrisposto anche tramite una serie di pagamenti o di rate. La proprietà rimane intestata all’intermediario finché il bene (per esempio una casa) non viene pagato per intero. Non si possono modificare nel tempo le condizioni dell’accordo né aggiungere interessi, neanche in caso di ritardo nel pagamento delle rate. Se questo avvenisse si darebbe luogo a quello che la Sharia definisce riba ossia all’usura.

- La Ijara è invece una sorta di leasing con il quale la banca presta un bene al compratore che paga diverse rate. Il contratto può terminare con il passaggio della proprietà del bene nelle mani del contraente, ma non è obbligatorio. È infatti possibile che il bene venga affittato solo per un periodo di tempo limitato per il quale verranno corrisposte delle rate stabilite.

Secondo una stima dell’Islamic Finance Market Report, nel 2017 le dimensioni complessive del mercato della finanza islamica erano di 2,05 trilioni di dollari (comprendendo attività bancaria, mercato dei capitali e sistemi cooperativi).
Non si può comunque capire la natura della finanza islamica senza la comprensione del fatto che essa mira, almeno in teoria, alla giustizia sociale e all’abolizione dello sfruttamento vietando, per esempio, l’investimento in attività che arrecano danno come gli alcolici, le scommesse o il tabacco.
Ciononostante negli anni anche il mondo della finanza islamica ha registrato diverse criticità. (tratto da Borsa Italiana) (28/01/2025-ITL/ITNET)

Altri prodotti editoriali

Contatti

Contatti

Borsa italiana
Borsa italiana

© copyright 1996-2007 Italian Network
Edizioni Gesim SRL − Registrazione Tribunale di Roma n.87/96 − ItaliaLavoroTv iscrizione Tribunale di Roma n.147/07