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ITALIANI ALL'ESTERO - ASSEMBLEA CGIE - SEN.GIANNINI(SCpM):"LAVORO COMUNE PER IPOTESI LEGISLATIVA PROMOZIONE "CERTIFICATA" LINGUA E CULTURA ITALIANA NEL MONDO. STIPENDI INSEGNANTI ALL'ESTERO TROPPO ALTI"
L’importanza della lingua e della cultura italiana nel mondo, non solo a livello strumentale e linguistico ma soprattutto a livello valoriale della comunità italofona è elemento che consente di trasmettere alle nuove generazioni al di là del vincolo territoriale i valori dell'italianità” Ad intervenire sull'argomento la senatrice Stefania Giannini (SC.), membro del Comitato per le Questioni degli Italiani all'Estero ed esponente della Commissione Pubblica Istruzione e Beni culturali del Senato, già rettore dell’Università per Stranieri di Perugia, che ha, d’altra parte, aggiunto come “la mobilita’, in fondo, sia degli stranieri in Italia che degli italiani all’estero, è la parola che ci consente di interpretare la contemporaneità “.
Per la Sen. Giannini i risultati del Seminario sulla lingua e cultura italiana, promosso nel dicembre scorso dal CGIE e dal Ministero degli Affari Esteri, dovrebbero costituire la traccia di un lavoro comune (ndr.parlamentari e CGIE) per arrivare anche ad un'ipotesi legislativa da consegnare al Ministero degli Esteri.
Noi - dice - abbiamo la necessità di riformare ed incentivare la presenza della lingua e della cultura italiana nel mondo ma i soggetti coinvolti sono eterogenei ed hanno finalità storicamente diverse, e in questo documento, forse per la prima volta, in maniera chiara e definita, si parla di un modello europeo che dovremmo cercare di portare in Italia facendo riferimento a ciò che fanno altri paesi ma agganciato alla storia ed alla tradizione del nostro paese....
... io vedo due strade possibili, o una sintesi strutturale, che è la strada che hanno scelto i tedeschi di un'agenzia per la mobilità dei giovani, e che è il braccio pacificamente armato del Goethe. Oppure, un'altra strada perchè noi abbiamo all'estero una grande comunità italofona ma anche italiana...."una ipotesi simile al sistema della certificazione delle capacità linguistiche e cioè la certificazione della qualità di strumenti e metodi per la promozione della lingua italiana nel mondo di cui soggetti pubblici e privati possano farsi interpreti nel mondo". Una scelta molto vicina a quella dell'Istituto Confucio adottata dai cinesi, i cui istituti vengono fondati laddove servono.
Quanto alla "questione degli insegnanti"- elemento scabroso, ha ammesso la stessa parlamentare - però permettetemi di dire che c'è una legge dello stato che manda insegnanti all'estero ad insegnare attraverso un accordo con il MIUR ma non sempre sono qualificati per fare ciò che sono chiamati a fare ed hanno degli stipendi - non per loro volontà - che sono esageratamente elevati. Con la metà dei costi si potrebbe sviluppare un percorso professionale dei giovani attraverso la formazione che le nostre università danno e che consentirebbero di mandare all'estero questi giovan ambasciatori del nostro Paese". (27/06/2013-ITL/ITNET)