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IMPRESE ITALIANE NEL MONDO - ASSOCAMERESTERO - PRES.POZZA: "DIFENDERE PRODOTTI MADE IN ITALY E PROMUOVERE MADE IN ITALY NOSTRO PASSAPORTO PER IL FUTURO"

(2024-04-05)

  Nel 2023  oltre 160mila imprese coinvolte, 50mila aziende assistite, 18mila società hanno incontrato nuovi partner. NEL 2023 +20% nuovi soci su 21mila iscritti tra imprenditori e professionisti. E' questo il bilancio dell'attivismo della Camere di Commercio italiane all'estero (CCIE) nel 2023, presentato oggi alla Camera dei Deputati, nel corso del Convegno “Lavorare insieme al futuro: le Camere di Commercio italiane all’estero vicine alle imprese nel mondo”, presenti i rappresentanti delle istituzioni, del Governo con il Vice Ministro per il Made in Italy Valentino Valentini, delegato alla competenza delle Camere di Commercio Italiane all'Estero, il Sottosegretario del Ministero degli Affari Esteri con competenza per gli italiani all'Estero, Giorgio Silli, rappresentanti della Camera dei Deputati, a cominciare dalla Vice Presidente Anna Ascani e il deputato Nicola Carè, già rappresentante dei Segretari Generali delle CCIE nel Consiglio di Assocamerestero, insieme ad altri parlamentari dei diversi schieramenti.

Agroalimentare, moda, meccanica, edilizia, turismo, arredo e sistema casa ed energia sono stati i settori che hanno usufruito dei servizi offerti dalle 86 CCIE nel 2023.
Circa il 47% delle richieste di assistenza alle CCIE sono state dirette ai servizi di ricerca partner e incontri d’affari che hanno consentito – anche a distanza – la realizzazione di alleanze tra imprese; al secondo posto tra le richieste vi sono i servizi di ricerca di opportunità di business e consulenza specialistica (23,8%), seguiti da quelli di primo orientamento ai mercati esteri (22,2%). 

In questi anni, l’azione delle Camere all’estero si è gradualmente spostata verso le nuove frontiere dell’internazio- nalizzazione, dalla Digital economy alla sostenibilità, per rispondere in maniera sempre più innovativa alle esigenze delle imprese.

Per il futuro il lavoro delle Camere sarà sempre più collegato ai temi di politica industriale, per dare il proprio contributo al rinnovamento del Paese e alla riqualificazione del tessuto economico, anche attraverso nuovi servizi, quali l’innovazione e nuove tecnologie, la sostenibilità e transizione energetica, la valorizzazione del Made in Italy, l’attrattività turistica dei territori....

Le imprese italiane che si rivolgono alle Camere di Commercio italiane all'estero - sottolinea Assocamerestero - si dividono sostanzialmente in due categorie: da un lato le imprese di medie e grandi dimensioni, già presenti in maniera stabile sui mercati esteri, costituite direttamente nel Paese di riferimento o come filiale di un’impresa italiana ben strutturata; dall’altro le piccole e medie imprese con base in Italia, che hanno un’esperienza limitata con l’estero o spesso nessuna. Imprese che, però, intendono intraprendere un primo percorso di internazionalizzazione o
che vogliono avviare un meccanismo di penetrazione dei mercati esteri più strutturato, per affermare e consolidare la propria presenza.

Mario Pozza, presidente di Assocamerestero ha fatto presente  “La mia esperienza mi fa dire che per un piccolo imprenditore è molto difficile allacciare relazioni per accordi e collaborazioni, seguire l’esito delle fiere e delle missioni commerciali, trovare partner distributivi per raggiungere concreti risultati di business. Ecco perché occorre rafforzare il ruolo delle Camere all’estero nei vari Paesi in cui operano, in una logica di complementarità con l'ICE. Insieme, possiamo offrire opportunità personalizzate anche a tutte quelle imprese che ancora non esportano o che operano all’estero in modo episodico.
Perché difendere i prodotti 'Made in Italy', promuovere lo stile italiano nel mondo è il nostro passaporto per il futuro”.
 
Associazioni binazionali, riconosciute dallo Stato italiano, le CCIE sono entrate a far parte del sistema della promo-zione del Made in Italy all’estero nel 1970, integrando la loro azione di servizio per le Pmi con quella svolta all’estero dalle Rappresentanze Diplomatiche e dall’ICE.

Le aziende riconoscono le Camere all’estero come soggetti qualificati a supporto del business italiano nel mondo e nel 90% dei casi sono soddisfatte dei servizi offerti (da recente sondaggio Tagliacarne). Ancor più, naturalmente, quando si tratta di effettuare operazioni più complesse, come attivare collaborazioni nel campo della ricerca e sviluppo o insediare all’estero parte del processo produttivo.

A seguire un fitto programma di lavori con gli interventi di Andrea Prete, Presidente di Unioncamere; l video messaggio di Giorgio Silli, Sottosegretario di Stato al Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale e le conclusioni di Valentino Valentini, Vice Ministro delle Imprese e del Made in Italy. Entrambi hanno confermato l’attenzione al lavoro delle CCIE dei due dicasteri. (05/03/2024-ITL/ITNET)


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